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Napoli brutto e vincente, comincia a diventare una (bella) abitudine

Il Napoli vince 3-2 in casa della Spal con gol decisivo alla Brehme di Ghoulam. Milik si infortuna. Sarri fa turn-over. Vittoria di forza di volontà. Napoli a punteggio pieno

Napoli brutto e vincente, comincia a diventare una (bella) abitudine

Sangue e merda

Sangue e merda. Così la vita. Così è quando vuoi vincere. Non può essere solo fioretto. Non può essere solo accademia. È roba per collezionisti. Per i musei. Non per chi ambisce alla vittoria. Ci spiace per i puristi. Ma la vita è mal di pancia forte per la paura di non raggiungere l’obiettivo. Il Napoli vince a Ferrara 3-2 contro la Spal. Vince con un gol di Ghoulam di destro, sì di destro, a sette minuti dal termine. Un gol al termine di una percussione sulla sinistra, l’algerino si accentra e con il piede non suo la infila rasoterra nell’angolo lontano. Un gol alla Andreas Brehme l’uomo dello scudetto interista di Trapattoni e del Mondiale della Germania a Italia 90.

L’infortunio di Milik

Una partita che il Napoli ha giocato male. Sì, male. Contro una Spal che non ha affatto demeritato. Che ha approfittato della serata no degli azzurri, e si è aggrappata alla partita. Il Napoli non l’ha vinto con la tecnica né con la qualità, L’ha vinta con la forza mentale. Ha ottenuto la sesta vittoria consecutiva, resta a punteggio pieno e quindi in testa alla classifica a punteggio pieno. Nella serata in cui Arkadiusz Milik è uscito dal campo con gli occhi rossi, dopo essere entrato a venti minuti dal termine. Ha sbagliato due gol e poi il ginocchio non ha retto. Si è accasciato. Mertens in panchina si è alzato e si è portato le mani alla testa. È un’immagine che fotografa perfettamente la forza di questa gruppo, l’anima di questa squadra.

La legge dei secondi tempi

Squadra, il Napoli di Sarri, che ha confermato la legge dei secondi tempi. Sarebbero stati otto i punti in sei partite se le partite fossero finite al 45esimo. Soltanto due volte il Napoli ha chiuso in vantaggio al 45esimo: contro Verona e Benevento. Poi ha sempre corretto il risultato in corsa. Anche oggi a Ferrara, dopo il primo tempo chiuso meritatamente sull’1-1.

Il turn-over

Sarri stavolta si è concesso al turn-over e ha addirittura riproposto, dopo sette mesi, Maksimovic al centro della difesa. Non accadeva dalla sconfitta casalinga contro l’Atalanta: 25 febbraio 2017. Doppia turnazione a centrocampo: tra i titolarissimi in mediana ha resistito soltanto Hamsik; Allan e Jorginho si sono accomodati in panca per fare posto a Zielinski e Diawara.

Brutto primo tempo

Il Napoli ha giocato un brutto primo tempo. Due i tiri in porta. Hamsik in avvio e poi il pareggio di Insigne, sessanta secondi dopo il gol del vantaggio della Spal, con un sinistro da destra sul primo palo. La squadra di Semplici era appena andata in vantaggio con una rete del napoletano (di Mugnano) Schiattarella con un destro rasoterra, da circa 22 metri, che ha sorpreso Reina.

Titic e titoc

Manovra lenta del Napoli. Titic e titoc. Mai un guizzo. Mertens sotto tono. I nuovi non hanno dato alcuna effervescenza. La Spal non credeva ai propri occhi. In uno stadio che proprio oggi ha inaugurato il maxischermo e dove, come ogni partita, nella curva   di casa sventola la bandiera del povero Federico Aldrovandi. La Spal ha messo in mostra Viviani centromediano metodista e lo stesso Schiattarella, buona anche la prova di Antenucci. Mugugni per la staticità di Borriello.

Nella ripresa, il primo tiro in porta è arrivato al sessantesimo con un tiro velleitario di Diawara che poco ha dato alla manovra azzurra, così come Zielinski. Ancora una volta, però, il primo a uscire è stato Hamsik. Per Allan. Il Napoli ha dato qualche timido segnale di risveglio. Ma poco, molto poco. Lontanissimi dalla squadra che macinava gioco. Ora è una squadra utilitaristica. Bada al sodo.

L’ingresso di Milik cambia la partita

Entra Milik per Zielinski. E cambia la partita. Si gioca con l’attacco a quattro e il Napoli subito segna. Cross dalla sinistra di Ghoulam e Callejon, solo soletto in area, corregge di testa. Primo tiro in porta della ripresa e vantaggio Napoli. Che subito dopo sfiora il terzo, ancora di testa, ancora su cross da sinistra, con Milik. Il Napoli ora sembra macinare azioni. Mertens penetra in area, ed è bravo Gomis a deviare in angolo. Poi Sarri tira fuori Dries e inserisce Rog.

E la Spal pareggia. Su punizione dal limite provocata da un fallo ingenuo di Rog. Al minuto 77. Con gol del numero 77 il bravo Viviani che tira sul palo di Reina e lo sorprende. Due a due. A un quarto d’ora dal termine. È la prima volta che il Napoli subisce due gol in campionato.

Poi ci pensa Brehme/Ghoulam. Milik si divora il quarto gol su contropiede ben avviato da Rog. Prima di accasciarsi e uscire disperato.

Il Napoli è lassù, in testa alla classifica. Ha vinto una di quelle partite sporchissime. Che non piaceranno ai puristi, ma gonfiano il cuore. E mettono paura agli avversari.

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