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Il Napoli ha risposto ai dubbi, ora sarà fondamentale fidarsi di questa squadra

Il successo con la Lazio ha mostrato un Napoli maturo e consapevole, nonostante le perplessità di qualche tifoso critico. Siamo pronti per lo spalla a spalla?

Il Napoli ha risposto ai dubbi, ora sarà fondamentale fidarsi di questa squadra
Albiol (Photo Ciambelli)

Ancora una volta la partita tra Napoli e Lazio si presentava come un importante crocevia di stagione per entrambe le squadre. Alla fine lo è stato sicuramente per il Napoli in termini di consapevolezza della propria forza, e in fondo lo è stato anche per la Lazio, in parte ridimensionata nelle sue ambizioni.

I biancocelesti, addirittura primi nella classifica virtuale dopo il primo tempo, sono stati riportati in pochi minuti ad una realtà che, seppur fatta di alta classifica, ha evidenziato alcuni limiti strutturali che difficilmente consentiranno loro di dare fastidio a Juventus e Napoli fino a fine stagione.

Insofferenza comune

Limiti che appena una settimana fa parevano invece appartenere al Napoli. L’unica sconfitta subita, in mezzo ad un oceano di vittorie, aveva subito scatenato perplessità in molti circa l’approccio alle partite da parte degli azzurri, la profondità della loro rosa e le capacità di Maurizio Sarri di schierare gli uomini giusti in ogni partita. E non era certo bastata la goleada contro il Benevento per dirimere tali dubbi.

Napoli e Lazio non hanno molte cose in comune. Però entrambe hanno spesso sofferto di una costante sottovalutazione da parte del mondo del calcio e dei media, a partire proprio dal loro ambiente e dai loro tifosi.  Lasciando perdere gli stucchevoli paragoni tra i due presidenti, forse le due società si somigliano solo nella verticalità della leadership, che non sempre si è rivelata essere il male assoluto come in tanti spesso lasciano intendere. Per il resto si tratta di due società sempre più distanti tra loro, sia finanziariamente che in termini di risultati sportivi.

Però spesso si ha la sensazione che qualsiasi cosa facciano queste due società venga poi percepita come insufficiente. Tanto che ogni anno entrambe le squadre finiscono per essere considerate quasi una sorpresa quando mostrano la loro capacità di inanellare risultati.

Rispondere ai dubbi

Il cammino del Napoli è sotto gli occhi di tutti. Inutile snocciolare per l’ennesima volta numeri e statistiche. Ma state certi che al prossimo passo falso si tornerà a parlare. A scrivere di “prossima partita decisiva” e di “esame di maturità”, se non di “rosa inadeguata” e di “mentalità vincente”.

Perché in tanti si ostinano a trascurare che nel calcio, come in tutti gli sport, è impossibile vincere sempre. Un’altra mancata vittoria può arrivare. Anzi, sicuramente ne arriveranno altre fino a fine stagione, senza per questo dover aprire discussioni e processi. E senza pensare che “anche quest’anno non vinceremo niente” o che “il giocattolo si è rotto”. Perché al Napoli non è bastato vincerle tutte, ma davvero tutte, tranne una. Al primo inghippo sono partiti i dubbi e le domande.

Fino a poco prima di Lazio-Napoli, bastava andare sul web, sui social network o su alcuni siti “tifosi” per leggere che, secondo il giudizio di alcuni addetti ai lavori, la rosa del Napoli, nonostante le (onerose) riconferme di tutti i calciatori, è insufficiente. Chi non è stato in grado di spiegare cosa mancasse esattamente al Napoli ha continuato a parlare genericamente di mancanza di “Top Players”, rifugiandosi poi nella oramai arcinota mancanza di una coppia di portieri all’altezza e di un sostituto di Hysaj, carenze che comunque esistono, giudicate però da costoro come fondamentali nel prosieguo della stagione del Napoli. Dopo che il caso Reina è rientrato, i dubbi sono rimasti soprattutto per l’eventuale impiego di Christian Maggio. Dubbi che (finora) sono stati fugati, viste le prestazioni più che sufficienti del difensore vicentino nelle sue due apparizioni.

Spalla a spalla

Quindi, per favore, a partire da sabato prossimo, nessuno che parli ancora di “ennesimo esame di maturità”, nessuna richiesta di dimostrare che il “mal di piccole è davvero alle spalle”, nessuna discussione sul “perché gioca Milik e non Mertens” o viceversa, e nessun dubbio sulle decisioni di Sarri circa eventuali turnover. E soprattutto basta paragoni tra il calcio spettacolare e quello cinico e redditizio, tra “si vince con la difesa o si vince con l’attacco”. Perché ormai il Napoli ha messo tutto insieme, bellezza e cinismo, prolificità e attenzione in difesa.

La stagione è lunga, ma la consapevolezza potrà essere la nuova arma che fino a poco tempo fa mancava al Napoli.
Il ciclo di partite che durerà fino a metà dicembre potrà diventare molto impegnativo. Ma fidarsi di squadra, società e allenatore da ora in poi può aiutare molto, anzi è quasi indispensabile. Forse i tempi sono maturi per quello “spalla a spalla” troppo spesso rimasto solo una buona intenzione.

Post scriptum

Quanto è potuto pesare lo sforzo fatto per contrastare il Napoli, da parte dai giocatori della Lazio, nella serie di affaticamenti muscolari ed infortuni che hanno caratterizzato la “sfortunata” serata della squadra di Inzaghi? Per esempio, l’infortunio di Basta è avvenuto durante un disperato tentativo di fermare un’azione offensiva del Napoli. Solo “sfortuna” come scrivono in tanti?

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