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Viva il silenzio stampa: il Napoli più sta zitto, meglio è

Ogni intervista è sempre un terno al lotto. I momenti di tensione sono nati sempre da dichiarazioni improvvide. La soluzione è tacere. O registrare un video in cui Sarri parla di calcio.

Viva il silenzio stampa: il Napoli più sta zitto, meglio è
Sarri e De Laurentiis in una foto di Matteo Ciambelli

Il lavoro sui social

La comunicazione del Napoli è decisamente migliorata sui social network. Dalla conferenza stampa in diretta di Maurizio Sarri, agli allenamenti, al live delle partite su Twitter. Si vede che c’è un lavoro. Eppure la comunicazione, in generale, resta di gran lunga il punto debole del Napoli. E non è questione di uomini, di staff. Il Napoli davanti ai microfoni va spesso oltre ogni più rosea aspettativa dei giornalisti. Da De Laurentiis – leader assoluto in questa speciale classifica – a Sarri che è dietro ma non di molto.

Tante le tensioni nate davanti alle telecamere

Negli ultimi anni, le tensioni attorno al Napoli sono nate quasi sempre da dichiarazioni fuori luogo o fuori tempo. Che fosse la sfuriata madrilena del presidente o la perenne nostalgia dell’allenatore per Higuain o ancora la stoccata a Genova sull’inadeguatezza della società rea di lasciare l’allenatore solo a difendere la squadra e la società da errori arbitrali. Insomma un disastro. In campo il Napoli da anni mostra un ottimo gioco e soprattutto ottiene risultati importanti e finanche storici. Poi, come se fosse la tela di Penelope, davanti ai microfoni si offre quasi sempre l’immagine di un’Armata Brancaleone o comunque di vertici perennemente in conflitto. Di fronte non diciamo a una mareggiata, ma a tre-quattro cavalloni, il Napoli procede in ordine sparso. Almeno dal punto di vista mediatico.

Non arriviamo a dire che la scelta del silenzio stampa porterà gli stessi risultati del Mondiale del 1982. Ma affermiamo senza indugi che il Napoli più sta zitto e meglio è. Ogni dichiarazione pubblica è un terno al lotto. Può succedere di tutto. L’ipocrisia non è materia per noi. Non la sappiamo maneggiare. Un po’ come la gestione delle partite cui ora Sarri sta lavorando.

Stare zitti è una scintilla rivoluzionaria

Francamente non capiamo nemmeno perché qualche tifoso si lamenti del silenzio. Che cosa cambia o meno ascoltare quattro risposte in croce dopo la partita? Poco. Soprattutto se quelle risposte non contribuiscono a mantenere l’ambiente sereno. Ovviamente siamo consapevoli che il silenzio stampa non durerà tutto l’anno. Magari il Napoli in campionato tornerà a parlare sin dalla prossima partita contro l’Atalanta. E torneremo a stare in ansia per quel che presidente, allenatore e magari anche qualche calciatori dirà ai microfoni.

Il Napoli potrebbe lavorare a una novità

“In quest’epoca di comunicazione, stare zitti è una scintilla rivoluzionaria” ci ha detto un esperto di comunicazione politica che preferisce non esporsi calcisticamente. Ecco, condividiamo.

Magari il Napoli potrebbe lavorare a un’innovazione che piacerebbe molto ai tifosi e allo stesso Sarri che giustamente si lamenta perché di domande calcistiche in fondo ne riceve pochissime. Un video – da pubblicare sui social il giorno dopo il match – in cui Sarri illustra la partita o quanto meno i tre momenti o le tre mosse che lui vuole spiegare ai tifosi. 

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