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La notte in cui Zielinski mostrò al Napoli un’altra strada per vincere

Un tiro da lontano, una giocata estemporanea e vincente portano il Napoli in una dimensione nuova. Un evento breaking, per stasera e per il futuro.

La notte in cui Zielinski mostrò al Napoli un’altra strada per vincere

Grimaldello

Una sensazione nuova, un flash inatteso al San Paolo. Un Napoli brutto, davvero brutto, che all’improvviso si ritrova sul risultato di parità. Non meritandolo, nemmeno per un secondo. Non facendo niente per riuscirci, se non un gioco che era perfetto per l’Atalanta. A Bergamo, probabilmente, passano le notti a studiare i dvd del Napoli. Sembrano conoscere il gioco di Sarri da una vita. Sembrano stare in campo solo e proprio per questo tipo di partita, per questo scopo. Fermare gli azzurri.

Poi, però, come detto, il Napoli ha pareggiato. In un modo che non sai, non ti aspetti, una specie di grimaldello che ha forzato la partita. L’analisi tattica la facciamo domani, perché la stanchezza e le distanze e la condizione è tutto quello che volete voi sono parti importanti del gioco, e quindi vanno analizzate. Però c’è una cosa che si chiama talento, c’è una procedura che si definisce “risolvere le partite”. Il gol di Zielinski, eccolo qui. Una giocata, una sola, che però prende una storia già scritta e già vista e gli dà un colpo di spugna che è un colpo di scena.

Anche questo è calcio

Il Napoli sta bene, benissimo in campo, è una squadra costruita a immagine e somiglianza di un progetto tecnico che parte da lontano e arriva ad oggi, per strade impervie ma quasi sempre razionali. Pratica un tipo di gioco, e lo farà e deve farlo fino all’ultimo minuto della sua vita calcistica. Però anche il tiro da fuori di Zielinski è calcio. È un altro calcio, è il calcio della Juventus che noi rifiutiamo ma che però a volte può essere utile. Non deve essere l’obiettivo unico, perché il nostro fine è quello di fare il risultato con e attraverso gli automatismi. Però ci sono notti e volte in cui questa equazione non si risolve. Ci vuole l’evento breaking. Ci vuole una soluzione così, estemporanea.

Che poi è calcio perché parliamo di una serie di cose che solo gli eletti del gioco possono pensare. Il controllo di petto orientato già per la conclusione. La gestione mentale del rimbalzo. La parabola dritta, verso il punto che è di fronte a te, quello più facile da raggiungere e che il portiere copre con difficoltà se il tiro è potente e veloce e preciso. È andata così, Berisha ha volato ma certe volte non puoi fare niente. Certe volte si può usare anche un’altra strada per vincere.

Dopo

E allora sì che dopo rientri nella partita come dici e vuoi tu. Perché poi subentrano le cose tattiche, ma lo sconvolgimento dei piani è un’altra cosa. Ha un’altra forza. Quando lo fa la Juventus, per esempio, parliamo di cinismo da grande squadra, esperienza, capacità di vincere queste cacchio di partite sporche che prima o poi dovranno spiegarci cosa vuol dire. Il Napoli non ha vinto una partita sporca, questa sera, perché partita sporca è 1-0 con deviazione.

Il Napoli ha vinto perché uno dei suoi talenti ha ribaltato l’ordine costituito e ha restituito grip mentale alla squadra. Gli ha tolto l’ansia e la frenesia del pareggio. Ha stordito l’Atalanta. Ha stordito noi, perché è un gol da favola. Che vale tanto, tantissimo. Tutti i tre punti, e anche di più, in prospettiva. Perché ora il Napoli è in un’altra dimensione. Grazie a un tiro da lontano. È una sensazione nuova.

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