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Napoli premi Mertens per il suo senso civico

L’abbraccio con Aurora, l’atto d’amore, la sfida civile (di tutti noi) per risollevare una città dolente, malata: difficilmente dimenticheremo Mertens.

Napoli premi Mertens per il suo senso civico

Il belga-napoletano

Una famiglia perbene, potremmo dire. Inaspettata. Certo, qualche amicizia magari è meglio perderla ma complessivamente è proprio una bella famiglia. Sì, il Napoli calcio è una squadra, fa squadra, fa gruppo, è famiglia. C’è quella latino-spagnola, quella slava, albanese, romena, serba, croata, slovacca, polacca. Ci sono gli arabi-francofoni, i napoletani, i brasiliani, portoghesi. E c’è Ciro Dries Mertens, il belga napoletano.

Diciamo che il meticciato al Napoli fa bene. Culture diverse, incroci, appartenenze. E tanta umanità. E Napoli è una città accogliente, predisposponente a far emergere sensibilità comuni e straordinarie. Non so se questo ragionamento vale anche per le città al di sopra del Garigliano, non del Tevere e neppure dell’Arno o del Po. Del Garigliano.

Napoli sa amare i suoi figli e sa farsi amare. Lo dico senza girarci attorno. Anche perché questi sono ragazzini, e noi lo dimentichiamo spesso. Ventenni o poco più. Giovani promesse. E il Napoli è forse la squadra più giovane del campionato.

Dunque, più che la cittadinanza onoraria – amerei che da ora in poi non ragionassimo più di una burocratica cittadinanza onoraria che dà l’idea delle pratiche, delle scartoffie, della burocrazia – mi piacerebbe istituire la cerimonia della consegna delle chiavi di Napoli. È un modo per dire che questa città è casa tua, puoi venirci quando vuoi, troverai sempre simpatia e accoglienza.

Un atto d’amore

Dicevo, più che le chiavi di Napoli, consegnerei a Ciro Dries Mertens una medaglia al valore civile perché il suo esempio aiuta la città a crescere, a conoscere cosa voglia dire senso civico. Una buona azione è un esempio nello stesso tempo. Ripeto io mi sono commosso quando ho saputo che Ciro Mertens ha abbracciato una ragazza gravemente malata e le ha detto «Resto a Napoli per te».

Capite l’importanza di questa frase? Se ognuno di noi, napoletani che vivono a Napoli o quelli della diaspora (me compreso) fossero consapevoli del valore aggiunto che Napoli rappresenta in sé come sfida, come dimensione esistenziale di impegno civile per risollevare una città dolente, malata. Napoli dominio della ignoranza e della violenza. Eppure questa città possiamo combatterla con un atto di amore e di governo concreto del cambiamento all’interno di ciascuno di noi. «Per te resto a Napoli», è un grande atto di amore. Ciro, resterai sempre nei nostri cuori.

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