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Il Vesuvio e la scarsa stima di Vittorio Feltri per i (pochi) lettori di Libero

Perdonateci, non riusciamo a prendere sul serio questa prima pagina che ci intristisce soltanto. La pernacchia eduardiana sarebbe troppo onore

Il Vesuvio e la scarsa stima di Vittorio Feltri per i (pochi) lettori di Libero

Quando la redazione è a corto di idee

A Libero, quando sono a corto di notizie e di idee, inseriscono il pilota automatico che può scegliere due strade: un titolo con riferimenti sessuali, preferibilmente discriminatorio nei confronti delle donne oppure omofobo, oppure un’intemerata contro Napoli. Vai così che non ti sbagli mai. Certo anche Vittorio Feltri deve fare i conti con l’emorragia di copie. Il suo Libero ormai ne venderà qualcuna nei famosi Territori, sempre poca roba.

Si bruciano da soli

Ieri, evidentemente, è stata una giornata fiacca per i cronisti di Libero. E allora cosa c’è di meglio per un titolo e un paio di articoli insultanti nei confronti dei napoletani per il Vesuvio che brucia? Feltri ha scritto un articolo tra l’imbarazzante e il ridicolo. Il titolo è tutto un programma: “Si bruciano da soli” e poi c’è un lungo passaggio che francamente non immaginavano potesse avere più cittadinanza su un quotidiano italiano. sia pure Libero. Ecco cosa scrive Feltri in un ampio passaggio che Lombroso avrebbe giudicato eccessivo:

Non c’entra l’antropologia, bensì la sociologia. La gente del Mezzogiorno è più portata a collaborare con i delinquenti, temuti e venerati, che non con le Forze dell’ordine, poco rispettate. Infatti i meridionali che vivono a Milano sono diventati più milanesi dei milanesi, si sono perfetta- mente inseriti e sono i primi a comportarsi osservando le regole. Parecchi di quelli rimasti in Terronia, invece, influenzati dalla comunità storta in cui campano, ne adottano le cattive abitudini e sono guai. I peggiori di essi sono addirittura piromani e danneggiano i compaesani. Avranno la loro bella convenienza. E allora è inutile e ridicolo che il sindaco di Napoli quereli Libero perché analizza i costumi partenopei senza ipocrisia, focalizzandone i difetti maggiori. Qui non c’entra il razzismo e altre simili stupidaggini. Si tratta soltanto di prendere atto di ciò che è sotto gli occhi di chiunque ne abbia due aperti. Il disastro del Vesuvio, dove non è sorto un edificio che non sia abusivo (complimenti alle amministrazioni cieche), non è stato provocato da calamità naturali: i napoletani – non tutti per carità – si sono bruciati da sé. Si guardi- no allo specchio e sputino. Non sbagliano bersaglio.

Non riusciamo nemmeno a indignarci

Ci si può indignare, si può chiedere all’Ordine dei giornalisti della Campania di far sentire la propria voce. Ma ci si può anche imbarazzare per Feltri e soprattutto per l’idea che ha dei propri lettori. Dev’essere triste dirigere un giornale pensando di dover abbeverare persone che condividono questi pensieri. Non riusciamo a prendere sul serio Libero, non è possibile nemmeno indignarsi. Con queste poche righe abbiamo versato il nostro obolo alla celebrità quotidiana di Vittorio Feltri. Di più non siamo riusciti a fare. L’eduardiana pernacchia sarebbe francamente troppo onore.

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