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Il rinnovo di Donnarumma, la clausola e la vittoria “rimandata” di Raiola (per Sconcerti vince il Milan)

Sei milioni l’anno, clausola da 70 e l’ingaggio di Antonio Donnarumma: Raiola non ha vinto la commissione del trasferimento, ha solo deciso di aspettare.

Il rinnovo di Donnarumma, la clausola e la vittoria “rimandata” di Raiola (per Sconcerti vince il Milan)

Incontro decisivo

Il racconto del rinnovo è firmato dal Corriere della Sera. Incontro, ieri a Casa Milan, tra la famiglia Raiola, la famiglia Donnarumma e la famiglia rossonera. Accordo raggiunto, sei milioni l’anno più l’acquisto del fratello Antonio (un milione di stipendio, per lui) e clausola unica, con e senza Champions, da 70 milioni di euro. E poi le commissioni, su cui il Corsera scrive così: «o. Le commissioni percepite dall’agente, infine, vengono definite “normali” per questo genere di operazioni».

È un rinnovo super, su cui ovviamente si sprecano i commenti. Quello più particolare è firmato Mario Sconcerti, sempre sul Corriere della Sera. Secondo l’editorialista, commentatore in Rai, «ha vinto il Milan e ha perso Raiola. Che è un grande procuratore compulsivo, per questo bravissimo e a senso unico. Gli hanno dato le parti più malvagie in commedia, molte se le è
meritate, ma era anche quello che più doveva preoccuparsi di un particolare poco conosciuto: con chi sta firmando davvero
Donnarumma? Con quale finanziaria reale, quale mente o corpo si nascondono dietro il futuro del Milan?».

La storia del ragazzo

Il punto più importante dell’analisi di Sconcerti riguarda la condizione di Donnarumma, il suo status. Ragazzo, non ancora calciatore. «Ha vinto la vecchia morale del calcio, la buona novella a priori, lo zucchero della famiglia contro la ricchezza certa.
Ha resistito un po’ di sentimento, certo pagato benissimo, ma ancora capace di camuffarsi da fede. Ha perso il cattivo, il venale, quello che voleva convenzioni eccezionali, che dimenticava la vita. Questo ha smarrito Raiola: non capire che Donnarumma lo ha fatto diventare un caso pubblico e normale. Raiola ha trasformato Donnarumma in un altro Pogba, un altro Ibrahimovic,
un esempio da copertina, una vittoria da platea. Ma Donnarumma era ancora un ragazzo, viveva nel mondo di tutti, era banale, non un dio. Non poteva giovarsi dei marchingegni di un dio».

Ecco, su questo non siamo d’accordo con Sconcerti. Intanto perché l’eventuale guadagno di Raiola è solo rimandato, in caso di “reale” crescita esponenziale di Donnarumma fino a un valore di 70 milioni. Quello che è successo con Pogba dovrebbe in qualche modo fare scuola. E poi perché “un ragazzo con lo zucchero della famiglia”, lo scrive lui stesso, è stato pagato benissimo. Forse troppo, ma è il mercato ad aver fatto queste regole. E le regole della premiata ditta Famiglia-Donnarumma/Raiola sono state tutt’altro che romantiche. Al di là del gioco di prestigio con il fratello Antonio, la clausola stona un po’ con il sentimento. I sei milioni di euro l’anno a 18 anni stonano con il sentimento. Soprattutto, l’intero teatrino (costruito da Raiola, ovviamente) stona con il sentimento. Anzi, non ha niente a che veder con il sentimento.

Il Milan

Secondo Sconcerti, il Milan ne esce vincitore. Ecco, su questo dissentiamo di meno. Perché il club ne esce vincitore – ovviamente con un bilancio appesantito da 12 milioni lordi annui per lo stipendio di un solo calciatore – solo perché c’è una clausola rescissoria. Che permetterà di cancellare il danno economico di un addio a zero. Il Milan, come tutti i club nei confronti dei propri calciatori, ha un potere contrattuale minimo. La clausola è l’unica tutela possibile. Come dire: vincitori a metà, con un gran portiere ma con la certezza che gli basterà essere grande davvero per vederlo partire.

A quel punto, Raiola intascherà la sua commissione. Con un po’ di ritardo, magari. Ma almeno è certa, importante, impostata. La sensazione è che tutto sia servito ad “estorcere” questo rinnovo. Con questi parametri e queste clausole d’uscita. In modo da sfruttarle, quando sarà. Ci guadagnerà il Milan, ci guadagnerà Donnarumma. E ci guadagnerà Raiola. Che per Sconcerti ha perso, ma in realtà ha solo deciso di aspettare.

 

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