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Perché al Napoli quest’anno farebbe bene una partenza veloce

Analisi del calendario di Serie A 2017/2018, al netto del (decisivo) risultato preliminare di Champions League: l’avvio soft, il ciclo difficile nel ritorno

Perché al Napoli quest’anno farebbe bene una partenza veloce

Analisi del calendario

Partiamo dal concetto di fondo: ha senso analizzare il calendario? La distribuzione degli impegni durante l’anno può influenzare l’esito di un campionato? La risposta può sembrare banale, per come la stiamo formulando: dipende. Dipende dalla forza della squadra, dalla condizione, dalla consapevolezza. Perché se da una parte c’è la certezza che un Napoli forte possa tenere un ritmo altissimo, quasi infernale – vedasi il girone di ritorno 2016/2017 -, dall’altra c’è l’idea sotterranea che un eventuale successione diversa delle partite autunnali – subito dopo l’infortunio di Milik il Napoli ha affrontato la Roma, la Champions e la Juventus – avrebbe potuto ridurre l’impatto del periodo negativo sulla classifica.

Quindi, come dire: rileggere, per commentare, il sorteggio di ieri vuol dire immergersi in una dimensione di incertezza e di fallibilità. Perché, esattamente come il Napoli, tutto dipende dagli incroci della sorte e della condizione. Nel caso degli azzurri, si aggiunge un’altra incognita: l’Europa. La ricezione di certe partite cambia con l’incombenza della Champions o dell’Europa League. Anche il preliminare – forse soprattutto il preliminare – finirà per scrivere il vero calendario del Napoli, per dare una dimensione compiuta ad una stagione importante, costruita con l’entusiasmo e sull’entusiasmo.

Inizio soft

Al netto di tutti queste certezze mancanti, è possibile scomporre il calendario del Napoli in tre blocchi distinti, facilmente individuabili. Dalla prima alla settima, il Napoli ha impegni sulla carta abbordabili, ma gioca quattro volte in trasferta su campi non facili (Verona, Bologna, Lazio, Spal) e affronta in casa una partita mentalmente complessa (Atalanta) e due outsider (Benevento e Cagliari). Prima delle settimane europee, a prescindere dalla collocazione in Champions o in EL, il Napoli gioca con Bologna, Spal e Roma. Sempre in trasferta.

Siamo già all’ottava giornata, quando i giallorossi inaugureranno la stagione degli scontri diretti. Subito dopo, quindi subito dopo un match internazionale, l’Inter al San Paolo e poi il Genoa a Marassi. È il primo ciclo pesante della stagione, e capita esattamente a cavallo del periodo nero dell’autunno 2016. In realtà, due anni fa il Napoli di Sarri esplose proprio tra ottobre e novembre, quindi possiamo far rientrare la fattispecie della scorsa stagione nella categoria del “caso”. Però, come dire: sarebbe stato meglio evitare, non fosse altro che per ragioni di cabala.

Alternanza

Il secondo blocco si conclude alla 14esima: dopo la trasferta ligure, il Napoli affronterà Sassuolo, Chievo, Milan e Udinese. Una buona alternanza tra gare alla portata ed appuntamenti più complessi. A cavallo dei match europei, Sassuolo, Milan e Juventus. Sempre in casa. Il match al San Paolo con i bianconeri aprirà l’ultima fase del calendario, bella complicata: subito dopo, ecco la Fiorentina (ancora a Fuorigrotta); poi Torino, Sampdoria e Crotone.

Quest’ultima fase diventerà proibitiva nel girone di ritorno: il Napoli affronterà Inter, Milan e Juventus fuori casa, queste ultime due nelle ultime sette di campionato. Un periodo difficile, durante il quale si andrà anche a Firenze. Al di là dell’obiettivo vivo in quel momento della stagione, il Napoli si giocherà gran parte delle ambizioni lontano dal San Paolo a fine aprile. È questo, probabilmente, l’unico lato negativo di un calendario equilibrato, con big match distribuiti lungo tutto l’arco della stagione. E che dà la possibilità a Sarri di sfruttare lo sprint iniziale – derivante dal preliminare – contro avversari non proprio trascendentali.

Come detto prima, molto dipenderà anche dall’esito del playoff Champions. La differenza sarà a livello di ricezione mentale del risultato, ma anche di preparazione fisica correlata agli eventi. Il Napoli ha tenuto benissimo l’anno scorso, anzi è esploso in primavera. Quest’anno conviene fare al contrario: un inizio sparato, in Europa e in campionato. Il modo migliore per comprovare subito le ambizioni di un’estate costruita con l’entusiasmo, sull’entusiasmo.

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