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Basta il mercato a orientare le tifoserie: festa per 5mila a Milanello, in 15 per l’Inter

Le politiche societarie orientate al rischio calcolato (Milan) e alla stabilità (Inter). Evidentemente, con i soldi non si comprano solo i calciatori.

Basta il mercato a orientare le tifoserie: festa per 5mila a Milanello, in 15 per l’Inter

Entusiasmo

Basta poco, pochissimo, per spostare gli umori di una tifoseria calcistica. Anche oggi, nel 2017 basta (e serve) il puro e solo e semplice calciomercato. Un viaggio veloce a Milano, su entrambe le sponde del calcio cittadino, può bastare per rendersi conto di questa situazione. Milan contro Inter. Ieri erano in cinquemila, a Milanello, per applaudire e festeggiare il nuovo Milan. Il nuovo Milan dei sei-acquisti-quasi-sette, calciatori importanti ma non fuoriclasse. Ricordiamoli: Musacchio, Rodriguez, Kessié, André Silva, Borini, Calhanoglu più Conti, che non è stato ancora annunciato ma è praticamente ufficiale. Ebbene, grande entusiasmo. Anzi, grandissimo entusiasmo. Tutti i media nazionali hanno celebrato il riaccendersi della passione attorno al Milan, pubblicizzando anche il ritorno al tifo della Curva Sud, l’ambiente ultrà più caldo della parte rossonera di San Siro.

Intanto, però, Fassone ha spiegato ieri come stanno le cose: dovesse andar male per due anni consecutivi – per andare male si intende la Champions che non viene centrata -, comincerebbero i problemi finanziari. Che, anzi, sono già cominciati. Perché, giusto qualche giorno fa, la Uefa ha bocciato il primo prospetto di bilancio della nuova proprietà rossonera, rifiutando il voluntary agreement in chiave fair play finanziaria. Ergo, il Milan rischia di incappare in sanzioni Uefa anche pesanti. Non si tratta di essere ragionieri e di rinnegare l’essenza del tifo, ma di non capire che un certo tipo di investimenti potrebbe essere addirittura controproducente. Perché sarà il campo a decidere se il Milan avrà ritrovato se stesso. Intanto ha ritrovato i tifosi, a cui sono bastati sei-acquisti-quasi-sette. Dovesse ritrovare anche i risultati, avrebbero avuto ragione. Tutti. Diversamente, la situazione potrebbe cambiare. Le conseguenze sportive potrebbero essere gravi (esclusione dalle coppe), quelle finanziarie addirittura catastrofiche.

Frustrazione

Dall’altra parte di Milano, è avvenuto l’esatto contrario. L’Inter, proprio per rispettare gli accordi con l’Uefa, ha finora limitato il suo mercato. Ha dovuto farlo, si è concentrata sulle cessioni e alla fine ha fatto bingo. Certo, c’è il trucco Caprari, ma niente di illegale o di imperdonabile. Comunque, tutto a posto. La confederazione internazionale ha promosso i nerazzurri, che ora possono iniziare ad acquistare. Si sono radunati, intanto, siamo a metà luglio. I tifosi che salutano la squadra di Spalletti ad Appiano Gentile sono in tutto quindici. Non c’è entusiasmo, non c’è attesa. Utilizzare la parola “frustrazione” non è proprio eccessivo.

Ecco, questo è un ritratto del tifoso calcistico. Che, per definizione, deve essere irrazionale. L’Inter acquisterà sul mercato, lo sappiamo, del resto ha una forza economica importante e verificata (dagli investimenti dell’anno scorso, il fatto che non abbiano portato a grandi risultati è un altro discorso). Non l’ha fatto finora, Skriniar e qualche giovane opzionato a parte, e allora non merita entusiasmo e supporto. Nonostante, proprio a differenza del Milan, questa politica serva a garantire il futuro a lungo termine del club. A rispettare i patti con la Uefa, ad evitare sanzioni.

Insomma, il tifo continua a vivere in un mondo abbastanza irrazionale. Per definizione. Tanto che i tifosi del Milan, ieri, hanno apposto uno striscione che recitava: “Alla nuova proprietà, la nostra fedeltà“. È brutto da dire, ma evidentemente i cinesi non hanno acquistato solo dei grandi calciatori.

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