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Canottaggio, il “4 senza” campano conquista Londra ma è ignorato in Italia

Matteo Castaldo racconta i complimenti ricevuti dagli storici rivali degli Abbagnale dopo il secondo posto alla Steward’s Challenge Cup. Un’impresa ignorata da noi

Canottaggio, il “4 senza” campano conquista Londra ma è ignorato in Italia
Matteo Castaldo

Il messaggio di Matteo Castaldo a suo padre

Ecco il testo integrale, con risposta, di un bellissimo messaggio inviato dal figlio campione al padre ex campione. Da Londra, riva Tamigi. «Carissimo papà, da lontano non puoi capire la serata che abbiamo vissuto. Domenica sera, dopo la gara, passeggiando sul lungo Tamigi, siamo passati davanti al Leander Club – uno dei più prestigiosi, 134 medaglie olimpiche in cassaforte – e naturalmente ci è venuta voglia di entrare, ma l’ingresso ci è stato impedito perché è riservato solo ai soci del club. Non ci siamo offesi, però, perché sappiamo che gli inglesi le regole le mettono e le fanno anche rispettare.

«Il bello, però, viene ora. Dal club qualcuno ci ha visti e siamo stati riconosciuti e questo è già un miracolo considerato che abbiamo appena messo le ali: Mattew Prinset, che qualche ora prima era stato il giudice della nostra gara, è stato lui a riconoscerci e ci ha scortato dentro. Nel salone poi siamo stati fermati da Greg Searl, il mitico canottiere che ha gareggiato, vinto e perso contro i fratelloni Abbagnale. Ci ha fatto i complimenti e Prinset si è unito a lui. Che emozione, ci è sembrato assurdo che personaggi di tanta fama parlassero di noi in quel modo».

Secondi alla Steward’s Challenge Cup

Il messaggio di Matteo Castaldo a papà Nino è arrivato nel cuore della notte ed ha trovato immediatamente una risposta puntuale e commossa: «Matteo caro, non è assurdo, è normale, voi avete gareggiato da pari a pari con un equipaggio di assoluto valore mondiale e da oggi, per gli inglesi che sanno dare il giusto valore alle imprese sportive, venite considerate alla loro altezza».
Ecco: pubblicare i due messaggi ci è sembrato il modo migliore per solennizzare la straordinaria performance del “4 senza” targato Italia che per mezza barca – pochi centimetri – ha perduto la finalissima della Steward’s Challenge Cup che si è disputata ieri pomeriggio sul Tamigi. L’equipaggio, che è formato da Domenico Montrone, un pugliese ormai napoletanizzato grazie alla parmigiana della signora Adele, la moglie di Nino Castaldo figliola del pluricampione velico Carlo Rolandi, e da tre napoletani veraci – Matteo Castaldo, Giovanni Abagnale, Marco Di Costanzo – ha meritato questo riconoscimento perché ha dato continuità alle imprese dell’anno scorso che portarono il titolo mondiale e la medaglia di bronzo a Rio.

Niente tv

Quanto alla Steward’s Cup diciamo solo che è uno dei cinque eventi del remo più importanti del mondo. Mai un equipaggio italiano è arrivato a tanto eppure in patria l’impresa è stata “oscurata” dalla Tv di Stato e da quella privata che, in compenso, hanno trasmesso in diretta la partita tra Cile e Germania ed hanno raccontato un mare di frottole sul calciomercato che non si è mai aperto perché mancano i soldi per fare gli acquisti. Poco importa però, lo show sempre più modesto del pallone più parlato che giocato non può fermarsi e l’unica difesa è il cambio del canale. E la possibilità di rifugiarsi su Youtube che ha trasmesso in diretta la finalissima mandando in visibilio gli sportivi degni di questo nome. Ed ora incrociamo le dita e restiamo in trepida attesa di quanto i quattro moschettieri azzurri sapranno fare nelle gare di Coppa del mondo a Lucerna.
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