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Bonucci: «Il legame con la Juve si era affievolito, lo sgabello di Oporto è stata la goccia finale»

L’intervista di Leonardo Bonucci alla Gazzetta dello Sport: «Per come è finita, siamo usciti tutti bene da questo trasferimento: io, la Juve e il Milan».

Bonucci: «Il legame con la Juve si era affievolito, lo sgabello di Oporto è stata la goccia finale»

L’intervista alla Gazzetta dello Sport

Doveva succedere, è successo. Leonardo Bonucci torna a parlare, lo fa da calciatore del Milan. Le sue dichiarazioni sono ospitate dalla Gazzetta dello Sport, e dentro c’è un po’ di tutto. La nuova avventura al Milan, certo, ma anche i primi attesissimi commenti sulla fine della sua storia d’amore con la Juventus. Insomma, c’è una prima chiarificazione in merito a uno dei trasferimenti più inattesi e controversi degli ultimi anni. Una prima campana da sentir suonare.

Cominciamo proprio da qui: «Io vivo di sfide e questa è affascinante, è una scommessa anche su me stesso. Mi sono rimesso in discussione, e a 30 anni non so quanti lo avrebbero fatto. Per me avere fame è fondamentale,
ti fa dare qualcosa in più quando le forze mancano. Ho sposato un progetto ambizioso, per il quale ora metto a disposizione la mia esperienza. Sei anni di vittorie con la Juve mi hanno fatto diventare un leader, ma qui entro in punta di piedi. Perché è finita? La vita è fatta di cicli che si aprono e chiudono, e quando fai parte di un gruppo per sette anni speri di lasciare qualcosa di bello. Diciamo che nell’ultima parte della stagione il legame si è affievolito da entrambe le sponde e abbiamo deciso in accordo di allontanarci».

Il legame affievolito

Ovviamente non si tratta di fare i gossippari. La parte di intervista più interessante è proprio questa. Capire cosa sia successo a Bonucci, interpretare i sentimenti di un addio. «Negli ultimi mesi si è sgretolato qualcosa. Mi sentivo importanti a fase alterne, e questo non mi andava. Alla Juve ho dato e ricevuto tanto. Per questo non è stata una scelta facile, ma il rapporto era arrivato alla conclusione. Da parte mia e del club non c’era più la volontà di continuare insieme. Però devo dire che per come è finita, ne siamo usciti tutti bene: io, la Juve e il Milan».

Sul rapporto con Allegri e con i compagni: «Con lui ho avuto un rapporto alla luce del sole, ho giocato tanto e se è successo è perché sono stato considerato importante. Avere discussioni durante gli anni è normale, e io sono uno diretto che dice sempre la verità. Ma con lui non ho avuto alcun tipo di problema. Poi, è ovvio che alcune situazioni portano delle conseguenze e ognuno si prende le proprie responsabilità. Lo sgabello di Oporto? Pare che sia stata la cosa più eclatante, ma in realtà è solo la goccia finale. Già prima c’erano state altre situazioni. Poi, comunque, la cosa si era ricomposta».

Il Milan

La nuova vita di Bonucci: «Fa strano anche a me vedermi con questi colori e questo stemma. Ma io sono uno che dà tutto e anche di più per la maglia che indossa. Sono uno che scende in campo anche quando non sta bene, se
occorre. L’ho fatto per il Bari, per la Juve e per la Nazionale. Lo farò anche per il Milan. Il club merita di indossare un vestito migliore sia in Italia che in Europa. In poche parole: merita di tornare in alto. La società ha fatto grandi investimenti sul mercato grazie all’occhio lungo di Fassone e Mirabelli. Adesso sta a noi aumentare l’entusiasmo della gente con le vittorie».

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