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Fassone: «Raiola-Donnarumma? La clausola rescissoria sarebbe stata etica»

L’intervista alla Gazzetta di Marco Fassone è una lezione di mercato, che parte dal caso Donnarumma ma spiega anche la posizione debole dei club rispetto ai calciatori

Fassone: «Raiola-Donnarumma? La clausola rescissoria sarebbe stata etica»

L’intervista alla Gazzetta

Leggere oggi la Gazzetta dello Sport è particolarmente interessante. La vicenda Donnarumma è uno specchio del calcio moderno, e spiega in maniera chiara le posizioni contrattuali. Anzi, i rapporti di forza quando ci si siede ad un tavolo per trattare con un calciatore per il suo accordo economico. C’è l’intervista a Raiola, che sottolinea l’ansia e la fretta imposte dal Milan alla trattativa. Ci sarebbe questo, alla base della rottura.

E poi c’è Marco Fassone, che dà una lezione di mercato calcistico dal punto di vista del club. Che ha una posizione sempre scomoda, minoritaria, che ha una forza limitatissima. Che i tifosi faticano a comprendere, ma che ormai è parte immodificabile di un sistema fondato solo sui soldi. Partono proprio da qui le considerazioni dell’ex dirigente di Napoli e Inter: «Mi pare abbastanza semplice: giocatore e agente hanno fatto una valutazione tecnica ed economica, ritenendo di rivolgersi in futuro a un club con pedigree più altolocato e maggiore disponibilità finanziaria. Raiola vuole valorizzare economicamente il percorso del giocatore e intende spostarlo per massimizzare i ricavi. Per l’assistito e per se stesso».

Compromessi

La storia del tempo, della fretta: «Fin dal primo giorno dopo il nostro insediamento abbiamo iniziato a parlare sia con lui, sia con Raiola. E mentre Raiola tendeva sempre a rallentare, il giocatore ci diceva di volere il Milan. E ce lo diceva guardandoci fissi negli occhi. Era assolutamente sincero. Alla fine ha prevalso la linea dell’agente e io sono convinto che in cuor suo Gigio non sia convinto della decisione presa da Raiola. Che ha usato la sua influenza, e lui su Gigio è molto influente. Pensateci un attimo: un ragazzo di 18 anni e un procuratore importante con grande personalità. Come poteva finire? Certo, quando guardavo il ragazzo negli occhi una buona dose di speranza che tutto finisse bene ce l’avevo. E invece…».

La querelle Raiola-Mirabelli: «Se Mino attacca Mirabelli, attacca tutto il Milan. Quindi la dichiarazione di guerra è la sua. La verità è che Raiola va contro Mirabelli perché vuole scavare un solco all’interno del Milan. Ma si sbaglia di grosso: io e Massimiliano lavoriamo insieme da anni e abbiamo un grande rapporto. Mirabelli non scende a compromessi».

Etica

A un certo punto dell’intervista, poi, si comincia a parlare di mercato in senso assoluto. Ed è questo il punto più importante dell’intero testo, perché in qualche modo spiega a tutti i tifosi (del Napoli, della Pro Vercelli, del Bayern Monaco) qual è la reale situazione quando si mettono a punto le strategie di conferma di un calciatore. Quanto sia difficile farlo.

Fassone spiega che da parte di Raiola non c’è stata etica, nel senso che il procuratore non ha voluto neanche ascoltare la proposta del club, economicamente importante ma anche fondata su un diritto acquisito da chi aveva lanciato, da giovanissimo, il suo assistito. A domanda precisa sull’etica contrattuale, Fassone risponde: «Cosa sarebbe stato etico? Un rinnovo con una clausola rescissoria che andasse bene a tutti. Invece mettere all’angolo l’altro negoziatore, soprattutto quando questo negoziatore è in una posizione di debolezza contrattuale, per quanto legittimo è qualcosa di brutto. Questo mi amareggia ancora molto».

Rispunta la famosa clausola: ovvero, l’unico modo che hanno club meno importanti rispetto ad altri per poter “firmare”, lo diciamo in gergo Nba, top player o aspiranti tali. È un rapporto che si estende a tutti i livelli: Bologna –> Napoli –> Juventus –> Real Madrid. Il rinnovo con clausola è addirittura etico, secondo una società di un certo livello e prestigio come il Milan. C’è chi non ha ancora capito questo passaggio.

Il futuro

L’ultima parte significativa dell’intervento di Fassone è sul futuro di Donnarumma. Difficile, in caso di permanenza al Milan. Lo ammette lo stesso dirigente rossonero. Ma è più che altro per una questione di ambiente, perché il club, anzi, sembra essere addirittura ben disposto verso il calciatore e l’uomo (ragazzo) Donnarumma: «Non c’è alcuna preclusione per vedere Donnarumma titolare, l’equazione permanenza-panchina va smontata. Gigio lo amiamo tutti e abbiamo provato a trasferirgli il sentimento in ogni modo. Le dirò di più: il Milan ancora oggi sarebbe pronto a riaccoglierlo a braccia aperte. Anche i tifosi più incavolati». Vedremo come Raiola riceverà e interpreterà questa serie di messaggi.

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