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Donnarumma, il riavvicinamento e Fassone: «Certezze a inizio luglio». Insomma, abbiamo scherzato

Il dirigente rossonero spiega che il margine per una trattativa c’è. Dopo una settimana di media monopolizzati da Donnarumma, ha il sapore di una beffa.

Donnarumma, il riavvicinamento e Fassone: «Certezze a inizio luglio». Insomma, abbiamo scherzato

L’articolo della Gazzetta

«Alla ricerca del compromesso migliore». Basterebbe leggere già questo, l’incipit del pezzo Gazzetta  sul caso Donnarumma, per capire. Poi si legge ancora, e allora comprendi veramente che finora abbiamo scherzato. O poco più. «Gran parte dei problemi esplosi intorno alla vicenda Donnarumma erano ruotati attorno alle tempistiche: più il Milan accelerava, più Raiola
toglieva gas, col risultato che le due vetture non sono mai riuscite a percorrere un tratto di strada affiancate. Adesso la faccenda sta venendo riaffrontata con tutt’altro approccio».

Insomma, il Milan farà finire l’Europeo Under 21e poi si vedrà. È un prologo classico e classicamente detto per un nuovo riavvicinamento, che forse si concretizzerà a inizio luglio. Nell’articolo, le parole di Fassone raccolte sul campo in cui l’Under 16 rossonera vinceva il suo scudetto: «Non ci sono novità importanti. Siamo ancora qui, in attesa, non troppo lunga, di una serie di cose. Stiamo lavorando per arrivare, al 3 luglio, con qualche certezza in più».

Gli obiettivi di Raiola

La situazione, dunque, pare già delineata. Gli estremi difensori contattati per prendere il posto di Donnarumma (da Neto a Perin) si sono defilati, il Milan non va più alla caccia grossa e aspetta la fine della kermesse polacca (probabilmente questa sera, a meno di miracoli) per presentare la sua nuova offerta al figliuol prodigo. Che, dopo aver monopolizzato l’informazione per una settimana, potrebbe clamorosamente (non tanto clamorosamente) tornare sui suoi passi. E firmare un rinnovo che più a tempo non si può. Oppure che magari è pure vero, ma da qui a parlare (di nuovo) di bandiera ci passano altri mille casi mediatici. È il Raiola style, che serve l’intervento di Montella e di tutto l’ambiente Milan per giudicare e sciogliere la polemica. Ne ha parlato addirittura Berlusconi.

L’obiettivo di Raiola, quello possibile a breve termine, è stato comunque raggiunto. Clamore, notizie, conferenze stampa e la possibilità di allungare i tempi e capire se e come (e soprattutto chi e quanto) il mercato offrisse reali chance di upgrade. Al massimo, un super-rinnovo (a quel punto inevitabile) con il Milan. In attesa di un nuovo caso, tra un anno o forse due o tre. Con Donnarumma c’è tempo, anche per scherzare ancora.

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