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Il Napoli di Sarri trasforma le partite in allenamenti: 5-0 al Torino

Dominio assoluto degli azzurri in casa del Torino. Secondo posto in attesa della Roma. Calcio d’accademia e superiorità imbarazzante

Il Napoli di Sarri trasforma le partite in allenamenti: 5-0 al Torino

Di nuovo al secondo posto

Il Napoli ha la capacità di far sembrare le partite come se fossero semplici allenamenti. Eppure quest’anno il Torino aveva perso in casa soltanto contro la Juventus. La squadra di Sarri ha praticamente scherzato con la squadra di Mihajlovic (in tribuna perché squalificato) e gliene ha segnati cinque come all’andata. Stavolta senza subire gol. Il risultato finale rende un dominio che per lunghi tratti è stato imbarazzante. Con un gol dopo sette minuti (Callejon), due-tre gol mancati, un rigore negato e un fuorigioco fischiato a Mertens mentre era da solo davanti a Hart prima del diluvio di reti nella ripresa: Insigne, Mertens, un altro di Callejon e Zielinski. Il Napoli vince la terza partita consecutiva, si porta a 80 punti e sorpassa nuovamente la Roma che stasera è costretta a battere la Juventus per scavalcare gli azzurri in classifica.

Altri record battuti

I record si sprecano per questa squadra. È la dodicesima vittoria in trasferta, l’attacco in campionato è giunto a quota 86. E in trasferta sono 46 (più che in casa), eguagliato il primato delle reti fuori casa della Juventus nella stagione 1949-50. Callejon ha segnato una doppietta ed è arrivato a quota 13 in campionato. Insigne si è issato a 16. Mertens addirittura a 25, col gol di oggi aggancia Belotti al secondo posto nella classifica marcatori alle spalle di Dzeko. Il quinto lo ha segnato Zielinski che altrettanti ne ha segnati in questo campionato.

Battibecchi fuori dal campo, sinfonia in campo

Per quanto sia inquieto l’andamento del Napoli fuori dal campo, con continui battibecchi tra presidente e allenatore che pure ieri ha riconosciuto a De Laurentiis il merito di aver puntato su di lui, in campo invece questa squadra continua a offrire un calcio da accademia: tocchi di prima, geometrie sempre nuove, movimenti a memoria. E una condizione fisica invidiabile.

Il Torino può solo vestire i panni dello sparring partner. Fa il solletico a Reina. Calcia la prima volta in porta al 23esimo del primo tempo. Ogni tanto i granata provano ad affidarsi all’indomito Belotti che spesso incrocia le lame con Koulibaly. Un solo tiro davvero pericoloso, nella ripresa con Bayè, peraltro in un’azione viziata da palla trattenuta di Belotti. Per il resto, i granata sono parsi una squadra di categoria inferiore. E si sono letteralmente sciolti nella ripresa, incapaci di tenere il ritmo del Napoli.

La cronaca

Sarri si affida ai titolarissimi. Mihajlovic (squalificato) schiera il ventunenne Boyè e in difesa Carlao. Già il primo tempo ha il sapore di un allenamento, col Napoli che dà sempre l’idea di poter andare in porta con disarmante semplicità. Hamsik si muove a suo agio, taglia il campo. Callejon corre come sa. Il gol arriva subito, al settimo, proprio con Callejon pescato bene in corridoio da Allan. Posizione Callejon, tiro rasoterra alla Callejon.

Il Torino non reagisce. Il primo tiro in porta arriva al 23esimo con Ljajic. Nel frattempo, il Napoli pressa alto, disegna geometrie, viene preso a calcioni (Baselli ammonito per entrata ruvida su Jorginho) e sfiora il gol a ripetizione. Al 19esimo con Callejon che, servito da Hysaj, si porta il pallone sul sinistro e sfiora il palo. Un minuto e Ghoulam con una rimessa laterale piazza Mertens solo davanti a Hart: il pallonetto è alto.

Ci si mette anche Irrati che nega prima un rigore per un braccio largo in area di Molinaro e poi, complice il guardalinee, ferma Mertens solo davanti ad Hart per un fuorigioco che non c’era. Il Torino ogni tanto si affaccia sulla tre quarti, soprattutto grazie a un mai domo che Belotti che incrocia spesso Koulibaly.

Secondo tempo

Nella ripresa, il Napoli dilag. Segnano Insigne, poi Mertens (con la complicità di Hart), raddoppia Callejon e c’è spazio anche per Zielinski. È un torello continuo, col Napoli di Sarri che gioca semplicemente a un altro ritmo, con un’altra disinvoltura, un’altra freschezza fisica e mentale, geometrie e continua ricerca di nuovi spazi. Uno spettacolo entusiasmante per noi e disarmante per gli avversari.

Il Napoli sale al secondo posto e anche la sconfitta del Genoa è una buona notizia. I rossoblù di Juric sono stati risucchiati nella lotta retrocessione e l’ultima partita la giocheranno sul campo della Roma.

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