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I cinque gesti tecnici di Napoli-Cagliari: il feticismo per il pallonetto, il circo che ci piace

Il match di ieri in pillole: per il Napoli i tentativi di Insigne e Hamsik, più la combinazione per il terzo gol; per il Cagliari, una scivolata di Pisacane

I cinque gesti tecnici di Napoli-Cagliari: il feticismo per il pallonetto, il circo che ci piace

Il pallonetto di Insigne

La giocata ricorda molto quella del gol di Lorenzo durante Napoli-Fiorentina lo scorso anno: corridoio in verticale trovato da Hamsik che manda nello spazio il 24. Che ha l’idea stupenda di non calciare a giro sul secondo palo ma provare lo scavetto di prima intenzione. Rafael resta basito, la palla si abbassa pochi centimetri oltre la traversa.

 

Il pallonetto di Hamsik

Poco dopo, a fare una cosa simile ci prova anche Hamsik. Dettaglio non da poco, non siamo all’interno dell’area ma a circa 40 metri dalla porta. Il capitano la guarda poco oltre la metà campo e ha un’idea ancora più stupenda di quella di Insigne. Anche in questo caso, soltanto esterno alto della rete.

 

Il salvataggio di Pisacane

Prima volta al San Paolo per il ragazzo dei Quartieri che, a parte un po’ di comprensibile emozione, è uno dei pochi a salvarsi tra i suoi. Se i gol del Napoli non sono di più è anche merito suo, che a inizio ripresa toglie letteralmente dalla porta in scivolata disperata una palla arrivata in area piccola con una delle giocate classiche degli azzurri.

Il gol di Insigne

Mertens chiude la sua gran giornata, dopo essersi regalato una doppietta, donando a Insigne un autentico cioccolatino. Il tocco in profondità del belga è delizioso, ancora di più lo sono il movimento a smarcarsi di Lorenzo e il tiro piazzato sul secondo palo. Tutto molto bello, per dirla alla Pizzul.

 

L’uscita di palla dal basso

Semplicemente, i frutti del lavoro di Maurizio Sarri e della sua squadra. Che decidono di non buttare (quasi) mai la palla, e quando lo fanno con velocità e precisione elevatissime, come in questo caso (sembra un flipper, non lo è: non c’è niente di casuale), si può solo applaudire. Qualcuno lo chiama circo, a noi piace.

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