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Il Dries Mertens show: due gol, un assist, un palo. Napoli Fiorentina 4-1 e Roma a un punto

Spettacolo della squadra di Sarri che tiene aperta la corsa al secondo posto. Dries e Insigne hanno segnato quanto l’Udinese. Primo gol di Koulibaly

Il Dries Mertens show: due gol, un assist, un palo. Napoli Fiorentina 4-1 e Roma a un punto

Ancora in corsa

Il Napoli vince in scioltezza, sbriga la pratica Fiorentina (4-1) e resta aggrappato alla speranza del secondo posto, a un punto dalla Roma. Oddio, in teoria, fino a domani pomeriggio, resta aggrappato ancora all’illusione scudetto. Poi comincerà Juventus-Crotone. Intanto il pubblico – accorso in massa – si è spellato le mani per la prestazione e anche per Dries Mertens autore di un’altra doppietta e di 27 gol in campionato. Fin qui, meglio di lui ha fatto soltanto Dzeko con 28. Lui e Insigne hanno segnato 44 gol, quanto l’Udinese e più di Chievo, Bologna, Genoa, Empoli, Crotone, Palermo, Pescara.

I punti persi al San Paolo

Il Napoli di Sarri, che schiera Zelinski al posto di Allan, saluta il pubblico del San Paolo con la tredicesima vittoria in casa in campionato. Proprio tra le mura amiche, il Napoli ha accumulato il ritardo in classifica. Juventus e Roma, che in casa hanno giocato una partita in meno, ne hanno vinte rispettivamente 17 e 15. Due sconfitte per gli azzurri, o ex azzurri ormai: crontro Roma e Atalanta; quattro pareggi: Lazio, Sassuolo, Palermo, Juventus.

Mertens, il centravanti scovato dal nulla

Tre a uno alla Fiorentina. Solito Napoli. Spumeggiante, scintillante, dilagante palla al piede e in attacco. Solito Dries Mertens che non smette di stupire. Colpisce un palo, serve l’assist a Insigne, realizza una doppietta e si tiene in corsa per la classifica dei bomber. Incredibile per un calciatore che fino a sei mesi fa era un esterno d’attacco. Un puntero che Sarri ha scovato dal nulla, un centravanti veloce, tecnico, generoso, dotato di un gran tiro. Che ha segnato il quarto gol proprio grazie al suo altruismo. Invece di cercare l’azione personale – si era sul 3-1 – ha preferito passare ad Hamsik ed è stato premiato perché il tiro dello slovacco è stato respinto corto da Tatarasanu e il belga si è fiondato per il secondo gol personale. Quando lo Sarri fa uscire, al 79esimo, per Pavoletti, il San Paolo si alza e applaude a lungo.

Lo striscione scudetto

Solito Napoli, va detto, nel prendere il golletto in casa. Alla fine del campionato, sono 19 le reti subite al San Paolo: in media, uno a partita. I gol segnati sono 44, più di due a partite. Il San Paolo è stato un applauso continuo. E con un pensiero alla prossima stagione da parte della curva B che prima dell’inizio ha esposto il seguente striscione: “Per chi l’ha vissuto, per chi l’ha raccontato, per chi con i ricordi ormai si è stancato. Arriva l’estate della verità, riporta lo scudetto in questa città”.

Il primo tempo

Da dove cominciamo? I gol nel primo tempo sono due. E il possesso palla non è nemmeno della squadra di Sarri che tiene la sfera per il 49% del tempo. Ma gioca a calcio come e quando vuole. Quasi al gatto col topo contro una Fiorentina che tira in porta una sola volta, con Ilicic. E nell’occasione, alla mezz’ora, è bravissimo a Reina a deviare in angolo un rasoterra infido dell’ex calciatore del Palermo. Quindi c’è anche Reina in questo successo che forse varrà soltanto per gli almanacchi ma che invece dà la misura di una matturità acquisita. Il Napoli non si lascia scoraggiare dal successo della Roma sul campo del Chievo e tiene ancora aperta la lotta per il secondo posto.

Due gol su calcio da fermo

Il Napoli gioca da Napoli. Fraseggi, geometrie, palla di prima. E anche una rete su palla da fermo (alla fine saranno due). All’ottavo minuto, con Koulibaly che riprende la respinta di Tatarasanu su colpo di testa di Hamsik da calcio d’angolo di Ghoulam. Tap-in semplice semplice. La partita è indirizzata. Kalinic un po’ prova a scuotere i suoi, ma Badelj e Vecino per lo più inseguono il pallone che corre veloce tra i piedi di Zielinski, Hamsik, Jorginho, gli alfieri difensivi Hysaj e Ghoulam.

L’orrenda maglia della Fiorentina

La Fiorentina di Paulo Sousa si fa notare per una delle maglie più brutte della storia del calcio italiano: un arancione cocozza che meriterebbe una squalifica di tre punti in classifica per la squadra dei Della Valle che pure un po’ di gusto dovrebbero averlo. La squadra di Sarri si apre come un ventaglio e colpisce come un serpente. Al 18esimo, il Napoli potrebbe raddoppiare. Jorginho recupera palla e serve rasoterra Mertens che si invola, è solo davanti al portiere, sceglie di aggirarlo a sinistra, forse si allarga troppo e tira sull’esterno della rete.

Insigne fa 17 in campionato

Al 26esimo ancora Mertens esplode un destro da venti metro che colpisce il palo alla sinistra di Tatarasanu. Un colpo da biliardo. L’unico tiro della Fiorentina arriva alla mezz’ora, con la parata di Reina di cui abbiamo detto. A questo punto Insigne fa le prove generali. Prima fa partire un destro modello Mertens che muore di pochissimo a lato e poi al 36esimo chiude di destro rasoterra, in area, sul primo palo un’azione che ha ricordato il gol di Careca ai Mondiali 86 contro la Francia. Gli ultimi due tocchi di prima  sono stati di Callejon e Mertens in un’azione da Settimana enigmistica “Unisci i puntini”. Gol numero 17 di Insigne in campionato.

Secondo tempo

La ripresa è defatigante. Qualche sgroppata. Soprattutto, i due gol di Mertens. Nel mezzo, il 3-1 di Ilicic. La girandola delle sostituzioni. I cori, gli applausi. L’appuntamento al prossimo anno. Una stagione che già viene caricata di tante aspettative. Belli, bellissimi gli applausi finali. Lo striscione esposto: “Da Napoli è tutto: a voi studio”. E il coro “Un giorno all’improvviso”. Si abbozza anche una sorta di porompompero. È un vero  peccato che non si canti più ‘O surdato ‘nnammurato: è quello l’inno del Napoli.

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