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De Laurentiis e gli sfascisti dell’armonia

Il presidente annuncia il rinnovo di Mertens e il desiderio di un contratto quasi a vita a Sarri. Eppure c’è chi si lamenta sempre e comunque

De Laurentiis e gli sfascisti dell’armonia

I bastian contrari

Perché? Non ci posso credere che i diavulilli ballano e ridono di gusto passandosi di mano in mano l’intervista al Mattino di De Laurentiis. Questi diavulilli sono i bastian contrari. Quelli a cui non va bene mai nulla. «Il Pappone vi sta prendendo in giro, come sempre. Lui è della vecchia scuola. È un magliaro di corredi matrimoniali che gira per le piazze dei paesi».

Si mette male. Finalmente un Presidente che firma cambiali in pubblico. Che fuma il calumet della pace virtuale con il mister, dando a Maurizio Sarri carta bianca per rimanere al Napoli fino alla fine della sua carriera, ed ecco che gli sfascisti dell’armonia ritrovata che insinuano dubbi e fanno dispetti. «Ma con chi si crede di avere a che fare. Pensi a regalare alla squadra e alla città un centro sportivo degno di questo nome. Con una piscina che non deve dividere con nessuno».

La tristezza del centro sportivo

E quanti sberleffi contro De Laurentiis. «Napoli e il Napoli? La distanza tra loro è di 220 chilometri. È quanto dista la sede della Filmauro di Roma e il San Paolo. Ma può essere mai che la sede del Napoli si trovi a Roma?».

Si fissano sul nulla, sulle banalità, sugli shampoo e la carta igienica. Sui locali freddi del Centro sportivo che è una tristezza. Ma come? Il Presidente annuncia che se anche arriveremo terzi in campionato non è prevista nessuna tragedia ed ecco che i diavulilli che parlano del centro sportivo che non c’è è quello che c’è fa schifo. E se aprissimo poi il discorso del San Paolo, il baratro arriverebbe al centro della terra. Come? Proprio oggi che De Laurentiis ha annunciato che sta spettando i procuratori di Ciro Dries Meertens per firmare il rinnovo del contratto ecco che gli sfascisti sferrano l’attacco.

Che sappiano che nulla, ma proprio nulla, ci farà desistere dal nostro sogno che inseguiamo da trent’anni. Si può fare, possiamo anche noi sfidare la Juve e le altre per il prossimo scudetto.

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