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Il caso Benatia: Rai e Juventus, botta e risposta sul responsabile dell’insulto

L’azienda di stato nega che possa essere stato un tecnico da Roma o Milano, il club bianconero sottolinea l’innocenza del suo service. Il commento di Benatia su Facebook.

Il caso Benatia: Rai e Juventus, botta e risposta sul responsabile dell’insulto

L’articolo della Gazzetta

Abbiamo già scritto del caso-Benatia, un brutto episodio di intolleranza in diretta sul servizio pubblico. Le polemiche continuano, perché la vicenda è quantomeno torbida, ancora ben lontana da una soluzione reale. Apre proprio così il pezzo della Gazzetta dello Sport, «un colpevole non ci sarà e forse non ci sarà mai». Nonostante l’insistenza dello stesso Benatia, i comunicati della Juventus, le risposte della Rai.

Il commento del calciatore

Medhi Benatia ha voluto sottolineare la sua tristezza per il caso direttamente sul proprio account ufficiale Facebook. Sotto, il post riferito a quanto accaduto:

Il comunicato ufficiale della Rai

Le parole utilizzate dall’azienda di stato in seguito all’innesco delle polemiche: «La Rai è sinceramente dispiaciuta per il deplorevole episodio di razzismo che ha coinvolto Benatia e che per fortuna non è stato accessibile ai telespettatori. Rai ha messo in moto tutte le verifiche per individuare il responsabile dell’accaduto e al momento gli approfondimenti tecnici istruiti portano a escludere che a pronunciare le inaccettabili frasi possa essere stato un dipendente dell’azienda. La ricerca andrà avanti, ma vista la gravità dell’accaduto Rai porge la sua piena e totale solidarietà al calciatore e alla società».

Reazioni Juve

Il punto è proprio questo. Nell’ambiente bianconero, si contesta l’estraneità della Rai alle parole nei confronti del difensore marocchino. Anche perché non si scappa: se non si è trattato di un tecnico dell’azienda di stato, allora la colpa va fatta risalire a qualcuno del service bianconero.

Il club ha risposto così a queste supposizioni: «Alcune dichiarazioni informali e sui social tendono ad addebitare tale interferenza al servizio di produzione fornito da Juventus a Raisport. Circostanza inverosimile, poiché la produzione in loco non interloquisce con l’ospite. Juventus confida che le verifiche in atto da parte di Rai Sport proseguano senza indulgere in alibi che tendono a minimizzare e a distorcere i fatti».

La controreplica Rai

È una guerra di posizione. Da una parte i bianconeri, dall’altra l’intero squadrone Rai. Che, nelle parole del vice-direttore Marco Mazzocchi, rifugge ancora ogni tipo di responsabilità diretta nel caso. «Mi spiace quanto avvenuto, condanno la frase, ma confermo che dopo accurate ricerche non c’è responsabilità da parte di uomini Rai, né di tecnici né di collaboratori. Non voglio dare colpe ad altri, ma se l’audio fosse partito da Milano o Roma si sarebbe sentito in studio e in regia. Invece è stato ascoltato soltanto da tre persone a Torino. Vuol dire che la frase è partita dal service esterno che non c’entra nulla con la Rai».

La Gazzetta ha aperto proprio bene la sua analisi della vicenda. Lo riscriviamo: «Un colpevole non ci sarà e forse non ci sarà mai». Difficile pensare che possa andare diversamente.

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