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In una partita secca il Napoli può battere la Juventus

L’eccessivo buonismo di Allegri non convince. Sarri deve scegliere undici uomini che ci credono. I napoletani hanno cominciato con il piede giusto.

In una partita secca il Napoli può battere la Juventus

La vigilia di Allegri

Ieri pomeriggio dalla tana di Vinovo Supermax si è preoccupato di trasmettere al suo spogliatoio e alla grande platea televisiva una immagine positiva. Come a dire: calma e gesso ragazzi, è tutto sotto controllo. Qui si gioca a calcio, non facciamo la guerra. Lo ha fatto bene, è giusto riconoscerlo, ma non è stato convincente. Missione fallita, insomma. Sarri se l’è cavata meglio senza far ricorso ad artifici dialettici: Napoli-Juve è partita che si presenta da sola, non c’è bisogno di montarla.
I “pensieri allegri”, li hanno definiti così a Calcio champagne la trasmissione (non) frizzante di Tv2, ma non hanno fatto breccia perché erano accompagnati da un sorriso (quasi) irreale alla vigilia di un doppio match che potrebbe influenzare l’esito di tutta la stagione bianconera. E sono stati espressi utilizzando concetti (eccessivamente) buonisti per essere autentici oltre che da complimenti (anche questi fuori misura) agli avversari in campo e sugli spalti.

Monsieur de La Palisse

Non si è fatto mancare niente Supermax, rifilandoci perfino un sermoncino di circostanza in stile monsieur de La Palisse: se i tifosi napoletani se ne stanno buoni e magari lasceranno giocare in pace Higuain, la partita filerà liscia. Che sarebbe una opinione sicuramente condivisibile se non provenisse dal tecnico di una squadra i cui tifosi sono disprezzati per il loro profondo razzismo calcistico.
Troppo scoperto il gioco del tecnico e, infatti, ci ha lasciati indifferenti salvo riconoscere che il suo understatement è notevolmente migliorato e sarà apprezzato in Inghilterra. Molto di meno in Italia e ancora di meno a Napoli dove Supermax è carta canosciuta. Dopo le sue esternazioni, il nostro approccio alla partita non cambia e continuiamo a ritenere che stasera il Napoli giocherà un match difficilissimo e dall’esito incerto. Se gli undici che Sarri sceglierà, scenderanno in campo con questa consapevolezza avranno maggiori chances di successo e daranno ragione a quanti – compreso noi – ritengono che in un match singolo il Napoli abbia più credito della Juve che, invece, si rifà a gioco lungo.

L’indifferenza dei napoletani

In questo caso l’equazione si risolve così, nonostante due incognite: scudetto ai bianconeri, Champions diretta agli azzurri. Delle due incognite, una è facile da risolvere perché l’arbitro Orsato offre sufficienti garanzie di tenuta equa e rigorosa, mentre resta irrisolta l’altra legata al comportamento del pubblico. Che arriva al primo dei due scontri fatali stressato e con le idee confuse da una pressione mediatica scomposta e tesa a turbare gli animi piuttosto che a prepararli ad un evento atteso in tutto il mondo e seguito da 150 televisioni in rappresentanza di tutti i continenti.
Pensierino della notte dedicato a Gonzalo: basta, non se ne può più e infatti Napoli si è completamente disinteressata sia di lui sia dell’autobus della Juventus. Lasciamolo giocare e mostriamo con i fatti di essere migliori di lui. Con i gol ci siamo già riusciti, grazie a Mertens a Insigne e ad Hamsik, ora mancano centottanta minuti per sancire anche la nostra superiorità come comunità calcistica. È il riconoscimento al quale teniamo di più.
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