ilNapolista

La Juventus fa un tiro in porta, si difende in dieci e pareggia 1-1 a Napoli

Gol di Khedira (complice Rafael) dopo sette minuti. La Juve non tirerà più. Napoli generoso per oltre un’ora. Pareggio di Hamsik, palo di Mertens. La partita ha detto quello chr già sapevamo

La Juventus fa un tiro in porta, si difende in dieci e pareggia 1-1 a Napoli
Rafael

Meglio di Madoff

La fotografia di Napoli-Juventus per una volta è proprio nelle statistiche. Alla voce tiri in porta. La Juventus fa segnare 1. Un tiro in porta, dopo sette minuti. Capitalizzato come nemmeno Madoff faceva sognare ai propri risparmiatori. Ma non c’è inganno né truffa. La squadra di Allegri non ha vergogna di difendere anche in dieci uomini e porta a casa un pareggio che lascia il Napoli a dieci punti e la Roma a sei. Per quel che riguarda noi, abbiamo quattro lunghezze di vantaggio sulla Lazio che domenica sera affronteremo nello scontro diretto all’Olimpico.

Il triangolo scaleno Hamsik-Mertens-Hamsik

È sempre un bel Napoli. Generoso. Che per sessanta minuti e forse qualcuno in più ha macinato gioco. Improduttivamente. Visto che il gol è arrivato proprio al 60esimo, al termine di una splendida azione, un triangolo scaleno Hamsik-Mertens-Hamsik che Marek ha chiuso cin un tiro sotto la traversa alla sinistra di Buffon. Imparabile. È stato il momento in cui il San Paolo sembra che stesse venendo giù.

Il palo di Mertens

La Juventus ha persino accusato il colpo e per poco Mertens non ha approfittato di un retropassaggio sbagliato di Chiellini, si è tuffato su Buffon, lo ha anticipato e poi ha rincorso la palla che stava andando vesro il fondo e ha provato disperatamente a girarla in porta. Palo. La partita, di fatto, è finita lì. Ma vale la pena di raccontarla.

I colori del calcio moderno

Nel logorio del calcio moderno, succede che il Napoli giochi con la maglia bianca con la banda azzurra e la Juventus in completo blu. C’erano una volta gli azzurri contro i bianconeri. Reina dà forfait e si accomoda in panchina al fianco di Ghoulam. A sinistra corre Strinic. Il centrocampo è quello dello scorso anno. Sarri fa il prudente. Mai quanto Allegri che lascia fuori Dybala (Barzagli in panchina) e di fatto schiera il solo Higuain davanti con Pjanic alle spalle e Mandzukic più tornante che altro.

Ventitré i palloni toccati da Higuain

Già Higuain. Tanti fischi per lui. Che di palloni in tutto ne ha toccati ventitré. Ha restituito a Khedira il triangolo che al settimo ha portato la Juventus in vantaggio. Alla prima – e unica – azione juventina della partita. Il tedesco corricchia indisturbato nella terra di mezzo napoletana, dialoga con Pjanic e solo davanti a Rafael lo batte con un tiro tutt’altro che irresistibile. È il gol numero 51 incassato dal Napoli in stagione. Gli azzurri protestano per un fallo iniziale del tedesco.

La Juve non si vergogna di difendere in dieci

Un’azione che evidenzia in maniera impietosa tra la fase difensiva del Napoli e quella della squadra di Allegri. La Juventus non tirerà più in porta, tranne un’azione di Higuain spazzata in angolo da Koulibaly. Anzi. Si difende in nove, talvolta in dieci. Higuain è il vertice di una formazione che non si vergogna di piazzare nove uomini a protezione della porta di Buffon. Mandzukic fa il Di Livio, Asamoah gli copre le spalle.

Napoli generoso

Il Napoli come al solito gioca. Sbatte contro la testuggine bianconera in cui Chiellini appare il perno debole. Hysaj si fa vedere e sentire spesso a destra. Un primo tempo da Hysaj vecchio stile. Forse con Mertens un filo appannato. Il Napoli accusa il colpo. Lentamente, comincia a carburare. Si fa vivo con due tiri sporchi di Hamsik. Insigne è il dominus. I palloni passano da lui. Oppure da Hysaj.

La Juventus non si muove dalla propria trequarti. Fa massa critica davanti all’area di rigore. Direbbero gli esperti che rompe le linee di passaggio. E infatti il Napoli deve giocare a ritmi alti palla a terra, ovviamente con un margine di errore considerevole. Al 33esimo il terzo tiro: Mertens, ben servito rasoterra da Hamsik, parte in slalom, si apre il corridoio ma davanti a Buffon non produce più di un sinistro fiacco. L’ultima azione del primo tempo arriva al 40esimo. Insigne, pochi minuti prima ammonito per proteste, parte palla a terra, finta, si accentra e poi però conclude a lato.

Il secondo tempo

Nella ripresa Rafael non compirà nemmeno una parata. Come del resto nel primo tempo. Gli animi li accende Mertens con un bel recupero in scivolata su Higuain e poi avvia anche l’azione. Si gioca in un sola metà campo (a fine partita il possesso palla sarà 61 a 39). Al 56esimo un gol viene annullato per fuorigioco di Mertens che si avventa su una corta respinta di Buffon al tiro di Hamsik.

Il gol arriva al 60esimo. Allegri ci prova anche a rendere offensiva la Juventus. Toglie Lemina e inserisce Cuadrado. E arretra Pjanic davanti alla difesa. Non cambia niente. Il Napoli è stanco. Dopo il palo, succede poco. Se non le sostituzioni.

Questo Napoli-Juventus ha aggiunto poco a quel che sapevamo. Nel calcio non si vince per il bel gioco. In nessuno sport accade questo, tranne che nella ginnastica. La Juventus è programmata per vincere. Si è rivista la differenza che è emersa in ogni partita da quella di San Valentino ad oggi. C’è poco da rimproverare sia al Napoli sia a Sarri. Sarà dura mercoledì segnarne due a questa Juventus senza subirne nemmeno uno. Si può fare, perché si può fare. O meglio, ci si può provare.

ilnapolista © riproduzione riservata