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Lavezzi e i giovani milionari del pallone: se provassimo a calmierare gli stipendi?

Senza indulgere nel moralismo, non è il caso di interrogarci su questo corrotti e bacato mondo del calcio?

Lavezzi e i giovani milionari del pallone: se provassimo a calmierare gli stipendi?

Sudore e polvere nelle banlieue

La faccia da scugnizzo, Ezechiele Lavezzi, detto El Pocho, l’ha sempre avuta e non deve essere stato difficile per lui inserirsi in una città come Napoli. È vero che la capitale del Mezzogiorno ha dei problemi nel costruire una identità comune, nel vivere popolino e città colta in simbiosi, ma perché mai un ragazzo pieno di soldi come El Pocho finisce in brutte frequentazioni?

Fosse solo lui a frequentare un boss come Antonio Lo Russo. È che dovremmo tutti riconoscere che le nostre costruzioni mentali sono viziate in partenza. Loro, i nostri eroi della domenica, non sono eccellenze che hanno studiato magari a Oxford per non dire Cambridge o la Bocconi e Suor Orsola Benincasa. Molti di loro hanno masticato sudore e polvere nelle banlieue dell’America Latina, nelle periferie di quell’Europa dell’Est, nei quartieri degradati delle metropoli europee.

Ragazzi che vanno in pensione a trent’anni

Di Maradona ne nascono uno ogni millennio. Però anche lui non scherzava, con i festini e la coca con i Giuliano di Forcella. E persino un Balotelli turista a Napoli cosa fa? Decide di farsi un giro per la 167 di Scampia “male accompagnato”. E Lavezzi? Gioca alla PlayStation con Antonio Lo Russo, che ricambia la sua amicizia imponendo alle curve di sventolare striscioni in difesa del giocatore.

Ragazzi già vecchi che fanno le bizze per un ingaggio milionario. Che a 30 anni possono cominciare a ragionare di andare in pensione. Ecco, già sento i fischi e le accuse di “moralismo”. Non è il caso di interrogarci su questo corrotti e bacato mondo del calcio? Adesso ce la prendiamo con le curve infette. Scandalizzati per aver scoperto il business del bagarinaggio in cui sono coinvolti società e strani mediatori anche in odore di mafia. E l’uso improprio della mafia in chiave di plotoni di poliziotti per tenere a bada i “facinorosi”.

Se c’è del marcio negli stadi cosa troveremmo se solo scandagliassimo bene i rapporti tra società, giocatori e procuratori. E i diritti di immagine e i contratti televisivi. Tutto pesantemente sopra le righe. E se provassimo a calmierare costi, stipendi, contratti?

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