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I nomi passano, il nostro Napoli resta

Superiamo le divisioni. Mi sono iscritto da subito alla Brigada Sarri. Oggi siamo divisi tra lui e De Laurentiis. Morto un Re se ne fa un altro. Ora è il tempo di Insigne.

I nomi passano, il nostro Napoli resta
Il Napoli che vinse la Coppa Italia

La Brigada Sarri

Mi sono arruolato subito alla Brigada Sarri. Un emigrante, un mito per giunta per aver fatto sognare una squadra di provincia provincia, Empoli. E poi le radici ben piantate a Bagnoli mi fanno ripensare ai miei quindici anni quando, anni Settanta, andavo a volantinare fuori porta Ossigeno.

Eh sì che Maurizio Sarri aveva fascino. La dipartita di Benitez è stata indolore per molti di noi che amiamo il Napoli, che siamo tifosi, che non siamo né vogliamo essere distaccati, onesti nel riconoscere pregi e difetti. Da tifosi e non sportivi ci possiamo concedere il lusso della partigianeria, ed è giusto ammetterlo oggi che si festeggia il 25 Aprile di questa malridotta Repubblica.

Guardate la Juve da Conte ad Allegri

Ma perché parlare di Sarri al passato? Che sta succedendo? Perché nei nostri ricordi Maradona ha vinto tutto e di più e Ottavio Bianchi magari è solo un nome da scrivere come Giuseppe Rossi? Allenatori e giocatori cambiano, si alternano e restano le squadre. Ecco il grande insegnamento della storia che dovremmo sempre ricordare. Guardate la Juve o la Roma. Conti è in Europa e Allegri colleziona figuroni. Dybala e quell’altro non fanno certo rimpiangere i miti emigrati altrove.

A noi invece piace la tragedia. Noi che sul Napoli abbiamo investito tutto Per riscattarci. Sì, il Napoli è la nostra unica occasione per sconfiggere la delusione di una vita non ė andata come avremmo voluto, per scacciare il pessimismo che tutti abbiamo introiettato dentro da sempre, dalla nascita.

È il tempo di tirarsi fuori e di tifare

E allora non riusciamo ad essere sereni. Noi della diaspora che ci ritroviamo allo stadio, sia il San Paolo o San Siro, la palpiamo questa sofferenza. Siamo tutti Sarri o De Laurentis, Benitez o Ferlaino. Noi che non sappiamo chi siano I Guelfi o i Ghibellini e abbiamo conosciuti i Lazzaroni e i Sanfedisti ci ritroviamo oggi a parteggiare per Sarri o De Laurentis.

Forse è il tempo di tirarsi fuori. Di fare il tifo per il Napoli non per quello o per quell’altro. Morto un Re se ne fa un altro. Oggi è il tempo di Insigne. E lunga vita sia, per Insigne e il Napoli

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