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Ultras Juve e ‘ndrangheta: il capo dei Drughi sarà un sorvegliato speciale

Sul Fatto Quotidiano, l’ultimo provvedimento e il “romanzo” di Gerardo Mocciola, leader dei Drughi. Oggi l’Antimafia interrogherà il legale della Juve.

Ultras Juve e ‘ndrangheta: il capo dei Drughi sarà un sorvegliato speciale

L’articolo de Il Fatto Quotidiano

Gerardo Micciola, leader dei Drughi, sarà sottoposto a regime di sorveglianza speciale. In un pezzo del Fatto Quotidiano, si legge delle misure predisposte contro uno degli ultras più influenti della curva della Juve. Per lui, ecco le imposizioni del tribunale di Torino: trovare un lavoro, rientrare a casa prima delle 21, non frequentare bar, non detenere armi. Nell’ambito della stessa inchiesta, “Alto Piemonte”, oggi la commissione antimafia ascolterà il legale della Juventus, Luigi Chiappero.

Secondo il Fatto, Mocciola «ha fatto della vita ai margini la sua cifra». Nel pezzo, sono riportate tutte le sue “imprese”, dal primo arresto per pestaggio del 1983 fino alla rapina a un furgone delle poste del 1989. In seguito alla morte di un appuntato dei carabinieri durante il colpo, viene condannato a vent’anni di galera.

Dopo la galera

All’uscita dal carcere, i suoi agganci “in alto” gli permettono di riportare in auge il gruppo dei Drughi, che occupa una parte di curva al Delle Alpi e poi “entra” anche allo Stadium. Mocciola accumula condanne e Daspo, l’ultimo nel 2013 dopo gli scontri di Atalanta-Juventus. Nonostante la lontananza dagli spalti, non si muove una foglia in curva senza che Dino – il suo soprannome – non approvi. 

Nel pezzo c’è anche una citazione per Raffaele Bucci: «Quando uno dei suoi “colonnelli” in curva lo abbandona, Mocciola lo prende a schiaffi.  È successo così a Raffaello Bucci, l’ultras passato a lavorare per la Juve, morto suicida il 7 luglio scorso dopo essere stato interrogato dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Torino. Gli investigatori avrebbero voluto interrogare anche Mocciola, ma lui era irreperibile, come lo è stato per i giudici e per il suo avvocato durante il recente procedimento per la sorveglianza speciale».

Gli incontri con i Dominello

Secondo i magistrati, si legge, Mocciola ha «un ruolo centrale per l’inserimento in un sistema ben strutturato di bagarinaggio». Inoltre, si sarebbe incontrato diverse volte con Saverio e Rocco Dominello, presunti esponenti ‘ndranghetisti a Torino (clan Pesce-Bellocco). Secondo gli investigatori, avevano bisogno dell’autorizzazione di Mocciola per “entrare in curva”.

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