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Sconcerti: «Il ritorno dell’Inter tra i grandi, occasione persa per Roma e Napoli»

Sconcerti scrive sul Corsera: «Azzurri e giallorossi non hanno saputo sfruttare il momento di crisi alternata di Juve, Inter e Milan. Il ritorno dei nerazzurri restituisce il calcio al suo passato»

Sconcerti: «Il ritorno dell’Inter tra i grandi, occasione persa per Roma e Napoli»

Il commento sul Corsera

«Il dato più importante del nostro calcio in questa stagione è il ritorno dell’Inter. Parlo di una porta che si chiude su dieci anni di calcio diverso e torna a riaprirsi su un calcio che è sempre stato». Apre così, Mario Sconcerti, il suo pezzo di commento di oggi sulle dinamiche di campo e societarie che caratterizzano il campionato di Serie A.

Continua, Sconcerti: «Non conta se l’Inter andrà in Champions adesso, la squadra è ancora in costruzione. Conta che sia tornata la società e che la squadra ne abbia assorbito la forza e la ricchezza. Sarà molto più difficile adesso sbagliare, non completarsi. Per vincere qualche volta bisogna essere competitivi sempre. L’Inter d’ora in avanti lo sarà, è questo che intendo per ritorno».

Chiudere definitivamente Calciopoli

Secondo Sconcerti, questo ritorno in auge colorato di nerazzurro “spegnerebbe” i postumi di Calciopoli. Quelli che hanno portato l’Inter a vincere tutto mentre la Juve assorbiva il danno economico dei fatti del 2006 e non era competitiva. Nel frattempo, il Milan «implodeva» insieme alla galassia di Berlusconi.

Uno dei concetti più particolari del pezzo è l’idea sulle conseguenze del procedimento giudiziario, parliamo sempre di Calciopoli, sulla competitività del nostro calcio: «Senza Calciopoli l’andamento del nostro calcio di vertice sarebbe stato molto più ordinato, impossibile prevederlo seriamente, forse si sarebbe solo impoverito con più calma, senza quelle accelerazioni che lo hanno travolto e cambiato. Il cambiamento è venuto soprattutto da due società, Roma e Napoli, divenute ricche con coraggio nel momento delle difficoltà di Juve-Inter-Milan». In realtà, Sconcerti dimentica un po’ il corso della storia: lo scudetto viaggia tra Milano e Torino dal 2001. Cinque anni prima di Calciopoli. E nei sei anni successivi allo scandalo è rimasto solo a Milano, cinque volte nerazzurro e uno rossonero, prima di tornare in Piemonte. Ergo, non c’è stato nessun momento storico in cui tutte e tre le grandi del nord abbiano avuto un crollo totale e condiviso.

Occasione persa

Da qui, discende un ragionamento a pioggia sull’occasione persa da Roma e Napoli. Che, dobbiamo dirlo, restituisce anche un po’ di verità storica. «Una buona regola del calcio dice che quando hai storicamente un avversario più forte, devi preparare la tua squadra per quando quella dell’avversario invecchierà. Il problema del calcio in Italia è che di avversari storici ce ne sono tre per tutti, cioè troppi per concedere invecchiamenti. Quando capitano sono assorbiti all’interno del trio. Questa è stata la grande novità degli ultimi dieci anni. Per cinque stagioni è mancata la Juve e nelle altre cinque sono mancate Inter e Milan».

«Era la vera occasione per Roma e Napoli, ma non è stata sfruttata. E ora si sente sul confine un grande movimento di convogli che riportano il passato. Sono state grandi Roma e Napoli, hanno fatto in pochi anni nove secondi posti in due, ma non hanno determinato, si sono fermate a un passo».

Ora la cosa sembra stia cambiando. E genera problemi soprattutto per giallorossi e azzurri, secondo Sconcerti. Che devono verificare di avere «ancora energie» per competere. Energie vuol dire soldi, in questo caso. Perché l’Inter tornerà a combattere una guerra tra club molto ricchi, contro la Juve. Vedremo se avrà ragione, anche se intanto la Juventus ha vinto cinque scudetti, forse sei, a quote di punti mai inferiori a 84, con punte di 102 e 91. Numeri che spiegano come sia un po’ eccessivo parlare di occasione persa.

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