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Il Real Madrid è il Natale di questo Napoli

Napoli sta calando su Napoli per l’evento di questa sera. La testa ci direbbe che non c’è speranza o quasi, il cuore ci fa ricordare che i miracoli esistono. Soprattutto a Natale.

Il Real Madrid è il Natale di questo Napoli
Zielinski al Bernabeu in contrasto su Marcelo

Scene da calate per le feste

Secondo alcune nostre spie sparse per i convogli Trenitalia, Napoli è pronta a essere letteralmente invasa da tifosi azzurri. È in arrivo gente da ogni parte d’Italia per la partita di questa sera, qualcuno è partito anche dall’estero. In una conversazione di redazione, qualcuno si è lasciato scappare la frase: «Oggi mi sento come il giorno della vigilia di Natale». Una festa, un momento atteso da tutti che sai da tempo dovesse arrivare. E che alla fine, inevitabilmente, arriva. Riempie la città, di gente e di attesa. Poi svanisce. Ecco, è già finita.

Non ancora. Per questa volta, se ne parla alle 20.45.

Testa e cuore

Nell’articolo pubblicato oggi dalla Gazzetta, Arrigo Sacchi scrive che al Napoli serviranno testa e cuore per «dare un senso reale alla partita di questa sera». In realtà, questa è la dicotomia che ci spaventa. Esattamente come le feste di Natale, che sai perfettamente come andranno a finire. Bene, per chi le ama; non proprio benissimo, per chi le odia. Ecco, stasera la proiezione della testa dovrebbe un attimino riportarci con i piedi ben piantati a terra. Per rendere indimenticabile questa serata, il Napoli dovrebbe vincere con due o più gol di scarto. Possibilmente, senza incassare reti. Contro il Real Madrid. Contro una squadra che segna, ininterrottamente, da 46 partite di fila. E che, giusto tre settimane fa, ci ha spiegato a casa sua che e quanta differenza esiste, ancora, tra noi e loro.

Ecco, tutti questi ragionamenti ci dicono che non dovrebbe essere cosa. Che sai come andrà a finire, e vinceranno certamente loro. I più forti, i più ricchi, i più belli. Certo, a giocarcela ce la giocheremo. Figuriamoci. Però, come dire: partiamo dietro. In svantaggio.

Cuore

C’è l’altra faccia della medaglia, però. Quella cosa che senti, nell’aria, e sai che ti accompagnerà fino al fischio d’inizio. L’ha scritto anche Sacchi: il calcio non è la somma algebrica dei valori in campo. È molto più complessa, la cosa. Molto più aperta a possibilità diverse. Ecco. Il Napoli affronterà questa sera il Real Madrid a trent’anni dall’ultima volta, senza niente da perdere e sapendo – l’ha confessato apertamente, Zidane – che gli avversari lo rispettano. Dire “lo temono” forse è esagerato, il rispetto è il sentimento migliore e più giusto da esprimere verso un avversario qualsiasi, che sia il calcio o la vita.

Sempre per rimanere in tema natalizio, basta ricordare che tutti i film che vanno in onda durante le feste ci parlano di veri e propri miracoli. Una poltrona per due, Miracolo sulla 34esima strada, A Christmas Carol, quello con Topolino e Paperino. Lo stesso Grinch, che il Natale vuole rovinarlo e poi cambia tutto. Insomma, la sensazione che percepisci nell’aria è il tentativo di provarci, di ribaltare la storia. Come nei film, appunto.

Ecco perché Napoli cala su Napoli da ogni parte, per essere presente a un eventuale miracolo. Per poterlo raccontare, per poterci gioire dall’interno. Spesso abbiamo in qualche modo stigmatizzato certi atteggiamenti del nostro pubblico, legato a un’immagine ancestrale del calcio, a un’idea di sport che è completamente staccata dalla realtà. In questo caso no, è tutto giusto. Napoli-Real Madrid è proprio come Natale, perché ti ci senti tirato dentro. Per vedere come va a finire. Per esserci e viverlo, che è già una piccola conquista. Mancano poche ore. Ormai ci siamo, ormai ci siamo dentro.

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