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Legale Juventus: «Escludo rapporti Agnelli-Dominello; Bindi: «Emerge diversamente»

Luigi Chiappero, legale della Juventus, depone nuovamente in Antimafia: «Ammettiamo quanto ci viene contestato sulla gestione della vendita dei posti assegnati».

Legale Juventus: «Escludo rapporti Agnelli-Dominello; Bindi: «Emerge diversamente»
Luigi Chiappero e Rosy Bindi

La deposizione in Antimafia

Parla ancora in Commissione Antimafia Luigi Chiappero, avvocato della Juventus chiamato a testimoniare sui rapporti tra il club bianconero e la tifoseria organizzata. Il legale conferma e ribadisce la versione di estraneità di Agnelli rispetto a Rocco Dominello:

«Escludo in modo assoluto che ci siano stati rapporti amicali tra Rocco Dominello e il presidente della Juventus. Non ho trovato nulla di questo tipo nelle carte, il presidente lo ha escluso pubblicamente. C’e’ solo una dichiarazione di Dominello che parla di un incontro a cui il presidente sarebbe stato presente. Questa vicenda ci ha sconvolto. Il presidente lo ha escluso, c’è un’unica dichiarazione di Dominello che parla di un incontro per fattori legati alla curva che sarebbe avvenuto con il presidente presente. Agnelli non sapeva neanche chi fosse Dominello. Nel processo non c’è nulla, ma neanche nella vita, Dominello è stato intercettato per due anni e mezzo e non c’è una telefonata».

La risposta di Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia, è la seguente: «Forse lei non possiede alcune carte, avvocato. Lei continua a dirsi sicuro che non ci siano stati rapporti tra Agnelli e Domimnello, ma da alcune intercettazioni emerge il contrario».

La puntualizzazione della Bindi sugli altri club: «La disponibilità a venire in Antimafi, quella del presidente della Juventus Agnelli, è già acquisita. Noi abbiamo interpellato la società attraverso l’avvocato che ha esordito alla seduta della volta scorsa dicendo che sarà il presidente stesso a venire. Non sarà l’unico. Il problema riguarda anche altre società e saranno chiamati qui i presidenti di questi altri club con lo scopo di individuare insieme come uscire da una realtà innegabile».

Le altre dichiarazioni di Chiappero

Le altre parole del legale della Juventus: «Ci è stato notificato il 18 marzo il deferimento sportivo per i fatti oggetto di questa vicenda, fatti che sono già a vostra conoscenza. Il capo di imputazione è lo stesso che avete visto con la chiusura delle indagini. Domani inizia il procedimento penale a carico degli imputati del processo torinese e voglio dire pubblicamente che la Juventus non si costituirà parte civile perché non può dal punto di vista tecnico. Quando manca il reato fine e non c’è una persona offesa, la possibilità di costituzione esiste per il 416 bis solo per chi tutela interessi pubblici e non per i privati».

«Alla presidente Bindi, che mi ha richiamato sul fatto che non si deve negare l’esistenza di un problema, voglio spiegare che la scorsa volta tentavo di sostenere che noi non eravamo a conoscenza dell’esistenza del fenomeno delle infiltrazioni mafiose nel mondo del calcio; non volevo dire che sottovalutiamo il problema, ma che quando ne siamo venuti a conoscenza abbiamo preso provvedimenti. Non volevo sottovalutare, né dire che non esiste. Alla luce di questa esperienza prenderemo carta e penna e scriveremo alla Procura della Repubblica, ci muoveremo immediatamente».

L’ammissione sui biglietti

L’avvocato spiega come la Juventus ha agito sulla gestione dei biglietti: «Ammettiamo di aver sbagliato sotto il profilo del numero dei posti riservati e pagati, ma non accettiamo che all’interno del capo di incolpazione c’è l’affermazione di aver utilizzato una persona che è quel Rocco Dominello di cui il Presidente non si è mai occupato. Questa persona è arrivata a noi insieme a un signore che si chiama Fabio Germani. Agnelli non conosceva Rocco né sapeva chi fosse. Se per caso lo conosceva, lo conosceva come tifoso e referente di una curva».

«Noi ammettiamo quanto ci viene contestato sulla gestione della vendita dei posti assegnati, ma quello che non ci consente oggi di andare dal procuratore federale (Giuseppe Pecoraro, ndr) per chiudere (patteggiando, ndr) la partita, è che c’è un’affermazione non vera che dice di aver in qualche modo utilizzato, sapendolo, la figura di Dominello, della cui provenienza noi eravamo totalmente all’insaputa».

 

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