ilNapolista

Perché a Bologna c’è tanto astio nei confronti dei napoletani?

È stata la serata dei record. Sette gol del Napoli in trasferta, Donadoni che si lamenta dell’arbitro, i giornalisti chiedono a Sarri perché non cambia modulo

Perché a Bologna c’è tanto astio nei confronti dei napoletani?
Lo striscione apparso pochi anni fa nella curva del Bologna

Il mio Bologna – Napoli 1-7

– Chissà perché a Bologna c’è così tanto astio, una volta non era così.
– Se nella cronaca di Napoli Palermo avevamo scritto più “Posavec para” che virgole, ieri abbiamo usato più “il Napoli segna” che spazi.
– Bologna Napoli è la partita dei record: gol fatti (55), prima tripletta di Hamsik e Mertens capocannoniere (16). I tifosi al Dall’Ara hanno trascorso più tempo a esultare ed applaudire che guardare l’incontro e i giocatori hanno trascorso più tempo a scambiarsi abbracci che scambiarsi passaggi. E per le prima volta, i servizi televisivi relativi alla partita sono durati più della partita stessa.
– Sette reti in trasferta non le ricordo. Così come non ricordo due triplette. Così come non ricordo un allenatore che a fine partita si presenta ai microfoni, dopo essere stato accappottato in lungo e in largo, e recrimina sull’operato dell’arbitro, quando l’unica cosa su cui avrebbe dovuto recriminare è la sua presenza in quel luogo e in quel momento.
– Così come non ricordo una domanda all’allenatore che ha vinto “ha mai pensato di cambiare modulo?” dopo un 7-1. È come chiedere a Bolt “ha mai pensato di cambiare sport?” dopo che ha percorso i 100 metri in 9’58”.
– Donadoni dovrebbe recriminare che nel suo Bologna non ci sono più giocatori come Rolando Bianchi, Kone, Diamanti, Di Liberatore e Destro. Gente che con noi ha sempre cacciato la scienza.

Donadoni si ricordasse invece di aver schierato Torosidis e Oikonoikouinomu.

– Oikonoikouinomu è stato per lungo tempo nel mirino del Napoli. Al mio amico Giulio piaceva tantissimo.
– Oikonoikouinomu ha partecipato attivamente (quando ha fornito assist millimetrici ai nostri) e passivamente (quando doveva esserci e non c’era o quando c’era, ma era meglio che non ci fosse) in tutte le reti azzurre.
– Se per alcune partite del Napoli, per questioni di spazio, è stato impossibile riportare tutte le azioni e le occasione da rete, stavolta ho difficoltà a ricordare anche i gol.
– Per me, il gol più bello è il primo di Hamsik. Un crestata in tuffo, in perfetto stile e con una perfetta scelta di tempo, che mi ha ricordato gli specialisti del passato: Schachner, Bettega, Savoldi, Mannari…
Tra 25 anni, magari, ci rivelerà che ha colpito la palla con una mano…
Il Napoli segna e Mirante è rimasto pietrificato.
– Il secondo si è distinto per la velocità con la quale si è verificato il capovolgimento di fronte e per il lancio maestoso di sinistro di Zielinski a pescare l’indisturbato Insigne.
Il Napoli segna e Mirante è rimasto pietrificato.

A Milano sei minuti, a Bologna sei

– A Milano bastarono 9 minuti per avere l’illusione di una partita già chiusa. Ieri ne sono bastati 6.
– Al 22′, su cross di Ghoulam, Calle ha impattato al volo, dalla posizione Calle, e la palla è uscita di poco. Se fosse entrata si sarebbe svuotato il Dall’Ara. E sarebbe stato un peccato.
Stranamente, Mirante è rimasto pietrificato.
– Quando ormai la partita sembrava aver imbroccato la strada della tranquillità, un raptus di follia ha investito l’ultimo degli azzurri da cui potevamo aspettarcelo.

Callejon come Bernardi e Callejon

– Calle si è trasformato in Lollo Bernardi e ha schiacciato la palla in area prima che Destro potesse impattarla di testa, regalando un rigore (parato da Reina), e poi si è trasformato in Chiellini, reagendo da terra su un bolognese, senza essere Chiellini: inevitabile il rosso.
– In settimana, due quesiti hanno tenuto banco su Calle: può lo spagnolo giocare tutte le partite dal primo minuto senza mai rifiatare?
Le sue prestazioni hanno lasciato troppo poco spazio a Giaccherini. Non sarebbe ora di dargli qualche possibilità?
Calle, in 100 secondi, ha dato entrambe le risposte.
– La parità numerica è stata ristabilita quando Masina ha atterrato Mertens lanciato a rete. Donadoni qui è impazzito. Forse perché Oikonoikouinomu non c’era?
– Sulla punizione, Mertens ha realizzato il 3-0 ma francamente un portiere avrebbe parato quel tiro.
Il Napoli segna e Mirante è rimasto pietrificato.
– Il 3-1 è nato da un cross, la difesa si è mirantizzata, e dopo la ribattuta d’istinto di Reina, Torosidis ha siglato a porta vuota che nemmeno Torosidis avrebbe potuto sbagliare.

Carroarmato Zielinski

– Quando ormai la partita sembrava aver imbroccato per la seconda volta la strada della tranquillità, Zielinski si è ricordato di essere un carroarmato, è partito in progressione da centrocampo, senza che gli avversari postassero scalfirlo, e, giunto nel cuore della difesa rossoblu, ha lanciato Mertens partito sul filo del fuorigioco. Il belga ha superato agevolmente Mirante e ha depositato in rete. Il Napoli segna e 4-1.
– La ripresa ha solo evidenziato il divario tra le due compagini: Mertens ha sfoderato il suo classico tiro a rientrare finito di poco sul fondo e Torosidis si è ricordato di essere Torosidis e, in seguito ad un dribbling su Reina, ha calciato dalla linea di fondo. La porta era a ore 12, lui ha centrato i tabelloni a ore 15.
– Hamsik, lanciato perfettamente da Insigne, si è ritrovato solo davanti a Mirante. Quindi, solo davanti alla porta. Torosidis gli avrà prestato il piede. Ma solo per questa volta. E la palla è uscita inspiegabilmente di un metro.

Le due cose buone di Mirante

– Mirante ha fatto la prima cosa buona della partita quando è uscito alla disperata su Mertens. E si è infortunato.
– Stoicamente, è rimasto in campo giusto il tempo per beccare due reti all’incrocio, anzi, in questa partita è d’uopo dire al sette, da parte di Hamsik che nel frattempo si era riappropriato dei suoi piedi fatati. Il Napoli segna e risegna.
– Mirante ha fatto la seconda buona della partita quando è uscito dal campo.
– Il Napoli segna ancora: Mertens, per non far pigliare collera a Dacosta, all’ultimo secondo, ha approfittato della presenza di Oikonoikouinomu, è entrato in area e ha siglato il definitivo 1-7.
– Dopo una partita del genere, “ha mai pensato di cambiare sport?” è una domanda che avrebbero potuto porre tranquillamente al buon Oikonoikouinomu.
– Al mio amico Giulio, Oikonoikouinomu non piace più.
– Tante volte ci siamo detti che è importante vincere anche senza stravincere. Se avessimo distribuito equamente le reti tra Palermo e Bologna sarebbe stato meglio ma, visto che non è andata così, godiamoci questo Napoli travolgente e le fantastiche recriminazioni di Donadoni.
– Il Napoli di Sarri quando gioca in questo modo rasenta la perfezione. È talmente coinvolgente che riesce a far segnare anche Gabbiaridi con più continuità.
– Ora tocca al Genoa, con il quale, e con Damato, c’è un altro conto in sospeso. Come c’era col Bologna. Al mio amico Giulio piace assai Izzo.
– Chissà perché a Bologna c’è così tanto astio, una volta non era così.
– Rossoblù… settete.
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.
ilnapolista © riproduzione riservata