Napoli coinvolto marginalmente nell’inchiesta, nei mirini alcune operazioni poco chiare del Pipita tra il periodo al River e il passaggio in Europa. Per Dybala e Alex Sandro, “problemi” riferiti alle Tpo.
Higuain, dal River al Locarno
Già ieri mattina vi abbiamo parlato di Fotball Leaks, l’inchiesta condotta da L’Espresso e altri giornali europei sui conti offshore del calcio. Spuntano i primi nomi, ed ecco che uno degli estratti è Gonzalo Higuain. Il centravanti argentino è uno dei calciatori finiti nelle strette maglie del controllo incrociato dell’indagine. Nel mirino, due passaggi importanti della sua carriera: lo sbarco in Europa, al Real Madrid, dal River Plate e la gestione dei diritti d’immagine.
Partiamo dall’inizio, ovvero dalla (contorta) operazione che porta il Pipita al Real Madrid, nel gennaio del 2007. Il calciatore, infatti, viene tesserato dal Locarno prima di finire al club spagnolo. Il Locarno, giusto per chiarire le dimensioni, giocava allora nella serie B svizzera. In pratica, la società elvetica fa da aeroporto di scalo per l’acquisto del calciatore da parte del Real. Dietro questo traffico c’è la società di investimenti sudamericana Haz, che acquista il calciatore per 6 milioni di dollari, destinandolo al Locarno, e poi lo rivende a 18 al Real Madrid. Un’aggiunta succosa, da parte dell’Espresso. Gustavo Arribas, uno dei proprietari di Haz, è diventato nel frattempo il capo dei servizi segreti di Buenos Aires.
Diritti d’immagine e Isole Vergini Britanniche
Il secondo filone su Higuain coinvolge di sguincio anche il Napoli. I diritti d’immagine dell’attaccante argentino, infatti, sono stati acquistati nel 2007 da una società olandese, la Supat. Che incassa i compensi per i contratti di sponsorizzazione stipulati con la Nike durante il periodo al Real Madrid, e che quindi tratterà con De Laurentiis il passaggio dei diritti una volta ultimato il suo trasferimento in azzurro. Solo che, sempre secondo Football Leaks, la trattativa che dura 18 mesi – l’intesa con lo sponsor viene siglata a inizio 2015, un anno e mezzo dopo l’arrivo in azzurro del Pipita – presenta più di qualche difficoltà.
Non è finita qui. Su Higuain ci sono anche altre ombre. Come la fattura della Convergence Capital Partners, società di Amsterdam, che paga 190mila euro alla Paros Consulting ltd – registrata alle British Virgin Islands, paradiso fiscale nei Caraibi – per “servizi prestati in riferimento al Real Madrid e al giocatore Gonzalo Higuain. Ricostruendo il percorso bancario di questi soldi, si arriva a Marcelo Simonian, intermediario che nel 2010 portò Pastore in Italia. L’operatore argenino ha intrattenuto rapporti molto stretti con la famiglia Higuain (ci sarebbe un bonifico firmato d papà Jorge per una società londinese vicina a Simonian).
Non solo Higuain
Ovviamente, non c’è solo Higuain. Siamo al primo estratto di un’inchiesta lunghissima, quindi possiamo/dobbiamo aspettarci di tutto. Intanto, però, spuntano altri nomi eccellenti del nostro campionato: Alex Sandro, Dybala, Iturbe. Per il terzino brasiliano della Juventus, riecco comparire Arribas. Il Porto acquista il laterale brasiliano nel 2011 per 9,6 milioni di euro. Questa cifra viene divisa tra due club, il Paranà e il Deportivo Maldonado. Proprio dietro il Deportivo Maldonado, club “di facciata” come già spiegato dal Napolista, c’è stato Arribas fino al 2015. Ora, i legami sembrano essere cessati.
Per Dybala e Iturbe, invece, situazione simile e riconducibile alla pratica delle Tpo. Il calciatore della Roma viene acquistato dal Cerro Porteno quando il suo cartellino è solo per un quarto di proprietà del club paraguaiano. Il resto è invece detenuto dalla Pencil Hill Limited, una società inglese che avvia una vorticosa serie di operazioni milionarie. Cede al Porto solo il 35 per cento del giocatore, ma si riserva di ricevere il 40% della futura rivendita.
Ma c’è di più: subito dopo averlo acquistato, il Porto rivende il 15 per cento del cartellino al Soccer Invest Fund, fondo portoghese. Dietro il suo trasferimento in Italia c’è il procuratore Gustavo Mascardi, già attivo negli anni Novanta come rappresentante di Asprilla, Veron e oggi di Dybala. Lo juventino ha lo compiuto lo stesso iter, o giù di lì, di Iturbe. Anche lui è stato gestito dalla Pencil Hill prima del passaggio al Palermo.
Siamo solo all’inizio, e il calderone è già pieno di nomi e cifre. Per il momento, come abbiamo visto, il Napoli è coinvolto solo marginalmente nell’inchiesta. Nei prossimi pezzi dell’Espresso verificheremo, qualora dovessero essere presenti, altre “citazioni” del club partenopeo.