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Football Analytics: i numeri dicono che il Napoli è la migliore squadra della Serie A 2016/2017

Nella classifica delle statistiche, il Napoli ha superato la Juventus. Che è in testa, nella realtà, in virtù della sua solidità difensiva. Qui sta la vera sfida per il Napoli di Sarri.

Football Analytics: i numeri dicono che il Napoli è la migliore squadra della Serie A 2016/2017

Qui valgono i numeri

Chi non crede alla capacità esplicativa dei numeri avrebbe dovuto e potuto chiudere l’articolo già dopo la lettura del titolo.

È importante e risaputo che le cose non sempre sono ciò che appaiono. Per esempio sul pianeta Terra gli uomini hanno sempre ritenuto di essere più intelligenti dei delfini. Sostenevano infatti che mentre loro avevano inventato un sacco di cose, come la ruota, New York, le guerre, ecc., i delfini non avevano fatto altro che sguazzare nell’acqua divertendosi. Al contrario invece, i delfini sapevano da tempo dell’imminente distruzione della Terra e avevano tentato più volte di avvertire l’umanità dell’incombente pericolo; ma i loro messaggi erano stati fraintesi e interpretati come divertenti tentativi di dare calci a palle da football.

Incipit di “Guida galattica per autostoppisti”

Noi siamo quei delfini appassionati di football e previsioni di Football Analytics. I curiosi continuino a leggere.

L’importanza del 42

Proponiamo un approccio più diretto, prima l’esito poi la spiegazione. In grafica vi sono i punti in classifica di Juventus e Napoli alla giornata 17. Raccogliamo e inseriamo i dati e il nostro computer dice che la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto è 42. I bianconeri hanno 42 punti, ma 42 dovrebbero essere quelli del Napoli.

Dubbiosi riproviamo, ma il computer dice ancora: Ho controllato molto approfonditamente e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda. Indaghiamo allora perché esistono questi scarti. I trend recenti delle due contendenti mostrano che, dopo lo scontro diretto, le prestazioni degli azzurri sono state in costante ascesa: 3 punti attesi ad ogni gara. La Juve si è fermata a Genova meritatamente (come vi raccontammo), ha arrancato con Napoli e Roma, ma è prima.

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Da dove arriva il surplus bianconero

Gli incontri tra bianconeri e contendenti sono esplicativi. La Juve è solida e cinica, le altre no, da qui il surplus nei numeri, dagli xg ai punti. Allo Stadium, il Napoli è stato evanescente e distratto in difesa. Gli azzurri crearono più della Juve, anche se di pochi decimali, ma avvenne comunque un deficit, secondo la logica xg. 2 a 1 reale contro 1 a 1 virtuale con il Napoli, 1 a 0 reale rispetto all’1 a 1 alternativo contro la Roma. Gli expected goals sono una stima non intera del numero di gol che una squadra ha fatto e subito in 90 minuti, secondo la probabilità di successo di tutti i tentativi.

Il distacco in classifica lo si interpreta attraverso il numero di gol subiti – 14 contro 18 – ma soprattutto con gli indici statistici. Nell’ultima giornata, i tassi di conversione (gol su tiri) subiti sono dello 0% (nonostante gli 0.6 xg dei giallorossi), rispetto al 27% (con gli 1.7 + 0.7 xg del Toro) che sale al 60% per i tentativi indirizzati nello specchio. Ricapitolando, il tabellino stimato di Napoli – Torino è 4-3, considerando la media di realizzazione dei rigori pari allo 0.7. I bianconeri sanno raccogliere almeno quanto costruito – come nelle precedenti 5 gare – e la loro solidità difensiva riduce le velleità offensive avversarie. Il Napoli, d’altro canto, è riuscito in ciò solo contro l’Inter nelle ultime 6 partite. Ovviare a disattenzioni individuali ed errori collettivi del reparto arretrato resta la sfida più grande dello staff di Sarri.

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L’attacco

Dal punto di vista offensivo, invece, il Napoli dimostra la propria supremazia. Come evidente in figura, l’attacco è in overperformance. Segna molto ed anche più di quanto ci si attende. Ciò è dettato dalla capacità di calciare da posizione ravvicinata in big chance, oltre al saper inventare spiragli imponderabili, come il pallonetto di Mertens al minuto 79 contro il Torino. In questa gara, dei 21 tentativi, solo 3 solo stati intercettati, 13 sono avvenuti in area di rigore, 2 in quella piccola e solo 6 da fuori. L’occasione migliore è stata quella di Chiriches al 69, ma è Mertens il man of the match statistico considerando le 3 big chance ai minuti 12 (gol in area, dopo situazione da corner, angolazione minima), 17 (rigore trasformato) e 21 (tiro bloccato).

Se fosse

Se con la Roma (terza incomoda) la sconfitta del Napoli fu meritata, sono stati invece persi punti a Pescara, Bergamo, Torino e contro Lazio e Sassuolo. 34 + 2 + 1 + 1 + 2 + 2  = 42. Il computer ha ragione. Il Napoli sarebbe primo, se fosse una squadra normale. Gli azzurri, però, sono una compagine brillantemente vanitosa nel fare di necessità virtù. Rinunciare al bomber principe e produrre accorgimenti offensivi per coinvolgere un giovane e promettente forestiero non era un meccanismo scontato, ma è riuscito. Rinunciare anche a quest’ultimo e riprogrammare la manovra offensiva con un gioco più centrale appariva addirittura un accorgimento assurdo.

Molti proponevano un cambio modulo, una storia diversa per gente normale. Ciò sarebbe apparso troppo anti-estetico. Come quando i calciatori del Napoli risolvono ostiche situazioni di disimpegno difensivo mediante scambi di palla stretti e rapidi fino ad imbastire una nuova azione, storia comune per gente speciale. Molti reclamano di far spazzare la palla. Sarri ha affannosamente insistito per il 433 con il falso nueve. Ha limato l’evanescenza balistica e accresciuto le big chance: tirare meglio, segnare molto. Ha quindi aggiunto: Ripristineremo la normalità appena saremo sicuri di cosa sia in ogni caso il normale. Grazie.

Note: la fonti dei dati sono Who Scored e Sci Sport, le statistiche sono elaborazioni de Il Napolista

 

 

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