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Sarri deve allenare, non comunicare (c’è anche Callejon e il tempo)

Palermo-Napoli è stata la partita del turnover e di Callejon: un racconto di Daniele Del Giudice spiega chi è Josè.

Sarri deve allenare, non comunicare (c’è anche Callejon e il tempo)

Palermo – Napoli

Ieri è stata una partita molto importante, non per la forza dell’avversario, il Palermo (nonostante le sue sorti mi stiano molto a cuore) è quello che è; è stata importante perché Sarri, che sa quello che fa, ha cominciato a usare il turnover, inserendo Zielinski, ruotando Mertens con Insigne, usando anche un anzianotto come Maggio. Sarri ha dimostrato quello che sapevamo, ovvero che se ha più giocatori a disposizione li usa, userà anche gli altri. Sarri che avrà detto tre frasi in tutta l’estate, e per quelle tre frasi ha subito un trituramento di palle esagerato, non che le osservazioni mossegli non fossero giuste, sono solo state troppe, un po’ sproporzionate. Non è un grande comunicatore, non lo diventerà. Del resto nessuno nel Napoli è capace di comunicare, a cominciare da chi comanda, per proseguire con chi fa della comunicazione il suo mestiere, ovvero l’addetto stampa. Questo è il problema del Napoli. Sarri, però, è un allenatore molto bravo ed è molto intelligente, la famosa intervista di qualche giorno fa non è stata il massimo? E allora? Non conosco allenatori perfetti in conferenza stampa, certo indossano giacca e cravatta, sembrano impeccabili, ma quanti di loro sanno mettere in campo una squadra in grado di divertire? Pochissimi, diciamolo. Dicevamo della partita importante, partita in cui Marek Hamsik batte un record che apparteneva a Maradona. Cosa meravigliosa, per nulla scontata, per nulla banale. Cosa che proprio ad Hamsik doveva capitare, cosa inevitabile e meritata.

Veniamo a Callejón, e veniamo al tempo. Il tempo passa, il tempo corre, non si può fermare, il tempo scivola, il tempo non esiste. Esiste la tempistica, la famosa scelta di tempo, esistono i tempi musicali, i tempi perfetti. Essere al posto giusto al momento giusto. Io credo che per Callejón esista un tempo maggiore, un tempo che altri non conoscono, che gli consente un attimo in più. Me lo ha spiegato, senza volerlo, Daniele Del Giudice in un suo bellissimo racconto: Mercanti del Tempo (I racconti, Einaudi 2016). In questo racconto, da qualche parte in Norvegia, si studia il modo di creare altro tempo, tempo maggiore, superfluo, tempo anche da perdere (sarebbe forse il più richiesto). Immensi scaffali contengono scatole di tempo, come in un supermercato infinito. Scatole che si chiamano Change your chanche, che si chiamano How much more?, che si chiamano Delays, che si chiamano Meantime, che si chiamano Slow times, e così via. Che ognuno scelga la sua scatola vuota, perché lo sono tutte, e si reinventi il tempo di cui ha bisogno. Riviva ciò che vuol rivivere. Il protagonista del racconto sceglierà di ritornare alla sua prima ora di vita. Io vorrei provare una scatola dal nome Scegli il tempo giusto. La scatola vuota contenente tutti i movimenti di Callejón. Vorrei riuscire ad alzarmi dal letto con la stessa rapidità con cui José compare al momento giusto. Vorrei scrivere in ogni poesia il ritmo con cui Callejón taglia e compare alle spalle di tutti. Vorrei non essere mai in ritardo, mai in anticipo, mai in fuorigioco (grazie per questa a Gianluigi Trapani). Vorrei decidere sempre quando occorre, che è il momento in cui ieri Calle si è abbassato e ha schiacciato quasi con dolcezza di testa. Vorrei avere del tempo da perdere e di quel tempo passarne un paio d’ore con Callejón e molto caffè, così da potergli insegnare anche io una tempistica quella che occorre per realizzare il caffè perfetto.

La capacità di Zielinski di tagliare il campo da parte a parte, di farlo tutto a perdifiato senza perdere lucidità, dopo aver percorso quaranta, cinquanta, sessanta metri, e di trovare l’appoggio giusto, l’assist in corsa e a tempo, anche su di lui Del Giudice potrebbe dirci qualcosa. Credo che di Zielinski parleremo molto quest’anno.

Il post it del drone Giggino

Primo tempo: Normale amministrazione, stiamo testando, un po’ di incisività in più e ci siamo. Rischi zero.
Secondo tempo: Come volevasi dimostrare, un due e tre e via. Ho un video bellissimo con tutti i movimenti di Zielinski, piacerà molto al Mister. Fine partita: Mister, oggi canna, fumamme. La prossima volta in conferenza stampa fagli vedere come sai rollare.

Notizie dall’Inghilterra

Attenzione: gioiamo amici per la prima vittoria del Watford di Mazzarri e dei ragazzi, in rimonta, per giunta, conto il West Ham, mica semplice. Molto bene, molto bene. Britos e Behrami titolari e non ammoniti. Zuniga in panchina, tutto come da copione.

Note a margine:

  • Tra poco è martedì, è Kiev, è Champions League, ma che bellezza.
  • Dolci di pasticceria per Zielinski e Callejón, ma anche per Insigne. Una torta per il capitano
  • Il colore dei capelli di Insigne è irrilevante, sono fatti suoi.
  • Un saluto a Tacchinardi dall’attacco migliore del campionato.
  • Una salutone a Bergomi.
  • Venezia oggi è stupenda, il cielo è color maglia del Napoli.
  • #IoStoConSarri dalla prima, da sempre.
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