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L’agente di Insigne: «La proposta del Napoli non ci soddisfa, tre top club offrono a Lorenzo un progetto vincente»

Le solite parole del procuratore che chiede il rinnovo al Napoli: progetto vincente, gratificazione. Tutto questo, solo e sempre dopo una stagione positiva.

L’agente di Insigne: «La proposta del Napoli non ci soddisfa, tre top club offrono a Lorenzo un progetto vincente»

Le notizie di un malumore latente tra il Napoli e Insigne si rincorrevano da tempo. Rumors poco carini su insistenze della famiglia Insigne si rincorrono da settimane (e potremmo essere anche più dettagliati). Alla fine, è successo: il procuratore del talento di Frattamaggiore va in radio (ovviamente Crc) e gode di 26 minuti per sparare contro il Napoli e la proposta di rinnovo fatta dalla società al numero 24. La partita è appena cominciata, e le parole sono sempre le stesse: progetto vincente (ora si porta ma stia tranquillo il signor Andreotti, nessuno spenderà 90 milioni per Insigne), gratificazione. Insomma, la solita solfa che giustifica le offerte altrui, economicamente più allettanti, e finisce per mettere nel mirino la gestione del Napoli. Solo, e ovviamente, quando un calciatore viene da una stagione positiva.

Queste, comunque, le parole di Fabio Andreotti a Radio Crc: «Non ci sono piaciute certe risposte di De Laurentiis nel nostro ultimo incontro. Il presidente decanta sempre Insigne come il Totti di Napoli, eppure l’offerta non era compatibile con questa visione delle cose. Lorenzo vuole rimanere al Napoli, ma a malincuore stiamo iniziando a considerare anche altri club. Quando ti vengono fatte delle offerte migliori, dal punto di vista della gratificazione economica e sportiva, è normale che le soluzioni diventano due: rinnovare il contratto o finire sul mercato. Lorenzo ha fatto una scelta di cuore, ma la vita professionale di un calciatore non è eterna. La proposta del Napoli non ci soddisfa, quando poi ci sono altri club che invece vogliono gratificarti economicamente allora devi andare sul mercato. La situazione col club non ci permette di essere felici come quando sapemmo dell’interesse di alcune grandi squadre europee e del rifiuto del Napoli ai loro primi approcci. Ogni azienda ha le idee chiare sui numeri, ma non si può fare l’Udinese con la mentalità della Juve».

L’eventuale clausola rescissoria: «Di solito è il calciatore a volerla inserire nel contratto, così da garantirsi una via d’uscita se le cose vanno in un certo modo. Insigne la metterebbe a vita, ma solo se ci fosse un club che gli permetterebbe di essere importante. Se andiamo a vedere gol ed assist, dopo Higuain c’è Lorenzo e poi Hamsik. In passato Lorenzo ha pensato solo al bene del Napoli, ma senza un progetto di livello chiediamo al Napoli la possibilità di togliere il disturbo».

Le possibilità di rinnovare il contratto:  «Il comando è del Napoli, la società ha tutto il diritto di fare come crede. Devono ricordarsi, però, che i calciatori non sono dei robot, ma anche degli uomini. Lorenzo ci sta malissimo, lui si vede a Napoli ed il rammarico è proprio questo».

 

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