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De Laurentiis: «Higuain alla Juve tradirebbe sé stesso. Il Napoli secondo anche senza di lui»

De Laurentiis: «Se la clausola scade? Fatti nostri. Cerchiamo un terzino, 1-2 centrocampisti e forse un sostituto di Higuain». Attacco a Tavecchio.

De Laurentiis: «Higuain alla Juve tradirebbe sé stesso. Il Napoli secondo anche senza di lui»
Aurelio De Laurentiis

La conferenza stampa di De Laurentiis a Dimaro

Higuain alla Juve? Lei confonde l’unilateralità confonde con la bilateralità. Se la Juve tornasse alla carica poi ci vuole il consenso di Higuain. Se poi va alla Juve, la famosa bellissima canzone sposata dai tifosi e che ha infiammato Higuain che andava a cantarla sotto la curva sarebbe un misunderstanding. “Caro Higuain, allora da un lato ti professi curvista poi passi proprio alla concorrenza peggiore o di sempre del Napoli?” Juventus Napoli è da sempre la partita delle partite. Non ho mai parlato con Higuain, sono tutte illazioni che vengono fuori mediaticamente, probabilmente mosse con scopi diversi. La vera proposta l’ho ricevuta con una telefonata dal presidente dell‘Atletico Madrid, aveva offerto 60 milioni più 2/3 giocatori e io gli ho detto: Non si può fare.

Le tv non contano più nulla, il web conta tutto, perché c’è uno scambio diretto con gli utenti. Le tv contano politicamente ma tra poco non riusciranno a fare fatturato

Ritorno di Cavani? «Ha già detto che non va d‘accordo con me, non sa per quale motivo, forse perché l’ho venduto troppo bene, il Psg pretendeva di più da lui di quanto abbia reso. Cavani ha avuto un cambio di rappresentanza, ora si fa rappresentare da suo fratello.

Sarebbe un controsenso per Higuain, un tradimento a sé stesso, non va a cantare sotto la curva la canzone dell’innamoramento

«Per fare un contratto impieghiamo dieci minuti, sono prestampati, sono orgoglioso di aver faticato sui campi del Martina Franca, in quel momento lavoravo con Angelina Jolie e Gwineth Paltrow, poi il primo anno di serie A, essere arrivati ottavi. Abbiamo percorso tanto anche se non abbiamo vinto scudetti, siamo nei primi venti del ranking Uefa, non sfasciamo la società.

Il mercato? Abbiamo bisogno di un terzino destro (magari anche ambidestro) che deve giocare 10-15 partite, e non è facile trovare un giocatore che venga a Napoli per giocare 10-15 partite.

Poi abbiamo bisogno uno o due centrocampisti. Dipende da chi prendo. Se ne prendo uno che dico io, basta lui e sto bene per cinque anni.

«Poi bisogna vedere se dobbiamo sostituire Higuain. Il Napoli è stato secondo anche senza Higuain

«Che cosa farei con i 94 milioni di euro? Dovrei spendere di meno dei 94 milioni, altrimenti svaluterei Higuain

«Scadenza clausola? Questo è un fatto privato del Napoli.

«Vorrei che Gabbiadini rimanesse. Koulibaly Koulibala, chi vivrà, vedrà.

«Marino mandò via Ventura dopo Ventura, poi prendemmo Reja. Il Torino a volte giocava benissimo, altre malissimo. C’è modulo limitante, un modulo che mi ha fatto perdere Verratti. Stranamente perché con lo stesso modulo Pirlo giocava. In Europa e tra le vincenti della Champions, nessuno gioca col 3-5-2. Tavecchio è ultracentanerio e si rivolge a un centenario – culturalmente parlando – per il 3-5-2. Non mi ha convinto nemmeno il 3-5-2- di Conte che però ha una forza encomiabile nella gestione dello spogliatoio.  Al Chelsea farà molta fatica col 3-5-2. Per me la Nazionale dovrebbe far giocare i giovani.

«Quando vi dico che il calcio è superato, marcio, ho ragione. Ho avuto ragione su tutto, Platini, Blatter, Uefa.

«Guardate cosa è successo con la moviola in campo? Nicchi si è messo di traverso e Tavecchio vuole blindarla per difendere cosa? Perché Tavecchio non vuole la moviola? Così la gente si appassiona, vedrebbe la lealtà degli organi della Federazione. È un potere occulto nel senso che nessuno se lo fila. L’Italia è il Paese dell’autoattribuzione dei ruoli, quindi di quale potere parliamo della Figc.

«Il fratello di Higuain? Non sono un veggente, non so perché abbia cambiato idea. Ci sono clausole che legano i calciatori alla riservatezza quindi certe affermazioni non si sarebbero potute fare. Il fatto che questa squadra da sette anni milita con dignità in Europa, che ha tirato fuori Higuain, Lavezzi, Cavani, Reina, perché ci hai mandato tuo fratello? Higuain a Napoli si è risvegliato. 38 gol, immaginiamo cosa sarebbe successo senza quelle tre giornate di squalifica. Se poi devi lanciare segnali a terze persone giuridiche per farti arrivare offerte che non arrivano, questo poi non lo so, deve chiederlo al fratello di Higuain.

«Ci abbiamo messo pochissimo a rinnovare il contratto di quattro anni con Callejon. E non è facile per un calciatore che ha gli amici nel suo Paese.

«Quanti italiani nel Napoli? La napoletanità nel Napoli «Sono un allievo di McLuhan, ho lavorato col suo numero due, Derrick de Kerckhove, l’ho anche più volte portato a Napoli, lei parla di intelligenza connettiva fa riferimento a un messaggio globale. Ormai non fa più differenza parlare di mondo o di Italia. Oggi il web è l’unica vera strada e autostrada dell’informazione. Bogarelli si è impossessato della mia idea di un campionato mondiale, con le migliori cinque dei cinque campionati più forti (il Cinque Nazioni) con gare di andata e ritorno, altro che Europa League e Champions. Se andassimo in un logica di riduzione di squadre del campionato nazionale, si potrebbe parallelamente giocare il cosiddetto Cinque Nazioni che è pure un bel nome. Si potrebbero fatturare subito una decina di miliardi di euro – Bogarelli non è d’accordo – e cambierebbero le previsioni di spesa per queste trenta società».

«Quando parliamo dei diritti d’immagine parliamo di una sorta di mafia, in cui alcune case di sportswear si insinuano nelle famiglie e nelle case di questi ragazzi sin da giovani e si appropriano impropriamente dell’immagine di questi ragazzi per quel che riguarda le scarpe, l’abbigliamento. Non so se voi delle tv prendete mazzette – può darsi di sì – per inquadrare questi oggetti del desiderio. Ma come? Siamo proprietari delle squadre, dei marchi, dovremmo essere proprietari. Immaginate lo sforzo per mettere su un centro giovanile degno di questo nome. E tu che fai, marchio sportivo? Vieni a succhiare il mio sangue? E no, non sta bene. Io investo per i giovani, per farli crescere, per curarli, investo per costruire campi da gioco e poi tu prendi i loro diritti? E no, non è giusto.

Speriamo che le Universiadi non siano uno spreco di denaro. Spero che mi chiedano di partecipare agli investimenti, per ricostruire qualcosa al servizio di tutti e al futuro del calcio. Non facciamo come in passato hanno fatto i furbi che ci hanno regalato uno stadio carente, non dico di merda sennò si offendono.

Che me ne viene se vinco due scudetti e poi non ho dato vita a cambiamenti fondamentali che possano aiutare persone che realmente soffrono per la maglia, per creare qualcosa di duraturo anche a livello di strutture.

Il caso Giaccherini, ultra trentenne, e Grassi. «Grassi dimostra che io penso anche ai giovani. Giaccherini lo sto seguendo da quando ho preso Gabbiadini e mi è sempre piaciuto. Mi continuava a piacere anche a quest’età, agli Europei l’ho visto energico e attaccato alla maglia. Ci vogliono i diciottenni e i ventenni ma sono diventato quello che sono diventato perché avevo vicino mio padre. L’esperienza e il senso dell’avventura sono il mix che creano l’X Factor.

«Anche l’altro anno avevo molti più titolari, Chiriches per me vale Albiol, Strinic vale Ghoulam. Hanno caratteristiche diverse, vanno valutati molti fattori. Credevo di aver fatto una squadra assai completa per affrontare l’Europa League. Gabbiadini non si discute ma ha avuto problemi alla caviglia. È chiaro che stiamo cercando, come facciamo ogni anno, di migliorare gli aspetti tecnici della squadra. Voi se non è quello di grido o quello che costa di più, non ve lo cacate di pezza. Misurate il valore del giocatore con la moneta. Possono dire “non vado a Napoli se faccio il tornante, perché là c’è già Callejon”. Giaccherini è uno con gli attributi, perché è uno che dice “mi piace Napoli”, non si è posto il problema di chi gioca e non chi gioca.

Non abbiamo aumentato gli abbonamenti, abbiamo detto: sono sette anni che non facciamo l’aumento. È possibile? Da un lato volete che uno compri quello che costa di più, vi piace, però non volete pagare di più.

120 milioni fatturato in nero da parte di terzi che non appartengono al Napoli. Napoli è una città difficile, l’Italia è un Paese difficile.

Lei ha già vinto perché dodici anni fa nuotava nella merda, quindi ha già vinto.

A Marotta gliel’ho detto per scherzo: “Cacc’e sorde”.

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