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Questa Nazionale può far capire a Napoli quanto è forte la Juventus

Questa Nazionale può far capire a Napoli quanto è forte la Juventus

La disperazione sul volto di Pique per l’occasione fallita a due minuti dalla fine, respinta da un ammirevole Ginaluigi Buffon, è la risposta a tutti coloro che deridono il nazionalismo calcistico. Pique, emblema dell’autonomismo catalano, è lì in campo a disperarsi di fianco al castigliano Sergio Ramos. 

Abbiamo vinto noi, ha vinto l’Italia al termine di una partita avvincente. La squadra di Conte batte 2-0 la Spagna di Del Bosque e va ai quarti di finale del campionato europeo. Una partita che gli azzurri hanno condotto con piglio e velocità. Forse dire che abbiamo dominato è eccessivo, di certo l’Italia li ha asfaltati – per usare un termine caro a Renzi – nel primo tempo e nella ripresa ha sciupato tanto prima di soffrire il giusto. Nel finale il raddoppio di Pellè servito da Darmian a sua volta liberato da Insigne che è entrato a dieci minuti dalla fine. Il primo gol, nel primo tempo, di Chiellini su punizione di Eder respinta da De Gea.

C’è l’Italia in questa vittoria, l’Italia che – come avevamo già scritto dopo il successo sul Belgio, sempre per 2-0 – sarebbe piaciuta a Gianni Brera. L’Italia che gioca malissimo e perde le partite che non contano (l’Irlanda) e poi non lascia giocare la Spagna che ha dominato il calcio mondiale negli ultimi dieci anni. È una Nazionale che ha il carattere del suo allenatore. L’Italia ha sorpreso la Spagna con un’aggressività che la squadra di Del Bosque non si aspettava. Siamo andati subito vicini al gol e, soprattutto, nel primo tempo Buffon non ha dovuto compiere una parata.

A Napoli questa Nazionale non gode di molta simpatia. Troppa Juventus, a partire dal commissario tecnico. Eppure proprio i successi su Belgio e Spagna – con un arbitro di certo non benevolo nei nostri confronti – dovrebbe fornire la certificazione della forza della Juventus. Il Napoli è arrivato secondo in campionato dietro una grande squadra. Se comprendessimo questo concetto, vivremmo più felici e ci godremmo questa partita. Uno degli incontri più emozionanti della Nazionale. Ovviamente inferiore a Italia-Germania 4-3 e Italia-Brasile 3-2, ma una partita intensa, in cui gli azzurri non hanno mollato di un centimetro e hanno dimostrato ancora una volta che, quando la partita conta, gli italiani sono duri a morire. 

L’Italia del pallone è tornata a non deludere, è tornata sé stessa, peraltro quattro anni dopo un ottimo Europeo perduto in finale proprio contro la Spagna. Che cosa dire? È la rivincita di Conte, a questo punto ha avuto ragione lui. Il suo Europeo lo ha già vinto, anche se l’Italia dovesse essere eiminata il 2 luglio nei quarti di finale contro la Germania. Incontriamo i tedeschi dieci anni dopo quella semifinale di Dortmund del 2006. Ha avuto ragione Conte, anche a difendere la coppia d’attacco Eder-Pellè di certo non memorabile tecnicamente ma che ha giocato una partita di garra. Eder si è divorato il gol del raddoppio che poi ha segnato il bomber brillantinato. C’è stato spazio anche per Insigne che ha messo il piedino nel secondo gol con un bel cambio di gioco per Darmian.

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