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La storia del Napoli nei supplementari estivi: grandi vittorie e partite storiche tra giugno e luglio

La storia del Napoli nei supplementari estivi: grandi vittorie e partite storiche tra giugno e luglio

Non è ancora trascorso un mese dalla fine del campionato e sembra essere passato un secolo. Ripensare alla settimana prima di Napoli-Frosinone, le ansie, i dubbi, le certezze, il record di incasso del San Paolo che non vuole perdersi il giro di campo degli atleti in maglia azzurra, la matematica che ti dice “sì” all’ingresso diretto in Champions League, il record di reti da battere di Higuain, i primi pruriti di mercato, lo sfogliare la margherita del rinnovo di Sarri, la Coppa America e l’Europeo alle porte.

Poi il sabato sera delle grandi emozioni e della grande pioggia. Non dimenticherò mai che sono riuscito a bagnarmi nei Distinti inferiori nonostante fossi al coperto, uno stadio colabrodo e non degno di una città che ha aspirazioni europee. Gocce di acqua sulla mia bandiera, il panino conservato gelosamente e messo al riparo per lo ‘spuntino’ tra il primo ed il secondo tempo, la palla non ne vuole sapere di entrare, la pioggia si fa sempre più copiosa ed insistente. Notte da ‘tregenda’ a tratti, poi Hamsik la mette dentro ed inizia la bolgia, non aspettavamo altro. Del secondo tempo da ‘leggenda’ non dirò, Higuain ha fatto quello che ha fatto ed ancora oggi lo si stenta a credere. Cala il sipario finalmente, siamo dentro, la Roma non può più farci paura.

La folla del San Paolo, dopo aver goduto e gioito, gridato a squarciagola, assistito a scene di ordinaria esultanza, scema, si avvia felice alle macchine, ai parcheggi, discute animatamente del futuro, magari dopo aver mangiato l’ultimo sfizio dagli ambulanti nel piazzale antistante il Tempio. Il giorno dopo i giornali annunciano già Tonelli, un’operazione largamente anticipata e che De Laurentiis butta in pasto ai supporter napoletani, della serie “Tenete, questo è solo l’anticipo di quello che verrà”.

Nella stessa settimana, incredibile ma vero, è iniziata la depressione post campionato del tifoso. E adesso che facciamo senza campionato? Come trascorreremo i week end? Parleremo esclusivamente di una cosa effimera e spesso non veritiera come il calcio mercato? Peccato, non c’è nemmeno la Coppa Italia da onorare, niente di niente. Dove lo andiamo a beccare un pò di calcio? Personalmente mi sono tuffato nella serie B e in qualche scampolo di campionato estero pur sapendo che, prima o poi, sarebbe finita. Ed eccoci di fronte all’astinenza da calcio, a quel periodo dell’anno in cui, tra le prime cose che vai a vedere, è la data di quando il Napoli sale a Dimaro. Ohibò, 9 luglio, dicono i siti. Ed allora ci ha rapito la curiosità e siamo andati a rivedere un pò di almanacchi perchè ci siamo ricordati che spesso gli azzurri hanno affrontato partite indimenticabili della loro storia proprio in periodi che vanno tra la fine di giugno e luglio.

È pur vero che quando i campionati si sono protratti o le finali di Coppa Italia sono arrivate a toccare date in cui oggi normalmente ci si riunisce per ripartire con la nuova stagione erano annate in cui non c’erano Europei o Mondiali ma questo fa capire una volta di più come il calcio sia profondamente mutato. Oggi le stagioni iniziano molto più presto, le tournee portano soldi e fanno gola, i ritiri sono duplici (prima nel deputato luogo di montagna e poi in sede). Avete messo già in agenda che il campionato di serie A inizierà il 21 agosto? Mi raccomando non prenotate case in quel periodo, non fittate bungalow e campeggi, non fatevi abbagliare dal nuovo villaggio visto sui cataloghi, non date caparre per week end a Procida o Ischia.

Solo negli anni Settanta la stagione è sempre terminata entro il mese di maggio, un pò come accade oggi, nonostante Mondiali o Europei. Ad esempio tra la fine del campionato (26 aprile) che portò l’Italia a Messico 1970 al successivo, senza competizioni, ci passò un mese a dimostrazione di quanto detto sopra. Nelle altre decadi abbiamo scovato curiosità che hanno evidenziato come, di questi tempi, si stava ancora parlando di ‘stagione ufficiale’ con partite decisive e fondamentali per la vita del nostro club. In questa cavalcata a spasso nel tempo abbiamo stilato una classifica che mettesse insieme sia l’importanza della gara  del Napoli che la data in cui è stata giocata. E’ emerso che la Coppa Italia è la competizione che ha totalizzato maggior punteggio (cinque), seguono gli spareggi (due), poi a seguire una Coppa dell’Europa Centrale, il campionato di Serie A diviso in due gironi e la gara decisiva per salire in Serie A nel 1965. Ecco il dettaglio:

28 luglio 1946 Napoli-Juventus 1-1 – Campionato NORD SUD: Il Napoli si congeda dal suo pubblico e pareggia in casa con la Juventus, rete di Busani, dopo un lungo campionato iniziato ad ottobre. Sarà l’unico in cui ci saranno gironi misti e poi un girone finale stravinto dal Grande Torino. Non osiamo immaginare il caldo facesse di quel fine luglio…

13 luglio 1958  Palermo-Napoli – 5-1  COPPA ITALIA: Nel girone eliminatorio gli azzurri ne beccano cinque dai rosanero, per noi segna Gasparini. Squadra scarica e demotivata, è arrivata quarta in campionato, Vinicio è l’idolo incontrastato della folla napoletana. “O’ lione” ha chiuso a 21 reti, un assatanato della porta…

5 luglio 1972   Milan-Napoli 2-0 – FINALE COPPA ITALIA: Si arriva in finale dopo aver superato un girone eliminatorio, un girone finale e ben 10 squadre. Il Milan, però, telecomandato da Rivera, è troppo superiore. Panzanato fa harakiri e Rosato (uno stopper!) chiudono la pratica. La gara rimane nella storia perchè il Napoli gioca con un inedito pantaloncino nero schierando Pincelli, Macchi, Perego, Vianello e Andrea Esposito.

1 luglio 1934   Admira Vienna-Napoli 5-0 – COPPA DELL’EUROPA CENTRALE: E’ a tutti gli effetti l’antenata della Coppa U.E.F.A., l’intento è quello di far incontrare le migliori squadre europee. Questo incontro, giocato con un’andata ed un ritorno chiuso in pareggio (non valevano i gol in trasferta), viene chiuso con la ‘bella’ di Zurigo dove gli austriaci seppelliscono il Napoli sotto 5 reti.

29 giugno 1976  Napoli-Verona 4-0 – FINALE COPPA ITALIA: Vittoria schiacciante, gli azzurri ci arrivano in condizioni psico-fisiche ottimali sotto la guida di Delfrati e Rivellino, i gialloblu veronesi rimangono asfaltati sotto i colpi della doppietta di Savoldi, di Braglia ed una autorete/papera di Ginulfi. Un pò di serenità dopo le dimissioni di Vinicio.

23 giugno 1929- Napoli-Lazio 2-2 – SPAREGGIO PER RIMANERE IN A: Lo spareggio per rimanere in Serie A si gioca a Milano, nasce la prima radiocronaca di un incontro del Napoli. La cosa funzionò così: da Milano telefonava il testimone oculare, il segretario del Napoli riceveva i dispacci e questi venivano recapitati a Felice Scandone. Questi, dal balcone in piazza San Ferdinando, informava poi il popolo in ansia. Ascarelli convinse Arpinati, a capo della Federazione, a non far disputare lo spareggio bis. L’anno dopo ritrovammo sia il Napoli che la Lazio in serie A per motivi ‘politici’. “Tarallucci e vino” si dice dalle nostre parti.

21 giugno 1962  Napoli-Spal 2-1 – FINALE COPPA ITALIA: E’ la prima Coppa Italia vinta da una squadra di serie B che, ingorda, sale anche in serie A. Apoteosi romana con le reti di Corelli e Ronzon, il comandante Lauro sventola il suo fazzoletto bianco, viene portato in trionfo e promette uno squadrone per l’anno dopo.

20 giugno 1965 Parma – Napoli 1-3 – PARTITA DECISIVA PROMOZIONE IN A: Canè ci porta diritto in Serie A e diventa il beniamino del popolo partenopeo dopo una splendida doppietta in quel di Parma che significa ritorno nel calcio che conta. La serie cadetta viene definitivamente abbandonata e solo 33 anni dopo si ricadrà nel baratro. Il calcio è strano, si perde con lo stesso punteggio con cui si era vinto nel 1965 ma stavolta Cannavaro e Taglialatela escono dal campo in lacrime.

19 giugno 2005  Avellino Napoli  2-1 – SPAREGGIO PROMOZIONE IN B: Una delle pagine più amare della nostra storia recente. Lo spareggio che vale la serie B, dopo appena un anno di inferno in C, è vinto dai verdi irpini e l’urlo di risalita è smorzato in gola. Segna Sosa, Reja vuole lasciare, gli unici a rimetterci le cuoia sono i tifosi, già stanchi di rivedersi un’altra volta il Chieti ed il Lanciano.

13 giugno 1987  Atalanta Napoli  0-1 – FINALE COPPA ITALIA: E’ la nostra squadra ‘asso pigliatutto’, Maradona e Giordano sono incontenibili, gli azzurri vincono la Coppa Italia inanellando una serie ininterrotta di 13 vittorie consecutive. Anche qui la Storia, il ‘double’, scudetto e Coppa: roba da raccontare ai nipotini.

foto archivio Morgera

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