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West Ham-Manchester United, la partità in cui l’Inghilterra ha riscoperto gli hooligans

West Ham-Manchester United, la partità in cui l’Inghilterra ha riscoperto gli hooligans

La perfezione del modello inglese è visibile e verificata, certo, ma rappresenta anche una forzatura. Perché, al di là degli aspetti di campo, anche lì ci sono momenti difficili. Anche nell’ordine pubblico. Ce ne siamo accorti nuovamente l’altro ieri sera, in occasione del match di Boleyn Ground tra il West Ham e il Manchester United. L’ultima partita nella storia dello stadio storico del club londinese. 

Prima della gara, un gruppo di hooligans ha infatti accolto l’autobus del Manchester United con un fitto lancio di bottiglie, documentato dai video che alcuni calciatori dei Red Devils hanno girato coi loro cellulari. Durissimi i commenti: Wayne Rooney, capitano dello United, non si aspettava questo attacco («I tifosi del West Ham, di solito, sono magnifici. Non pensavamo potesse accadere una cosa del genere»), mentre il manager olandese Van Gaal è ancora più severo («Le immagini mostrano tutto, anche la polizia stava registrando gli incidenti. E non è la prima volta che succede»). Quindi, come dire: non è tutto oro quello che luccica, anche l’Inghilterra ha i suoi problemi. Il fenomeno hooligans, con le conseguenti intemperanze all’interno degli stadi, è stato sensibilmente attenuato se non del tutto eliminato. All’esterno degli impianti, come confermato anche dalle dichiarazioni di Van Gaal, la situazione è invece leggermente diversa. E, a volte, diventa complicata.

Dure le reazioni della Football Associations, che ha condannato gli incidenti di Boleyn Ground, e anche dello stesso West Ham, che si è espresso così: «E ‘stata una notte straordinaria, piena di momenti indimenticabili. Un grazie va al 99% dei nostri fantastici tifosi, che si sono comportati in maniera impeccabile. Tuttavia, siamo consapevoli del fatto che, fuori il Boleyn Ground, ci siano stati dei sostenitori non in grado di comportarsi in modo appropriato al passaggio del bus della squadra del Manchester United. Questo non è accettabile e lavoreremo con la polizia per individuare i responsabili e vietare loro l’ingresso allo stadio per tutta la vita».

Marcia indietro anche per David Sullivan, co-presidente del club londinese: in un primo momento aveva minimizzato gli incidenti, facendoli risalire addirittura al ritardo del Manchester United sulla tabella di marcia. Dopo, sono arrivate le scuse ufficiali attraverso un comunicato diffuso dal sito internet del West Ham. Lo stesso atteggiamento della presidentessa Karren Brady, che in un’intervista al Sun ha definito gli episodi come «un atto idiota fatto da un piccolo gruppo di persone che non aveva il biglietto per lo stadio». Scuse e condanne, quindi. Insieme alla promessa di comminare sanzioni di divieto a vita per tutti i protagonisti di questa brutta pagina di sport. 

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