ilNapolista

Vrsaljko: il mercato del Napoli e il nuovo concetto di riserva

Vrsaljko: il mercato del Napoli e il nuovo concetto di riserva

Facciamo un giochino in cui smentiamo noi stessi. Per trattare il mercato, al Napolista abbiamo deciso di scrivere un pezzo riassuntivo al mattino su tutte, o quasi, le trattative azzurre di cui si è scritto in giro per web e carta stampata. Lo facciamo in modo ironico, credendo poco o nulla a quello che leggiamo. E quindi, di conseguenza, pure a quello che scriviamo. Però, come detto, vogliamo smentirci. E vogliamo dare per vere e per buone un paio di notizie delle ultimissime ore: il rinnovo di Hysaj, quindi la sua conferma, e l’acquisto praticamente concluso di Sime Vrsaljko dal Sassuolo.

Per un profilo abbastanza dettagliato del terzino croato, vi invitiamo a leggere un nostro vecchio pezzo (questo) scritto prima di Napoli-Sassuolo. Riassumiamo velocemente le sue caratteristiche: terzino destro di spinta più che di contenimento, può esser schierato anche come esterno alto (esperienza col Genoa docet) e riesce anche a disimpegnarsi sull’altra fascia. Buona qualità di cross e tanta, tanta corsa. Bene.

Questo acquisto, che diamo per fatto pure noi, rappresenterebbe una vera e propria new way per il mercato del Napoli. L’introduzione di un concetto di riserva che, scorrendo l’organico azzurro, esiste solo ed esclusivamente nell’alternanza tra Insigne e Mertens. Cioè, due calciatori potenzialmente titolari e sempre interscambiabili tra di loro. Certo, cambia qualcosa con uno al posto dell’altro. Non sono giocatori cloni, identici. Però, la differenza di qualità sta solo nel giudizio soggettivo e nelle preferenze di ognuno di noi. Nella realtà, seppure dovesse esserci, sarebbe minima. 

Vrsaljko a Napoli amplierebbe questo concetto anche al ruolo di terzino destro, offrendo un’alternativa praticamente di pari livello a Hysaj. Un ruolo che, per età e caratteristiche tecniche, non può più essere più ricoperto da Christian Maggio. Pur con tutto il rispetto e la gratitudine del caso. Il Napoli, con l’inserimento del croato, si avvicinerebbe molto a quel concetto di “due uomini per ruolo” che in qualche modo rappresenta la politica di organico di una grande squadra. Due calciatori ugualmente titolari nello e per lo stesso ruolo, con la possibilità di alternarli senza perdere in rendimento e qualità. Una roba nuova e importante, che si fa nei top club internazionali e forse neanche nella Juventus. O, almeno, non per tutti i ruoli. Perché una cosa è alternare Evra e Alex Sandro oppure Lichtsteiner e Cuadrado, un’altra è far ruotare Marchisio ed Hernanes oppure Pogba e Lemina o Pereyra. Il Napoli, con Vrsaljko, si innesterebbe su questa strada. E sarebbe un primo passo, importante, anche per spingere Sarri a “rivedere” il suo concetto di squadra titolare inamovibile. Con alternative così, ovvero l’evoluzione postmoderna del concetto di riserva, non ci saranno più scuse. Anche perché comunque non ce ne sarebbero state: il Midtjylland di quest’anno, benissimo che vada, si trasformerà nello Sporting Lisbona o nel Celtic Glasgow. Ovvero, tutta un’altra cosa: per fare bene in un’Europa che da oggi si chiama Champions, ci vogliono i giocatori veri. Sempre, in tutte le partite. 

Il discorso potrebbe poi spostarsi sui 20 milioni (sembra essere questa la cifra che, di riffa o di raffa, il Sassuolo chiede di mettere nel piatto tra soli contanti o anche contropartite tecniche) da spendere per acquistare un’alternativa: giusto o no? Ciascuno la vede come vuole, ma non si può negare o mettere in dubbio che questo Napoli abbia un undici titolare potenzialmente all’altezza di giocarsi le sue chance anche nel prossimo campionato. E nella prossima Champions. Non per vincere tutto, sarebbe utopico. Ma per credere di nuovo nella rincorsa al titolo e fare bella figura nelle notti delle stelle. Se il Napoli dovesse riuscire davvero a non vendere nessuno dei suoi calciatori più titolati, sarebbe buono e bello, nonché giusto, potenziarsi lì dove invece l’organico è carente. Nella panchina, nelle alternative, nelle riserve. Esattamente quel che veniva reclamato quest’anno, l’anno scorso e quello prima ancora. Se la qualità del calciatore non si discute ed è oggettivamente alta (si è letto, altrove, dell’interesse per Vrsaljko della Juventus e dall’Atletico Madrid), per quale motivo non investire su di lui? Lo stesso discorso fatto con e per Klaassen che inizialmente arriverebbe come prima alternativa di Hamsik. Lo stesso discorso fatto con e per Tonelli. Che, finora, rappresenta un’aggiunta risptto a Koulibaly, Albiol e Chiriches. A fine mercato, chissà, potrebbe essere andata diversamente. Questo non possiamo saperlo ancora, ma al momento parliamo di realtà dei fatti. E di un club che sta potenziando il suo parco alternative. Non riserve, quella è un’altra cosa. Il Napoli ha bisogno proprio di questo.

ilnapolista © riproduzione riservata