ilNapolista

Sime Vrsaljko, vicino al Napoli la scorsa estate. Per Di Francesco è un intoccabile

Sime Vrsaljko, vicino al Napoli la scorsa estate. Per Di Francesco è un intoccabile

Šime Vrsaljko ha indubbiamente un cognome improponibile, difficile da pronunciare. Eppure, lo abbiamo letto molte volte vicino alla parola “Napoli”, altrettante vicino a “Giuntoli”. Che non sono termini semplici da pronunciare utili per controbilanciare l’ingorgo di vocali, ma i sintomi di un interesse reale e verificato verso uno dei terzini più promettenti della nostra serie A. È in Italia dal 2013, è alla seconda stagione al Sassuolo dopo l’esordio col Genoa. Proprio questo trasferimento è una cartina al tornasole: perché se “un” Genoa viene prima di “un” Sassuolo nella carriera di un giovane di sicuro avvenire, vuol dire che tu Sassuolo stai lavorando bene. E forse, stai lavorando ancora meglio quando il Napoli, estate 2015, viene a chiederti questo ragazzo e poi è costretto a ripiegare su Hysaj dopo che, giustamente, hai sparato alto sul prezzo.

L’albanese, ne abbiamo già scritto qui, è una delle sorprese di questo inizio di stagione del Napoli. Più giovane di Vrsaljko, forse meno conosciuto (più sottovalutato?) rispetto al croato prima dell’inizio di questa stagione. Quindi, alla fine, al Napoli è andata bene, per carità. Però Vrsaljko resta comunque un signor calciatore: classe 1992, un’esperienza molto più alta rispetto a quella di tanti coetanei e l’interpretazione moderna di un ruolo, quello di terzino, che da anni è sempre più scoperto, sempre più alla ricerca di nuovi uomini e nuove soluzioni. Avrebbe avuto senso anche l’accoppiata: se Hysaj ha dimostrato di non riuscire ad esprimersi al meglio a sinisra, Vrsaljko ha invece cambiato versante diverse volte, soprattutto nel periodo passato al Genoa, una squadra meno organizzata (eufemismo) nelle rotazioni dell’organico rispetto al Sassuolo.

Oggi, Vrsaljko è un must della banda-Di Francesco. Un intoccabile, un inamovibile. 17 presenze in campionato, 1504 minuti in campo e ottimi numeri difensivi: 2,1 tackle riusciti, 2,6 palloni recuperati e 4,4 interventi difensivi ogni 90 minuti. Contributo ugualmente positivo, forse anche di più, dall’altra parte del campo: 3 assist decisivi, tutti per Sergio Floccari, in quella che è una delle nove migliori direttrici da gol del campionato. Tra queste, troviamo anche quella Insigne-Higuaín.

Vrsaljko, utilizzando i codici di scrittura e commento calcistici di questi anni Duemila, è il classico terzino capace di “disimpegnarsi nella doppia fase”. È uno bravo, moderno, calciatore in senso compiuto: mai una notizia fuori dal campo, mai una bravata tipica dei vent’anni. E poi è un calciatore determinante per il Sassuolo, per il modo di giocare del suo allenatore, che ovviamente stravede per lui. Durante un’intervista, a precisa domanda sull’interessamento del Napoli, Di Francesco risponde così: «Vrsaljko sta vivendo un percorso di crescita con noi, negli ultimi due anni non ha giocato con continuità. Ha grandissimi mezzi, il Sassuolo vuole tenerlo. Penso che sia l’ideale anche per lui». E quando lo dice, non sbaglia a pronunciare il suo difficilissimo cognome.

ilnapolista © riproduzione riservata