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Una notte e un trionfo meritati, suggellati da una rovesciata che è il massimo della pazzia

Una notte e un trionfo meritati, suggellati da una rovesciata che è il massimo della pazzia

Non saprei da dove cominciare, comincio allora dal finale. In questi giorni sono a Venezia per il Festival dei Matti, a pensarci bene, non è altro che il Festival del tifoso. Più precisamente, la manifestazione in cui, ogni tifoso si sentirebbe a suo agio. Ieri sera, mentre sotto il diluvio di Napoli, la nostra squadra si giocava la Champions League e Higuain si apprestava a battere il record di Nordahl, diluviava anche a Venezia, e dentro l’Auditorium di Campo Santa Margherita, Massimo Cirri raccontava la storia del figlio di Togliatti, una vita incredibile, di cui si conosce poco. Una vita trascorsa quasi tutta in Istituti psichiatrici. Una vita che ha attraversato la storia mentre la storia gli passava accanto.

Un uomo – in un certo senso – scomparso. Dopo Cirri, Pier Paolo Capovilla recitava un testo di Artaud, un testo folle e disperato; in cui a un certo punto l’io di Artaud si definisce (diventa) Dio. Ho subito pensato –  essendo io pazzo – che l’unico che io conosca trasformatosi in Dio è Maradona, caro Artaud, caro Capovilla. E poi ho anche pensato: «Se le cose vanno come devono andare, stasera Higuain può diventare Dio». Caro Artaud, caro Capovilla, cari Cattolici. Fuori diluviava, lo spettacolo continuava, le storie e il dolore dei matti si fondevano e mischiavano alla letteratura, e io anche un po’ commosso, ma non saprei più dire da cosa, pensavo che, in una serata (in giornate) in cui la follia fosse così presente, il nostro centravanti avrebbe potuto – dio mio, dovuto – fare qualcosa che lo facesse rientrare nel Festival; perché vedete, io sto scherzando, ma la follia è una cosa seria, come la normalità, sono così vicine che si sfiorano continuamente, si sovrappongono, si mischiano, come succede nei luoghi di confine.

Chi è il pazzo? Chi è quello sano? Ho capito che non lo so. So, però, che – a volte – ciò che distingue un fuoriclasse da un giocatore normale è qualcosa che si avvicina alla follia. Un gesto a cui nessuno pensa, qualcosa che è più rapido del pensiero, perché non è pensato, ma compreso nel talento e in qualcosa che vive fuori dalla realtà e dal tempo comune, qualcosa che viaggia a un’altra velocità. Il gesto bellissimo di un pazzo che renderà pazzi tutti quelli che lo stanno guardando. Qualcosa come il terzo gol di Higuain di ieri sera, ma ci arriviamo tra poco; prima ritorno un attimo all’Auditorium. Seduto, tra il pubblico, accanto a me c’è Wu Ming 2, che aveva parlato nel pomeriggio, finisce tutto, io so che il Napoli ha vinto e che Higuain ha fatto esattamente ciò che avevo immaginato durante la serata. Mi presento a Wu Ming 2, che poi si chiama Giovanni, gli faccio i complimenti, gli dico delle cose banalissime che non ricordo, perché in quel momento di lui, che pure stimo moltissimo, non me ne fotte proprio.

Gli parlo, ma con gli occhi gli dico: «Uagliò, in questo momento ti sto salutando per educazione, ma tu non esisti, ora sei nuovamente anonimo, perché io sto pensando soltanto al gol di Higuain. ‘E capit’?», questo dicono i miei occhi mentre gli stringo fortissimo la mano, quasi gliela stacco. Io voglio correre a casa a guardare il gol di Higuain, cosa che faccio. Siamo in Champions, senza preliminari, afammocc’. Siamo totalmente pazzi e felici, ma siamo anche ragionevoli perché sappiamo che tutto questo è meritato, che abbiamo giocato benissimo e che il nostro centravanti ha meritato di battere questo record. Una pensiero affettuoso a Nordahl, che se fosse vivo sarebbe contento, perché i record prima o poi vanno battuti, e se lo batti con una rovesciata ti applaudo due volte.

La rovesciata è il massimo della pazzia, è il gesto che da bambini provavamo spaccandoci la schiena, è il gol che più si avvicina al sogno, perché per realizzarlo qualcuno resta sospeso per aria, per qualche secondo, in un movimento che naturale non è, ma in quella non naturalezza c’è tutta l’armonia del mondo, c’è la bellezza che sempre inseguiamo e speriamo, che ogni tanto raggiungiamo, e non so nemmeno quante poesie vorrei scrivere su quel gol, ma non lo farò, perché al momento nessun verso uscirebbe così perfetto, così imprevedibile. Vorrei ringraziare Higuain perché è stato straordinario, non dimenticherò nessuno di questi 36 gol.


Gli appunti del drone Giggino

Sto cancellando tutti i file, ma che me ne fotte? Dopo la qualificazione alla Champions, il record di Higuain, la rovesciata, ma che ce ne fotte dei dati? Scassamm’ tutt’ cos’ uagliù. Qua stanno le canne rollate per tutti, avimma sule fuma’. Vi sembro troppo entusiasta? Ma siete pazzi? Ma avete capito che sono 38 partite che me ne vado per cielo registrando passaggi e movimenti? Bastaaaaaaaaaaaa, è festa. Fumamme. Mister, ti voglio bene.

Notizie dall’Inghilterra

Sms di Britos a Higuain: Ua’, ma come hai fatto? Mi hai ricordato quella sera che preparai le polpette per tutti, con un mano sola. Magia.

Sms di Inler a Higuain: Oh, Gonza’, una volta la provai pure io uguale quella rovesciata, e mi riuscì pure, solo che cominciai il movimento nel girone di andata e tirai nel girone di ritorno.

Note a margine:

–          Ho scoperto del terzo gol di Higuain da un tweet di Anna Trieste, gli amici non ti lasciano mai.

–          Cornetti e sfogliatelle per tutti, mi avete fatto divertire.

–          Sono tifoso del Napoli e sono matto.

–          È stato bello non raccontarvi nemmeno una partita, grazie.

–          Ringrazio – per tutti – quel tifoso più pazzo di me, che una mattina dopo aver letto il mio articolo ha comprato “L’uomo di Kiev” di Malamud.

–          Ringrazio – per tutti – il tifoso che dopo aver letto un mio articolo ha buttato tutti i libri che teneva a casa

–          Questo articolo è dedicato a Vittorio Zambardino

–          #IoStoConSarri dalla prima all’ultima.

–          #IoStaròConSarri.

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