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Insigne, Dezi e poi? Forse Sepe (e ne manca uno). Il Napoli e le nuove regole Figc

Insigne, Dezi e poi? Forse Sepe (e ne manca uno). Il Napoli e le nuove regole Figc

La stagione 2016/2017 si aprirà con un cambiamento importante per le formazioni italiane e per il Napoli, che dovranno far fronte alle liste da consegnare a Federazione e Uefa per la registrazione dell’organico per campionato e Champions League. Soprattutto la lista interna sarà sottoposta a importanti modifiche, già parzialmente introdotte per il campionato in corso ma che diventeranno ancor più stringenti per la prossima annata. Vediamo tutte le regole alla base di entrambe le compilazioni.

Lista Figc 2016/2017: cosa cambierà rispetto a quest’anno

Lo ricorderete sicuramente: i 25 giocatori, gli italiani, i giovani del vivaio da inserire. Roba vecchia di un anno, che portò molti club di Serie A rivedere i piani del mercato e a tagliare qualche calciatore di troppo. Bene, la stessa situazione si ripeterà da qui a qualche giorno, a campionato finito e quindi a mercato in fermento. Anzi, la situazione peggiorerà ancora di più.

L’anno scorso, infatti, l’introduzione delle liste corte prevedeva solo un primo step di paletti da rispettare per le squadre del massimo campionato: al massimo 25 calciatori sopra i 21 anni, Under 21 illimitati ma la necessità di inserire almeno 8 calciatori cresciuti in un nostro vivaio. Per rispettare questo parametro, i calciatori dovevano essere stati formati in un settore giovanile italiano. E quindi tesserati, indipendentemente dalla nazionalità, dai 15 ai 21 anni e per almeno 36 mesi, da un club del nostro paese.

Il Napoli ha rispettato questa regola grazie agli 8 calciatori del suo organico cresciuti in squadre italiane: Maggio, Valdifiori, Jorginho, Hamsik, Dezi, El Kaddouri, Gabbiadini, Insigne. Pericolo scampato, almeno per lo scorso anno.

Per la prossima stagione, la situazione si complicherà. Ogni squadra sarà costretta a diversificare la crescita dei suoi 8 giocatori sopra i 21 anni cresciuti nei vivai. Quattro di questi dovranno essere cresciuti, come prima, in un settore giovanile italiano. Altri quattro, invece, dovranno necessariamente essere cresciuti nel vivaio dello stesso club. E quindi, i parametri di cui sopra sugli anni di formazione saranno circoscritti al solo settore giovanile partenopeo. Il Napoli, da questo punto di vista, è in difficoltà: degli otto registrati lo scorso anno, solo Insigne e Dezi (nel frattempo mandato in prestito a Bari) sono cresciuti nelle giovanili azzurre. 

Dal punto di vista del mercato, è un paletto molto limitativo. Con il solo Insigne in organico in questo momento, il Napoli ha la necessità di inserire almeno altri tre calciatori cresciuti nelle proprie squadre minori. Uno potrebbe essere Sepe, portiere in prestito alla Fiorentina che verrebbe essere il nuovo vice di Reina. Una situazione che in qualche modo bloccherebbe e pregiudicherebbe, almeno per quest’anno, l’acquisto di un secondo portiere importante (Sportiello?) per iniziare la sostituzione a lungo termine dell’ex del Liverpool. A meno che non sia proprio Sepe il prescelto per questo ruolo. Per il terzo nome, potrebbe essere fondamentale il rientro alla base di Dezi. Dopo qualche buon exploit nel suo periodo in prestito in Puglia, il ragazzo potrebbe finalmente trovare (a 24 anni) lo spazio giusto per poter mostrare al Napoli le sue qualità. Più complicato pensare ad un quarto nome, anche perché il settore giovanile azzurro non è che abbia tirato fuori molti giocatori di rilievo (dall’inizio dell’era De Laurentiis, solo quattro calciatori cresciuti in azzurro sono riusciti a superare le cinque presenze in A: Vitale, Sepe, Maiello e Insigne). E l’altro “nome forte” del settore giovanile azzurro, Sebastiano Luperto, sarà ancora parte della lista degli Under (è nato nel 1996). Situazione ancora in evoluzione, dunque. Più facile rispettare i parametri per il vivaio interno, con Hamsik, Jorginho e almeno due tra Gabbiadini, El Kaddouri e Valdifiori destinati a rimanere. In più, ci sarebbe anche Grassi da inserire in un secondo momento.

Lista Champions 2016/2017

La lista A per la Champions si comporrà in maniera praticamente identica a quella “nuova” della Figc. Quindi, un massimo di 25 calciatori (almeno 2 portieri) e un totale di otto calciatori cresciuti nei settori giovanili della nazione di appartenenza. Di questi, almeno quattro appartenenti al vivaio del club. Con questa definizione, tratta direttamente dal sito Uefa, si identificano i giocatori che tra i 15 anni (o dall’inizio della stagione durante la quale hanno compiuto 15 anni) e i 21 anni (o dalla fine della stagione durante la quale hanno compiuto 21 anni) siano stati registrati, continuativamente o no, dall’attuale club di appartenenza per tre stagioni complete o 36 mesi. Tutto questo a prescindere dalla nazionalità e dall’età.  

Una squadra può decidere di lasciare delle caselle slot calciatore libere nel caso non avesse in organico calciatori che rispettino i parametri di cui sopra. Anche per questo, ad esempio, l’anno scorso il Napoli ha presentato una lista di soli 22 calciatori per il primo turno di Europa League. Quindi, il problema è limitato rispetto al campionato. O meglio, era limitato fin quando le norme Figc non l’hanno praticamente risolto anche per le liste continentali. 

Il Napoli, infatti, dovendo ora inserire nella lista interna 4 calciatori cresciuti nel proprio vivaio, sarà a posto anche per l’Uefa. E potrà raggiungere i 25 giocatori, più quelli della Lista B. Ovvero, la lista di giovani nati dopo il 1° gennaio 1995 e che hanno fatto la trafila giovanile nel club. È illimitata, ma per il Napoli cambia di nulla gli equilibri. Purtroppo. 

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