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Oggi niente maglia sudata, il Napoli non rinneghi se stesso

Oggi niente maglia sudata, il Napoli non rinneghi se stesso

Brutta sconfitta. Il Napoli torna da Udine con zero punti, un carico notevole di squalificati e diffidati, tanto nervosismo e la consapevolezza che il campionato è con tutta probabilità destinato a rimanere solo un sogno. Negli occhi rimangono le immagini di Higuain tarantolato che non accetta l’espulsione appena comminatagli da Irrati, trattenuto a fatica da compagni e avversari, mentre lascia il campo in lacrime.

La partita il Napoli l’ha giocata male. Andato in svantaggio su calcio di rigore quasi parato da Gabriel, ha trovato il pareggio con uno strepitoso e rabbioso tiro di Higuain dal limite dell’area. Successivamente ha prima rischiato di andare di nuovo sotto su rigore, ma stavolta Gabriel ha parato, per poi capitolare sul finire del primo tempo a seguito di una papera proprio di Gabriel. Nel secondo tempo l’Udinese si è portata sul 3 a 1 e il Napoli non è riuscito a ritrovare il bandolo della matassa. Il nervosismo si tagliava a fette e chi scrive non è del tutto convinto che la causa sia da ricercare nelle decisioni arbitrali.
Il Napoli ha disputato, diciamolo, una stagione straordinaria e ben al di sopra di ogni aspettativa. Quello che dispiace della sconfitta di Udine non è tanto il fatto di aver visto svanire la possibilità di agguantare il primo posto, quanto l’aver visto la squadra snaturata, nervosa, aggressiva con l’arbitro anziché con gli avversari. La giornata storta capita. Era già capitata in stagione, ma ieri per la prima volta il Napoli non è stato il Napoli, nemmeno per un attimo. Higuain ha perso le staffe, ma tutta la squadra per 90 minuti non ha giocato come sa, al di là dei limiti e degli errori individuali. Chissà se hanno pesato di più le polemiche settimanali contro Bargiggia, lo stress da alta classifica o il vedere che quelli lì davanti non perdono proprio mai. Giocarsela contro un avversario che in 21 partite colleziona 20 vittorie e un pareggio dev’essere frustrante e, forse, questa è stata la vera causa del capitombolo di ieri.

Oggi il giochino della maglia sudata non lo facciamo. Saremmo impietosi dopo una gara in cui non si è salvato quasi nessuno e in cui sono stati davvero tanti e impensabili gli errori commessi. Restano sette giornate di campionato, durante le quali il Napoli ha il dovere di smaltire la sbornia e difendere il secondo posto dalla Roma che appare in forma e tonica. Soprattutto il Napoli deve difendere se stesso. È la squadra che ha giocato oggettivamente il più bel calcio durante tutto il campionato. Ha un fuoriclasse come centravanti che ha segnato la bellezza di 30 gol in 31 partite. Ha un allenatore che alla prima prova alla guida di una grande squadra ha dimostrato di avere qualità umane e tecniche fuori dalla norma.

Tutto ciò costituisce il vero patrimonio del Napoli e dovrà essere difeso sul campo a partire dalla prossima giornata. Contro il Verona vogliamo vedere la squadra che ci ha incantato sinora, non quella che deve sfogare la frustrazione per lo scudetto svanito. Rimanere se stessi, anche quando il sogno svanisce, anche quando tutto sembra andar male è il vero risultato che gli azzurri devono portare a casa, magari insieme alla qualificazione diretta alla Champions League sulla quale, ad inizio stagione, nessuno avrebbe scommesso. 
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