ilNapolista

La differenza tra serie A e Premier League per gli anticipi e i posticipi

La differenza tra serie A e Premier League per gli anticipi e i posticipi

Nelle ultime settimane Maurizio Sarri ha più volte insistito sulla strana distribuzione del calendario delle gare, strana a suo dire perché il Napoli si è trovato a giocare molto spesso dopo la Juventus e conoscendone il risultato con un conseguente supplemento di pressione che temeva la squadra avrebbe mal digerito. A tal proposito e sullo scegliere con accortezza le proprie battaglie ha scritto ieri Raniero Virgilio, ma dato che la pressione psicologica non è un elemento misurabile, si è ritenuto invece possibile misurare il calendario delle gare prendendo a termine di paragone l’unica altra outsider in lotta per la vittoria del campionato, il Leicester.

Ebbene, la Premier ha una struttura di calendario diversa dalla nostra, l’orario di gara è il sabato alle 16 italiane, con un anticipo alle 13.45 e poi un posticipo alle 18.30, più altri due posticipi domenicali, gli ‘slot’ orari sono sempre cinque come in Italia (sabato 18 e 20.45, domenica 12.30, 15.00 e 20.45). Il Leicester nel corso di delle prime diciannove giornate ha giocato in larga prevalenza prima del City (8 volte), del Chelsea (8), dell’Arsenal (9), del Tottenham (9) e del Liverpool (12). È scesa quasi sempre in campo dopo lo United perché la squadra di Manchester ha giocato spesso nell’anticipo delle 13.45 ovvero la gara di prima serata in Asia (anche così si promuove il campionato all’estero).

La squadra guidata da Claudio Ranieri ha giocato invece più o meno lo stesso numero di gare successivamente o in contemporanea rispetto alle sue avversarie: City (5 dopo, 6 contemporanee), Chelsea (5 – 6), Arsenal (5 – 5), Tottenham (6 – 4), Liverpool (4 – 3). Nelle successive diciassette gare programmate (non ancora stabilito il programma di 37° e 38° turno) con un Leicester forse non più classificabile come sorpresa, il trend (Leicester a giocare quasi sempre prima degli altri) è stato attenuato, se stringiamo il focus rispetto alle dirette concorrenti per il titolo vediamo che le foxes di Ranieri nel girone di ritorno contano: rispetto al City (7 gare prima e 7 dopo), all’Arsenal (6 prima, 7 dopo) e al Tottenham (8 prima e 5 dopo). Il totale ad oggi recita così, procedendo in ordine di classifica, il Leicester ha giocato rispetto al Tottenham il 47% delle gare prima, il 31% dopo, 19% in contemporanea, rispetto all’Arsenal il 42% prima, 33% dopo, 25% contemporanea, al City il 42% prima (33% dopo, 25% insieme), allo United il 36% prima (33% dopo, 31% insieme), al Liverpool il 56% prima (31% dopo, 14% insieme) ed infine rispetto al Chelsea il 39% prima (36% dopo, 25% insieme).

Guardiamo invece come sono andate le cose in Italia per il Napoli. Una premessa è doverosa, gli azzurri sono televisivamente una big e per questo c’è una naturale propensione della Lega a programmarne le gare in anticipo e posticipo in slot singoli, meno di quanto accada normalmente per il Leicester, tuttavia possiamo ugualmente osservare alcuni dati interessanti. Nel girone di andata il Napoli ha giocato nella stragrande maggioranza dei casi dopo le sue avversarie, 15 volte dopo la Roma, 13 volte dopo la Juventus, 11 volte dopo il Milan, 10 dopo l’Inter, 9 dopo la Lazio e 7 dopo la Fiorentina. I partenopei hanno invece giocato rispetto alla Juventus 3 volte prima e 3 in contemporanea, al Milan (5 prima, 3 insieme), Inter (5 – 4), Roma (0 – 4), Lazio (5 – 5), Fiorentina (4 – 8).

Nel girone di ritorno il trend non ha presentato particolari differenze, restringendo il campo alle cinque squadre che all’inizio del 2016 erano in corsa per le prime posizioni vediamo che il Napoli conta dalla 20° alla 37° giornata rispetto alla Juventus 9 gare dopo, 5 prima e 4 in contemporanea, rispetto alla Roma 10 gare dopo, 7 prima ed una in contemporanea, rispetto alla Fiorentina 8 gare dopo, 6 prima e 4 insieme, rispetto all’Inter 10 gare dopo, 5 prima e 3 insieme. Alla fine in totale il Napoli avrà giocato il 59% di partite dopo la Juventus (22% prima, 19% insieme), il 68% dopo la Roma (19% prima, 14% insieme), il 41% di gare dopo la Fiorentina (27% prima, 32% dopo), il 54% dopo l’Inter (27% prima, 19% dopo).

Si può ovviamente fare qualche precisazione perché effettivamente in alcuni casi sembra esserci uno squilibrio nelle gare giocate prima/dopo/in contemporanea, ma il gran numero di anticipi di Roma e Juventus è ovviamente dovuto alle gare di Champions, ed infatti nelle prime 16 giornate (periodo di sovrapposizione alle 6 partite della fase a gironi) Roma e Juventus hanno anticipato 8 e 7 volte rispettivamente (Milan 7 volte, Inter 6, Napoli 2). Ciò che risulta meno comprensibile è come mai nelle venti gare successive Juventus e Roma avendo avuto due sole gare di Champions abbiano però anticipato per ben 8 volte (come l’Inter, invece Napoli 7 volte, Milan 6), tanto che alla fine la Roma conta 16 anticipi su 37 partite, la Juventus e l’Inter 15, il Milan 13, il Napoli 9). Sono invece i partenopei a collezionare il maggior numero di posticipi con 14, seguiti dai 13 di Inter e Lazio, i 12 del Milan ed i 9 di Juventus e Roma. In Premier invece, con calendario di diversa struttura, i top team hanno giocato tutti tra 4 e 7 anticipi mentre tra 17 e 20 posticipi con una forbice dunque più stretta, il Leicester invece fa storia a sé con 2 anticipi e 13 posticipi.

Questi dunque sono i numeri cui Sarri ha fatto più volte riferimento ed ognuno ha la libertà di leggerli e interpretarli secondo le proprie idee e le proprie convinzioni, dal canto mio trovo particolarmente centrate le parole di Raniero Virgilio:

ilnapolista © riproduzione riservata