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Sarri e Higuain incontrano Mal in piazza Libertà a Udine

Sarri e Higuain incontrano Mal in piazza Libertà a Udine


Alcuni fatti accaduti nella città di Udine, il giorno 3 aprile dell’anno 2016

 
Primo fatto: Lo splendore del gioco del calcio

Tra il 24esimo e il 25esimo minuto del primo tempo della partita Udinese – Napoli, un calciatore che, per comodità, chiameremo Higuain segna un gol straordinario. L’azione nasce da una sua apertura perfetta sulla fascia destra per Callejon, lo spagnolo fa un gran controllo di testa, liberandosi di un avversario, e tira verso la porta, la palla viene respinta fino al limite dell’area, il nostro Higuain si coordina – pausa – se guardate l’azione al rallenty potrete apprezzare la preparazione al tiro del numero nove, Higuain sa come tirerà e credo anche che sappia, da qualche parte dentro di lui, che segnerà – fine pausa –; la palla arriva ai venti metri e Higuain calcia un bolide potentissimo di esterno, leggero effetto a uscire, tiro bellissimo e imparabile, e infatti non viene parato. Quello che ci interessa del gioco del calcio accade. Riguardiamo il replay dalla prospettiva di Higuain, guardate il movimento del corpo, come si abbassa, come aspetta la palla, come muove il piede, poi vediamo il pallone partire in questa traiettoria che è così bella che vorremmo applicarla alle giornate storte.

Secondo fatto: Un uomo fuma in Piazza Libertà

Sono da poco passate le tredici, un uomo in tuta azzurra fuma in Piazza Libertà, a Udine, una bellissima piazza, in pieno centro, la più antica e bella piazza della città. L’uomo è Maurizio Sarri, l’allenatore del Napoli, non si capisce perché si trovi lì e non allo stadio, sembra essere molto nervoso. Un uomo lo osserva dall’altro lato della piazza è il cantante Mal, proprio lui, quello dei Primitives, il gallese ormai friulano; riconosce l’allenatore del Napoli e gli si avvicina, lo saluta, si presenta, gli chiede una sigaretta. Sarri lo guarda un po’ stupito, poi sorride e gli dice: «Ma che sei Mal?», e Mal sorride e risponde «Sì, Mister, sono io. Ma come mai non è alla partita?». Sarri scuote la testa e risponde: «Lascia stare Mal, non avevo voglia di andare e ho mandato solo i ragazzi, te lo prendi un caffè?». Mal fa cenno di sì con la testa e suggerisce di andare in Via Mercatovecchio. I due si avviano, Sarri scuote ancora la testa, ma pare più sereno, Mal canticchia: “Questo disco è il mio pensiero d’amore per te, per te…”

Terzo fatto: Lo splendore del gioco del calcio (II)

È il primo minuto di recupero del primo tempo, Zapata l’ex calciatore del Napoli porta a spasso un ingenuo Gabriel, portiere d’occasione e Koulibaly, sul lato destro dell’area di rigore del Napoli, i due calciatori del Napoli, cercano di mettersi  a danzare con Zapata, che però balla meglio, e fa un paio di giravolte prima di crossare in area. Nel frattempo i restanti difensori del Napoli, disorientati dal ballo e da chissà cosa, si piazzano un po’ a caso, mentre entrano in area, prima uno, poi due, poi tre calciatori friulani. Uno di questi, tal Bruno Fernandes, calciatore noto per giocare e segnare solo contro il Napoli, si coordina come un Boninsegna, come un Gigi Riva, come un fenomeno e – indisturbato – effettua una delle più classiche rovesciate. I calciatori del Napoli indossano espressioni colpevoli e da “Ma che sfaccimma”, ma quello che resta per la statistica e per questo strano racconto è che il gol di Fernandes è bellissimo, ma fa male come se fosse un autogol. Anche questo gol è così bello che vorremo applicarlo alle giornate storte, l’unica differenza è che questa bellezza è la causa principale della nostra giornata storta. Dove la parola “nostra” si riferisce a quella parte di tifoseria azzurra di cui fa parte anche il narratore.

Quarto fatto: Gli appunti del drone Giggino

Ma jatevenne affanculo. Mister, consiglio la droga.

Quinto fatto: Via Mercatovecchio, due uomini cantano

Maurizio e Mal sono passati a bere un po’ di vino, al posto del caffè. Giustamente Mal ha detto: «Mister, siamo in Friuli, ma quale caffè, beviamoci un po’ di vino». Al quarto bicchiere, Sarri si è alzato per pagare almeno un giro, ma Mal è stato irremovibile, a casa sua offre lui, e poi ha cantato: “Accetta questo regaloooo…se il mio amore non vuoi…un regalo non si butta mai via…quando solo resterai potrà farti compagnia…questo vino è il mio pensiero d’amore per te…per te…ogni volta che ti metti a fumare pensa a me, a me”. Sarri sorride e pensa: “Ma chist’ ‘sta ‘mbriac’”. In quel momento nel bar dove stanno bevendo entra un uomo, è Higuain. Sarri guarda l’ora, la partita non è ancora finita, capisce tutto. Si alza, abbraccia il suo centravanti, si fa dare un terzo calice e un mazzo di carte. Higuain si fa guidare come un bambino, è un po’ scosso, si siede, Sarri fa le presentazioni: «Gonzalo questo è Mal, Mal ti presento il centravanti più forte del mondo». Mal sorride e fa i complimenti a Higuain, e gli dice: «Io sono un cantante, ma questa è un’altra storia». Si riempiono i bicchieri, si brinda, totalmente a caso, senza motivo, come quando non si vuol tornare a casa. Sarri dice, se vogliamo fare una partita seria, ci vorrebbe il quarto.

Sesto fatto: Risultato finale

Dopo l’espulsione di Higuain, il casino per portarlo fuori dal campo, la delusione dei napoletani, la gioia dei friulani e di mezza Italia, la partita finisce. L’Udinese vince meritatamente per 3 a 1, le squadre tornano negli spogliatoi. Un uomo esce a piedi dallo stadio e va verso il centro della città, si chiama Massimiliano Irrati, è Toscano, fa l’arbitro. Sono le 16,00 quando arriva in Via Mercatovecchio, entra nel bar dove sono seduti altri tre uomini, capisce di essere nel posto giusto e sorride. Higuain lo guarda con stupore, poi vede che Irrati ha in mano la maglia con cui ha diretto la partita, e gli dice: «Senti, non sono qui a dirti cosa scriverò nel referto, però la partita è finita, volevo dirti che io questa non la lavo». Un lungo silenzio accompagnato da una triangolazione di sguardi, che pare essere uscito dalle Iene di Tarantino, precede il momento in cui Sarri dice, rivolto a Irrati: «Si accomodi, ci manca il quarto».

Settimo fatto: Notizie dall’Inghilterra

Annotiamo una dichiarazione del calciatore Britos, già del Napoli e ora in forza al Watford non sappiamo se riferita alla prestazione della propria squadra o a quella del Napoli: “Afammocc’”.

Ottavo fatto: Via Mercatovecchio, ore 20,00

Dal bar, al quale non abbiamo attribuito un nome per ragioni di privacy, si sentono quattro voci cantare, in uno splendido e ubriachissimo coro: “Tu, Betty Blu, non sai piangere mai, per amore perché, mia Betty Blu, oggi non sei più tu…Chi fra di noi ha sbagliato di più, noooooo, non sei certo tu”. Nel bar sono tutti commossi, Sarri e Higuain si abbracciano, Mal e Irrati ballano un lento, entrambi chiedono la maglia a Higuain. Higuain e Irrati, hanno quello sguardo da dopo battaglia o da troppo vino. Escono fuori tutti e quattro, guardano in alto, ma quella luce non è una stella è Giggino che fa cadere qualcosa ai loro piedi, Sarri capisce per primo, sono quattro canne, sapientemente rollate.

Nono fatto: Quasi mezzanotte

I nostri eroi si salutano, ma Sarri ha ancora una domanda per Mal: «Scusa Mal, ma hai saputo più niente di Furia?», Mal si fa serio per un istante e dice: «Mi dispiace Mister, non posso rispondere a questa domanda».

Note a margine:

–          #IoStoConSarri dalla prima

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