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Il Napoli è stanco, perde 2-0 e sparisce nel secondo tempo. Ora occhio alla Roma

Il Napoli è stanco, perde 2-0 e sparisce nel secondo tempo. Ora occhio alla Roma

Il Napoli perde a Milano con l’Inter e dice definitivamente addio allo scudetto. Anzi, a questo punto, deve fortemente sperare che la Roma non vinca domani a Bergamo e che non si porti a meno tre a una settimana dallo scontro diretto. È la seconda sconfitta esterna consecutiva, la quinta in generale in campionato. Nelle ultime cinque trasferte, gli azzurri hanno battuto solo il Palermo, un pari a Firenze e tre sconfitte (Juventus, Udinese, Inter). Il Napoli perde due a zero e può certamente recriminare per il primo gol segnato da Icardi in fuorigioco al quarto minuto di gioco. Le recriminazioni, però, si fermano qui. Proprio come successo a Udine, la squadra ha provato a giocare nel primo tempo per poi dissolversi nella ripresa.

Il Napoli sembra stanco, appannato, senza quella freschezza e quella lucidità che ne hanno contraddistinto il gioco fino all’avvento della primavera. La parola che più facilmente viene in mente è crisi. Ma è un termine abusato e scontato. Di sicuro, il Napoli è riuscito nella titanica impresa di rivitalizzare l’Inter che solo la scorsa settimana aveva vinto in maniera stentata a Frosinone. La stanchezza si avverte più nella testa che nelle gambe. Non c’è più quella velocità di pensiero e quella gioia di giocare che hanno entusiasmato per sei mesi. A questo punto bisogna guardarsi le spalle. Nel ciclismo, in questi casi, si consiglia di proseguire col proprio passo per non finire con le gambe in croce. Nel calcio, e soprattutto per questo Napoli, bisogna stringere i denti martedì contro il Bologna e poi aspettare il ritorno di Higuain che potrà dare una spinta anche psicologica.

Adesso, com’è ovvio, si aprirà un lungo dibattito sul non turn over e sulla gestione della rosa adottata da Sarri. Francamente è ancora prematuro per noi. Un discorso ampio e approfondito sarà fatto ma al termine del campionato. Ora c’è solo da stringere i denti per non perdere il secondo posto che sarebbe comunque un risultato eccellente.

Che cosa dire della partita? Il Napoli ha subito gol dopo quattro minuti con Icardi in fuorigioco su lancio di Medel, Maurito aggancia di destro e batte Reina di sinistro. Partita sicuramente falsata ma restano ancora ottantasei minuti da giocare. In tribuna il volto di De Laurentiis non è disteso come quello di Thohir. La squadra di Sarri prova a reagire e a fare la partita. Il tecnico toscano lascia in panchina Ghoulam, gli preferisce Strinic, e riporta Allan a centrocampo. A Mancini la partita viene come meglio non poteva. Piazza Jovetic su Jorginho e a centrocampo opta per una mediana che alla fisicità di Medel e Kondogbia affianca la tecnica di Brozovic. Sarà proprio lui a chiudere il primo tempo col secondo gol su assist di Icardi ben lanciato sul filo del fuorigioco (stavolta non c’è). Forse Reina aspetta un attimo di troppo ma Brezovic era solo. È il gol numero 29 incassato dal Napoli quest’anno in serie A. 

Tra il primo e il secondo gol il Napoli prova a giocare, di fatto impensierisce Handanovic con due gol bei tiri da lontano di Hamsik e Allan. Gabbiadini è ben controllato, sfugge una sola volta e viene atterrato poco fuori l’area di rigore. Gli azzurri macinano gioco ma non costruiscono granché. Jorginho non incide, così come Hamsik. Dopo la mezz’ora anche l’Inter si rende pericolosa con un colpo di testa in tuffo di Perisic a chiusura di una bella azione. E da questo momento la squadra di Mancini non soffre più.  

Nel secondo tempo, come già accaduto a Udine, il Napoli si dissolve. Sarri prova a reagire con una doppia sostituzione che avrà fatto contenti i tifosi che non si sa perché sono sempre ansiosi di vedere al più presto i cambi. Ma né Ghoulam né Mertens (al posto di Strinic e Insigne) riescono a invertire l’inerzia della partita. Il belga si rende protagonista di qualche bella giocata ma attorno a lui c’è il deserto. È l’Inter che sfiora il terzo gol con Jovetic che riprende una palla persa da Reina dopo una presa alta. Annotiamo un tiro di Callejon al volo di destro e un fallo non visto su di lui da parte di Nagatomo al limite dell’area.

Il resto è noia. Difficile trovare il migliore in campo. Il Napoli riesce a perdere per la seconda volta in stagione contro un’Inter che non passerà alla storia. E torna a uscire sconfitto dalla San Siro nerazzurra. È il momento di provare a recuperare le energie, martedì si gioca di nuovo. E lunedì all’Olimpico – il 25 aprile – si giocherà quella che è diventata la partita più importante della stagione.

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