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Higuain come Micheal Jordan: un problema averlo o non avere Pippen e Rodman?

Higuain come Micheal Jordan: un problema averlo o non avere Pippen e Rodman?

Caro Napolista, a leggere il copia-incolla dei titolisti delle prime pagine dei quotidiani sembra che ci sia stato un passaparola: “Higuain perde la testa”. Questi sono i fatti, per carità, ma qui vorrei discutere con voi su quale agenda stiano dettando i media.

Ieri sera ascoltavo Mario Sconcerti su Sky Sport perché quasi sempre trovo interessante il suo punto di vista sul calcio. Ieri però ha ipotizzato una cosa che non mi convince: «Paradossalmente, il limite del Napoli è Higuain: 30 gol non sono bastati e, per un grande costruttore di gioco come Sarri, avere l’obbligo di cercare sempre questa soluzione diventa un ostacolo al progetto più grande di vincere lo scudetto. Se Higuain andasse via per tanti soldi, l’unico problema del Napoli sarebbe spendere bene quei soldi».

Ora, capisco che per me confutare una tesi di Sconcerti è come sfidare Peter Sagan in bici sul pavé del Fiandre, però a me è venuto in mente Phil Jackson. Il coach di basket NBA ha vinto 6 titoli con i Chicago Bulls di Michael Jordan ed è senza dubbio uno degli allenatori di maggior successo della storia degli sport. Quante volte gli avranno detto: «Hey man, do you think that MJ is okay?». La risposta è nel suo libro che ha scritto anni fa, “Eleven Rings” (gli altri 5 anelli li ha vinti con i Los Angeles Lakers), un libro straordinario.

Jackson di fatto ha introdotto nel basket NBA il concetto di mindfulness, ai suoi giocatori regalava libri tipo: «Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta». Pensavo a Phil Jackson perché vorrei proteggere Higuain come un panda e vorrei vederlo l’anno prossimo con la maglia nel Napoli in Champions League. Per cui, se penso a quello che gli è successo ieri, mi concentro sul processo che abbia portato a quel risultato e la mia risposta è: lamentarsi per il Napoli non è mai una strategia. Ti hanno studiato? Inibiscono Jorginho e affondano dove c’è Ghoulam? Okay: riparti da zero con il Verona. Non è una fissa filosofica, è una strategia. In Eleven Rings questo concetto è martellato con un Black&Decker.

Ora però torniamo a Sconcerti e all’agenda che potrebbero dettare i media nelle prossime settimane. Da un osservatore attento come lui, mi piacerebbe sentire un’analisi di quale limite sia stato avere avuto in squadra Michael Jordan, un Pipita al cubo, l’atleta più influente in tutta la storia degli sport di squadra. E allora, la domanda marzullianamente mi nasce spontanea: è un problema avere in squadra MJ o non avere Scottie Pippen e Dennis Rodman?

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