In Europa League, la notte del come back home di Jurgen Klopp è stata in realtà una notte di festa per tutto il calcio europeo. Un vero e proprio esempio, al di là di risultati e classifiche e rendimenti, di come dovrebbe funzionare il rapporto tra le dinamiche di campo e quelle esterne, sia in relazione tra protagonisti e tifosi che tra gli stessi supporter avversari.
Tutto bello, anzi bellissimo. A cominciare dal campo, da una partita tra due squadre che hanno una caratteristica fondamentale: provano a giocare a calcio. I principi di gioco, ovviamente, sono simili: del resto, sette anni di Jurgen Klopp come allenatore del Borussia Dortmund non possono essere stati cancellati da una sola stagione con il suo discepolo Tuchel in panca. È stato bello quindi vedere un vero e proprio Klopp contro Klopp: pressing, intensità, ricerca continua della verticalità e fulminee ripartenze. E poi grandi calciatori, da una parte e dall’altra: Aubameyang, Coutinho, Reus, Origi. Una sfida da Champions arrivata troppo presto in Europa League.
È stato tutto bellissimo nonostante il palese differenziale di identità ed esperienza: se i gialloneri della Renania sono un gruppo affiatato, costruito e migliorato negli anni, il Liverpool di Klopp è ancora un cantiere aperto. Una squadra che è ancora una aspirante “bella a vedersi”, con trame e sviluppo interessanti che però qualche volta si perdono in quei dettagli perfettibili solo col tempo. È stata una partita che ha messo di fronte l’attesa e la fiducia di chi sta vivendo un progetto nuovo e un ambiente che ha già vissuto queste dinamiche. Klopp, infatti, è arrivato a Dortmund nel 2008, per vincere il primo trofeo nel 2011. Ad Anfield sperano in una riedizione di quanto avvenuto al Borussia, e sono sulla buona strada: zero critiche a Klopp nonostante un poco onorevole nono posto in Premier (a nove punti dalla zona Champions), l’eliminazione dalla Fa Cup per mano del West Ham al quarto turno, la sconfitta ai rigori in finale di League Cup contro il Manchester City e un ruolino di appena cinque vittorie nelle ultime quindici gare in tutte le competizioni. Fiducia, progettualità. E poi una Europa League ancora viva, certo: il buonissimo risultato colto ieri sera, salutato con entusiasmo da Klopp nel postgara, mette i Reds in una situazione molto positiva in vista del ritorno in Inghilterra. I gol di Origi e Hummels hanno dato alla partita l’ultimo tocco lirico e di romanticismo. Un pareggio che accontenta tutti in una serata in cui tutti sembravano felici.
Anche e soprattutto sugli spalti del Signal Iduna Park, che ha accolto alla grande l’ex idolo Klopp ma anche i tifosi inglesi. Omaggi e striscioni in tutto lo stadio per ringraziare il tecnico di due scudetti e della finale di Champions 2013. E poi il meraviglioso omaggio prepartita ai tifosi avversari, un coro di 90mila persone a cantare “You’ll Never Walk Alone”, da sempre inno della Kop e di tutto Anfield Road.
Una cartolina da far girare per il mondo con su il francobollo del football e del tifo positivo. Un esempio per tutto il mondo del calcio, che da serate così piene di assoluta bellezza, in campo e fuori, deve cercare di ripartire per mettersi alle spalle tutti gli scandali e le corruzioni del sottobosco.
Nelle altre gare della notte di Europa League, importanti successi esterni di Siviglia (1-2 a San Mames contro l’Athletic Bilbao) e Shakthar Donetsk (1-2 in Portogallo contro lo Sporting Braga). Il Villarreal, giustiziere del Napoli, vince invece al Madrigal contro lo Sparta Praga: il 2-1 contro lo Sparta Praga degli uomini di Marcelino lascia però tutto aperto in vista del ritorno in Repubblica Ceca.