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Juve e Napoli, l’inevitabile squilibrio nei calendari delle partite

Juve e Napoli, l’inevitabile squilibrio nei calendari delle partite
Maurizio Sarri in una foto di Matteo Ciambelli

Abbiamo già trattato la questione legata al calendario e alla distribuzione delle gare tra Napoli e Juventus. Raniero Virgilio prima e Andrea Iovene poi hanno preso le parti di Sarri. In particolare, con Iovene, sostenendo l’intollerabile squilibrio tra anticipi e posticipi specialmente dopo la conclusione della fase a gironi delle coppe europee, periodo in cui il calendario è più o meno obbligato. L’idea di chi scrive, invece, è che uno squilibrio esista, ma che in un certo senso fosse inevitabile anche nella seconda fase del campionato.

Per spiegare come mai, analizziamo in maniera particolareggiata gli orari di Napoli e Juventus a partire dalla 17esima giornata, quella che ha avuto luogo nella settimana successiva alla chiusura della prima fase di Champions ed Europa League. Nel turno prenatalizio del 20 dicembre, la Juventus giocò alle 12.30 in quel di Carpi, con il Napoli in campo alle 15 a Bergamo. Anche alla ripresa, il 6 gennaio (18esima giornata), bianconeri in campo prima degli azzurri (Juventus-Verona si giocò alle 15, Napoli-Torino alle 20.45). Nelle tre giornate successive, però, fu la Juventus a dover giocare conoscendo già il risultato del Napoli. Accadde alla 19esima (Frosinone-Napoli alle 15, Sampdoria-Juventus alle 20.45), 20esima (Napoli-Sassuolo giocata alle 20.45 del sabato, Udinese-Juventus il giorno dopo alle 15) e 21esima (Sampdoria-Napoli alle 15, Juventus-Roma alle 20.45). Lieve anticipo, di nuovo, per la Juventus, il 31 gennaio, alla 22esima (lunch match delle 12.30 contro il Chievo per Madama, Napoli-Empoli alle 15). Dopodiché, due turni giocati in contemporanea, l’infrasettimanale del 3 febbraio e la 24esima giornata disputata il 7 febbraio, prima dello scontro diretto allo Juventus Stadium. Dunque, in 8 giornate, 3 partite giocate prima dal Napoli, 3 dalla Juventus e 2 in contemporanea. Una situazione di perfetto equilibrio.

Ma è dopo la gara del 13 febbraio che la trama si complica. E’ innegabile che da allora i bianconeri abbiano giocato quasi sempre prima. La distribuzione tra anticipi è posticipi è stata, comunque, altrettanto quasi sempre pienamente motivata. Alla 26esima giornata, ben tre giorni di differenza tra Bologna-Juventus (giocata venerdì 19 febbraio) e Napoli-Milan (giocata lunedì 22). Obbligati però dall’impegno in Champions il martedì successivo della Juventus e da quello il giovedì precedente in Europa League del Napoli. Le coppe influiscono anche sulla 27esima giornata, quando il Napoli, sempre per aver giocato di giovedì in Europa League, scende in campo nuovamente di lunedì (29 febbraio) a Firenze. La Juventus gioca invece 24 ore prima contro l’Inter; la contemporaneità sarebbe stata comunque impossibile, stante l’impegno della squadra di Allegri il mercoledì (dunque due giorni dopo Fiorentina-Napoli) nella semifinale di ritorno in coppa Italia sempre contro i nerazzurri. Alla prima occasione, nella successiva 28esima giornata, il Napoli viene fatto giocare di sabato (5 marzo, Napoli-Chievo), dunque prima della Juventus, che scende in campo a Bergamo il giorno dopo alle 15. La 29esima giornata è nuovamente condizionata dagli impegni europei della Juventus, che anticipa al venerdì contro il Sassuolo dovendo giocare il ritorno degli ottavi di Champions mentre il Napoli gioca due giorni dopo a Palermo.

Particolarmente ingarbugliata la situazione nella 30esima giornata, quella del derby di Torino e di Napoli-Genoa. Posto che l’anticipo serale del sabato e il posticipo domenicale erano praticamente obbligati (Roma-Inter per motivi televisivi, Milan-Lazio per l’impegno dei biancocelesti in Europa League), la scelta è evidentemente quella di giocare le partite delle due contendenti in orari comunque separati per motivi di audience. Scelta che poi prosegue, come sappiamo, nelle giornate ancora a venire. E se è vero che, nel precedente turno di campionato e in quello che verrà (Milan-Juventus si giocherà sabato sera, Napoli-Verona il giorno dopo), la Juventus avrà giocato ancora due volte prima del Napoli, gli azzurri giocheranno poi due volte di fila prima della Juventus, alla 33esima giornata (Inter-Napoli sabato 16 aprile, Juventus-Palermo il giorno dopo) e alla 34esima (turno infrasettimanale, il Napoli anticiperà martedì 19 con il Bologna, Juventus-Lazio la sera successiva).

In generale, se pur di squilibrio si tratta, sembra di poter dire, dati alla mano, che non sia particolarmente accentuato e che in diversi casi sia stato determinato da situazioni contingenti. Al limite, ci si può chiedere come mai in seguito il Napoli giocherà ancora altre due volte dopo la Juventus e per di più di lunedì (contro Roma, il 25 aprile, e Atalanta, il 2 maggio). Ma sembra onestamente poco per fare della questione calendario un casus belli. Chi scrive odia il calcio-spezzatino e rimpiange le vecchie giornate di campionato con quasi tutte le partite la domenica alle 15; purtroppo, però, nell’epoca dominata dagli introiti televisivi non può essere altrimenti.

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