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Arriva a Napoli il car sharing elettrico: sperimentazione con undici auto

Arriva a Napoli il car sharing elettrico: sperimentazione con undici auto

Dopo il bike sharing, arriva a Napoli la condivisione delle auto. Si chiama Amicar sharing il servizio di mobilità condivisa e sostenibile su auto elettriche destinato a cittadini e turisti in cerca di sistemi più agevoli di trasporto in auto. L’iniziativa, promossa da Gesco, gruppo di imprese sociali in collaborazione con Napoli Intelligente, ente no profit già gestore del progetto Ci.Ro. e con l’Assessorato alla Mobilità del Comune di Napoli, è stato presentato questa mattina in piazza Trieste e Trento.

«A Napoli, su una superficie di 120 km quadrati circolano ogni giorno 1 milione e 700mila auto, una cifra enorme, praticamente un’auto e mezza a persona, se si escludono gli anziani che non guidano più e i minorenni che non possono guidare. Ciò comporta che sia difficilissimo trovare un parcheggio e che i mezzi pubblici su gomma siano sempre insufficienti alla richiesta dell’utenza – a parlare è Sergio D’Angelo, direttore del gruppo di cooperative sociali Gesco – È forte l’esigenza di migliorare il trasporto pubblico e quello su strada e di ridurre il traffico, in modo che anche i tassisti possano lavorare meglio. Per fare questo, occorre disincentivare l’uso privato della macchina. Quello del car sharing ci è sembrato un modo utile per farci promotori della creazione di una community di persone che usano le macchine in condivisione lasciando a casa le autovetture di proprietà privata nella speranza di decongestionare la città».

Il servizio Amicar sharing, che sarà operativo in fase sperimentale dal 1° maggio, si avvale di 11 veicoli, di cui 3 Kangoo van e 8 Zoe Renault, tutte autovetture e van elettrici dotati di sistemi di navigazione e infomobility basati su logiche innovative. I veicoli saranno prelevati e potranno essere riconsegnati in quattro punti della città: Maschio Angioino, Museo Nazionale, Parcheggio Brin e piazza degli Artisti, al Vomero. In una prima fase, il servizio funzionerà come sperimentazione gratuita, seguirà una fase di sperimentazione tariffaria con tariffe diversificate a seconda del periodo dell’anno, delle fasce orarie e delle modalità di utilizzo: il costo al minuto del noleggio sarà compreso tra 0,22 e 0,35 centesimi di euro circa.

«Si tratta della prosecuzione di un’esperienza partita oltre un anno fa con Ci.Ro., progetto sostenuto da Comune di Napoli e Miur. Adesso i partner istituzionali sono gli stessi ma non c’è più il Miur – ha proseguito Sergio D’Angelo – Nessuno può dire che il servizio non sia utile, anzi. Innanzitutto è un servizio in funzione da tempo nelle maggiori città europee, con numeri molto più significativi dei nostri. In secondo luogo potenzia il trasporto pubblico e disincentiva l’uso privato delle automobili, rendendo un servizio a tutti gli abitanti e abbassando i livelli di inquinamento che spesso comportano la sospensione della circolazione e le cosiddette domeniche ecologiche. Vorrei che si sottolineasse che non è un’iniziativa in concorrenza con il trasporto pubblico ma un modo per riqualificarlo e aiutare chi lavora in strada per la mobilità. L’idea è di avere tutti meno stress, meno nevrosi e meno inquinamento. Spero che in breve tempo e per iniziativa di altri soggetti interessati si moltiplichino le iniziative simili».

Amicar sharing è importante soprattutto per il suo impatto ambientale, come ha spiegato l’assessore alla Mobilità del Comune di Napoli Mario Calabrese: «Esiste un costo quantificabile della congestione delle strade e del traffico, in termini di ore perse in macchina e di danno ambientale, e poi ci sono costi non monetizzabili. È un problema comune a tutte le grandi città. Napoli è molto indietro rispetto al resto d’Italia nell’incentivare l’uso dell’elettrico anche se abbiamo fatto diverse delibere per l’accesso alle Ztl e per il parcheggio gratis nelle strisce blu per chi utilizza l’elettrico. La nostra politica della mobilità è incentrata su più cardini. Abbiamo portato avanti finora la cura del ferro, aprendo metropolitane e treni metropolitani, come pure la cura del fosforo, con sistemi di mobilità e controllo intelligente tramite App e semaforistica intelligente per ridurre la congestione stradale o le telecamere per proteggere le corsie preferenziali a vantaggio del trasporto pubblico e dei taxi. Abbiamo favorito la mobilità con il bike sharing, servizio che portiamo avanti con successo e che è in via di potenziamento e a breve partirà, con delibera, anche il taxi sarin, attraverso il quale, a prezzi calmierati, ci sarà la possibilità, per più persone, di utilizzare in maniera condivisa i taxi, anche questo servizio favorito dall’utilizzazione di una semplice App. Questo del car sharing è un altro passo in questa direzione in cui crediamo fortemente».

La registrazione al servizio Amicar sharing avverrà tramite un’App scaricabile su telefonino o tramite web, poi, con le stesse modalità, sarà possibile prenotare un veicolo, prelevarlo presso uno dei punti di ricarica e riconsegnarlo in uno qualsiasi degli altri punti disponibili. «Abbiamo realizzato un modello altamente economico e facilmente utilizzabile – ha spiegato Giambattista Pignataro, presidente della NMU srl, la società di consulenza e fornitura dei sistemi per il vehicles sharing – Per l’utilizzo dei veicoli basterà un solo badge mentre quasi tutti gli altri sistemi analoghi ne usano due in aggiunta alle chiavi. Ogni autovettura è poi dotata di un navigatore urbano intelligente e di facile utilizzo che permette di individuare dei punti di interesse nell’area di utilizzo del mezzo».

Della flotta Amicar fanno parte anche degli automezzi predisposti al trasporto su chiamata di persone disabili o con limitata autonomia: «A Napoli è difficile per tutti spostarsi, figuriamoci per persone non autosufficienti – ha commentato Sergio D’Angelo – Dieci mesi fa abbiamo cercato di rispondere a un bisogno che sentivamo forte e siamo stati premiati. Questo progetto va in scia del precedente sposando l’idea della macchina elettrica per una mobilità sostenibile».

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