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La poesia di un passaggio di Jorginho, che prepara al respiro e quindi al gol

La risposta è ogni tanto nella poesia, ma nella poesia è sempre presente una domanda. Oggi vorrei parlarvi di leggerezza, per farlo basterebbe analizzare la partita di Jorginho, la facilità con cui si fa trovare pronto a ricevere palla, a restituirla, riceverla ancora, e smistarla facendo girare il gioco a una velocità impressionante. Date un’occhiata alle statistiche, guardate il numero di passaggi positivi che ha fatto ieri Jorginho, sommateli a quelli di tutto il campionato, sono numeri incredibili, ma non sono solo numeri, ecco perché c’entra la poesia.

Perché la poesia somiglia al palleggio, contiene in poche parole leggerezza e controllo, precisione e meraviglia, velocità e calma, tecnica e fantasia, la poesia davvero somiglia al gioco del calcio. Rileggevo stamattina una poesia della grandissima scrittrice americana Susan Sontag, mi sono soffermato in particolare su questi versi:

Sotto i miei piedi ci sono sementi.
A un livello ulteriore, la solitudine del suolo
È una turbolenza così tenera,
Che ricarica il fiato con cui lancio sospiri in aria.

(la poesia intera la trovate qui. La traduzione è di Alessandra Trevisan e di Anna Maria Curci).

Cosa c’è sotto i piedi di Jorginho? Di Hamsik? Di Allan? Non ci sono sementi, come scrive Sontag, ma qualcosa si muove sotto i tacchetti e allo stesso tempo trattiene, incolla alla solitudine del suolo (verso così bello che commuove), tutto dipende dal rapporto tra piede e terreno, tra movimento e percezione, se in equilibrio precario, sempre, perché ti stai muovendo, stai correndo, stai guardandoti intorno, stai ricevendo la palla e l’attimo dopo te ne stai liberando. Tutte queste cose fatte sempre a velocità impressionante, perché così gioca il Napoli, puoi farlo solo se rispetti “la solitudine del suolo”, perché è anche la tua, dipendi da quella solitudine, ogni zolla è sconosciuta, ogni zolla ti appartiene, ma solo per un momento, non c’è tempo, l’attaccante si è già smarcato, ti muovi e pensi e lanci, sei preda e padrone di quella “turbolenza così tenera” che è uno dei motivi per cui sei lì, perché il controllo e l’abbandono che la turbolenza prende e concede sono il preludio al movimento vincente che è il gol, l’azione “che ricarica il fiato con cui lancio sospiri in aria”. La vedete la bellezza? Capite perché un passaggio riuscito non è solo un gesto sportivo? Un passaggio riuscito è ciò che prepara al respiro, e quindi al gol.

Leggo molti commenti su questa storia della vittoria per uno a zero, sembra che il Napoli non possa concedersi questo lusso. Attenzione: ora il lusso è diventata la vittoria di misura, non il contrario. Ricordiamocelo, il Napoli ha reso lo straordinario la norma. La vittoria di misura essendo una rarità viene percepita come una cosa negativa. Ma davvero? E il controllo di cui dicevamo sopra? Il 75 per cento di possesso palla? Il numero di occasioni create? La percentuale di rischio prossima allo zero? Sono tutte cose che sappiamo tutti, quindi di cosa stiamo parlando? Due parole su Novellino che ricordo con affetto, gli auguro di resistere con quel pazzo di Zamparini e di salvare il Palermo. La città lo merita, Zamparini no, ma noi amiamo la città.

Gli appunti del drone Giggino

Cassatine per tutti. Ho passato tutto il pre-partita e poi l’intervallo a lanciare cassatine sugli spalti, senza fare distinzioni di tifo, l’ho fatto con gioia, cioè le cassatine sono sinonimo di felicità e io volevo che tutti fossero felici, anche i palermitani che sicuramente avrebbero perso, come è stato. Durante la partita mi sono concentrato sui ragazzi, i movimenti sono stati perfetti, abbiamo sempre tenuto il pallino del gioco, ottima la difesa alta, perfetto il centrocampo, molto bene gli attaccanti, forse è mancata un pochino della solita cattiveria sotto porta. Sarà stata colpa mia, li ho addolciti troppo con le cassatine. Mister ce la facciamo una canna sulla spiaggia di Mondello?

Notizie dall’Inghilterra

Avrete letto delle lamentele di Inler, deluso dal fatto di giocare poco, anzi quasi niente. Lamentele che in Inghilterra hanno considerato per una quindicina di secondi, come sempre dovrebbe essere in questi casi. Il Leicester gioca stasera, vediamo chi giocherà, ho forti dubbi sul nostro Ualler Man.

Note a margine:

–          Quello scarsone di Higuain è arrivato a 27 gol, ma come è possibile?

–          Quella latrina di Jorginho è il miglior centrocampista del campionato, ma come è potuto accadere?

–          Tutti si sono ricordati che Hamsik è un fuoriclasse, mentre prima era una chiavica.

–          Cornetti per tutti.

–          In bocca al lupo a Benitez.

–          #IoStoConSarri dalla prima.

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