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Le inutili polemiche sulla dipendenza da Higuain, anche Bayern e Barça dipendono dai loro attacchi

Le inutili polemiche sulla dipendenza da Higuain, anche Bayern e Barça dipendono dai loro attacchi

A leggere molte dotte analisi di quotidiani sportivi e non, sembra che sia diventato un difetto avere un attacco molto prolifico, e quando ciò accade viene sempre più spesso diagnosticata la dipendenza da questo o quell’altro giocatore per cui una squadra avrebbe difficoltà a centrare la vittoria senza i gol di uno o più dei propri calciatori offensivi. Ma è davvero così?

Inoltre volendo fare un po’ di polemica, non è che per caso le squadre i cui attaccanti segnano di più sono quelle con un’identità di gioco ben chiara e strutturata, con trame sviluppate per mandarli in gol? Ed infine, considerato che gli attaccanti sono in quasi tutte le squadre i giocatori meglio retribuiti, qualcuno potrebbe spiegare perché si dovrebbe esserne preoccupati, o se diversamente sia da preferirsi che i gol vengano realizzati da giocatori d’altri reparti?

Fatta questa dovuta ed acida premessa, si può passare a guardare i numeri, e prendendo in esame le prime quattro classificate delle cinque maggiori leghe europee scopriamo che sono molteplici le strade attraverso cui giungere ai piani alti della classifica in rapporto al rendimento dei rispettivi reparti d’attacco. Agli estremi della graduatoria troviamo il Bayern ed il Monaco, i bavaresi sono nei numeri la squadra i cui attaccanti hanno la maggior incidenza nel fatturato offensivo, infatti delle 59 reti segnate in Bundesliga ben 52 (88%) portano la firma di 7 giocatori d’attacco (23 dal solo Lewandowski). Al contrario i monegaschi pur avendo al proprio attivo 42 reti, possono annoverarne solo 15 realizzate dal reparto offensivo, e ciò nonostante occupano la seconda posizione in Ligue 1. Altro caso estremo è il Barcellona, laddove l’incidenza degli attaccanti sulla produzione offensiva è dell’86%, con 67 reti su 78, ma dove addirittura 65 di questi gol sono stati segnati dai tre attaccanti titolari Neymar, Messi e Suarez, una sorta di elogio dell’irrilevanza del turnover e della panchina lunga.

Poco più indietro c’è il Real Madrid per il quale gli attaccanti hanno realizzato ben l’84% degli 81 gol totali (di cui 27 dal solo Cristiano Ronaldo e 19 da Benzema), a seguire troviamo poi Dortmund, altro luogo di grande divertimento per gli attaccanti, che vi hanno siglato ben l’81% dei gol totali della squadra (48 su 59), stessa incidenza hanno anche gli avanti del Leicester di Claudio Ranieri che guidati dalla sorpresa Vardy (19 reti) hanno firmato 42 delle 53 segnature.

Il Napoli invece ha schierato finora attaccanti che hanno inciso per il 79%, realizzando con sei calciatori 46 delle 58 reti totali (Higuain mattatore con 26). Un primo dato che possiamo desumere è che tre delle cinque capoliste europee hanno attacchi che incidono per oltre l’80% sul totale dei gol realizzati: il Bayern, il Barcellona ed il Leicester. E in Italia e Francia?

Il Paris Saint Germain ha totalizzato la bellezza di 68 gol nelle prime 29 partite di questa Ligue 1, ed i suoi attaccanti ne hanno firmate 43 che valgono il 63% del totale, mentre la Juventus ha segnato meno di tutte le altre capoliste, solo 50 gol, dei quali solo 30 segnati da un attaccante (60%), ma i bianconeri hanno conquistato quattro campionati di fila grazie soprattutto alla grande solidità difensiva più che all’effervescenza offensiva e dunque hanno una filosofia di squadra diversa, pur ugualmente fruttifera.

Non è dunque uno svantaggio avere un attacco molto produttivo, come non lo è avere una distribuzione più ampia delle reti segnate anche su centrocampisti e difensori. La realtà è che ognuna di queste squadre al vertice dei rispettivi campionati ricerca la vittoria attraverso la propria strada d’equilibrio e le proprie linee di gioco, privilegiando la ricerca della rete secondo diverse logiche. Ciò che poi conta è trasformare tutto questo in prestazioni e risultati, testimoniati dalle vittorie conseguite, sia con attacchi molto prolifici come Bayern (80% di vittorie), Barcellona (82% di vittorie) e Dortmund (72% di vittorie), sia con attacchi meno protagonisti come per il PSG (79% di vittorie) o per la Juventus (71% di vittorie). L’Atletico vanta una percentuale di successi del 71% (incidenza dei suoi attaccanti al 69%), mentre il Leicester guida la Premier con la più bassa percentuale di partite vinte (59%), Napoli e Real Madrid si attestano invece al 64% di successi.

Strade diverse dunque, ma per tutte le squadre un solo obiettivo comune: la vittoria.

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