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Andrea: «Londra? Meglio Napoli come qualità della vita. Questa squadra ha risvegliato la città»

Andrea: «Londra? Meglio Napoli come qualità della vita. Questa squadra ha risvegliato la città»

«Londra? Una città bella, eclettica, dinamica, che offre ogni tipo di divertimento, la possibilità di fare qualsiasi cosa di cui tu abbia voglia, un coacervo di culture e persone differenti, una città che ti arricchisce, ti cambia, ti fortifica, ma la cui qualità della vita, complessivamente, è inferiore rispetto a quella dell’Italia, e di Napoli». Esordisce così Andrea Costa, 25 anni, nato al Vomero e trapiantato da un paio d’anni nella città del Tower Bridge, dov’è analista in una Banca d’investimento. «È vero che a Londra la metro funziona benissimo – continua –, ma la città è talmente grande che ogni spostamento richiede almeno trenta minuti e quando lavori tanto non è proprio l’ideale, e questo controbilancia l’inadeguatezza dei trasporti a Napoli, tanto per cominciare». Morale: tornerebbe immediatamente a Napoli,  per il costo della vita nettamente più basso, per la famiglia, gli amici, ma soprattutto «per il mare e il sole, che mi mancano tantissimo, oltre al cibo. Il problema sono le opportunità professionali, che a Napoli sono troppo poche e nemmeno interessanti, soprattutto nel mio settore».

Andrea racconta di essere diventato tifoso per la passione per il calcio ma anche perché, a Napoli, guardare la partita è un momento di forte aggregazione e, nel caso di vittoria, anche una bella soddisfazione: «Il Napoli rappresenta tutte le cose belle che lascio ogni volta che parto, oltre che un piacevole momento per rilassarmi e godermi uno spettacolo. Il Napoli è lo stato d’animo di Napoli». Abbonato al San Paolo prima in Tribuna, con il padre, e poi in Curva B con gli amici fino ai 18 anni, considera lo stadio una seconda casa: «La prima volta al San Paolo, però, non fu per il Napoli ma per le qualificazioni mondiali tra Italia e Russia, nel 1997. L’ultima, invece, è stata Napoli-Palermo 3-3, non proprio un’occasione fortunata!». Definisce Sarri un «maestro, perfezionista e riservato» mentre De Laurentiis gli sembra piuttosto «vulcanico, emotivo e impulsivo». Il suo giocatore preferito è Hamsik, «un giocatore di un altro livello».  

La partita la guarda con il suo coinquilino, simpatizzante per il Napoli ma che non ha un grande interesse per il calcio. Lo streaming che ha trovato è russo, vive la partita con sofferenza, tanta sofferenza. Si emoziona al gol di Callejon, che aveva pronosticato oggi, e pure all’assist di Hamsik; si lascia andare a un urlo liberatorio sulla rete di Higuain. «Mi è piaciuta la reazione al gol del Sassuolo, da grande squadra. Da quando ricordo non ho mai visto un approccio così maturo del Napoli». E poi si ferma ad ascoltare il coro dei tifosi al San Paolo, alla fine della partita: «Sarebbe proprio bello essere allo stadio, adesso… questa squadra ha risvegliato la città, davvero».

Ilaria Puglia

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